Coralli per acquario marino
Coralli per acquario marino: classificazione dei tipi di coralli per acquario d’acqua salata. Coralli duri, coralli molli, coralli SPS e LPS. Differenze e consigli all’allevamento.
Se ti stai avvicinando solo ora al mondo degli acquari marini, ti consiglio di leggere il mio articolo Pesci per acquario marino, dove introduco la possibilità di allevare un polpo, un cavalluccio marino e pesci vari.
Coralli per acquario marino
Quando si parla di coralli per acquario marino, il neofita si ritrova a destreggiarsi tra due acronimi (SPS e LPS) e tra due macrocategorie, coralli duri e coralli molli. In questa pagina vedremo quali sono le differenze tra SPS e LPS e coralli dure e molli. Diciamolo subito, i coralli SPS e LPS sono coralli duri.
Differenze tra Coralli molli e coralli duri
Ricordate l’anemone del film d’animazione Nemo? Beh, quello era un corallo molle!
I coralli molli non sono costruttori di barriera in quanto sono privi di scheletro calcareo, sono appunto… molli! Molti acquariofili commettono l’errore di sottovalutare la bellezza di queste creature che con i loro movimenti ipnotici sono in grado di ravvivare l’acquario.
I coralli molli sono relativamente più semplici da allevare rispetto ai coralli duri anche se alcuni coralli molli possono nutrirsi dei pesci come, per esempio, la Dofleinia armata.
Tra i coralli molli dall’indiscussa bellezza segnalo: Briareum verde, Euphyllie, Sinularia, Entacmaea, Ricordee, Rhodactis e l’Entacmaea quadricolor.
I coralli duri, invece, sono “costruttori di barriera”, in quanto producono lo scheletro calcareo tipico della barriera corallina. Quando si parla di acquari marini, i coralli duri si distinguono in LPS e SPS in base alla lunghezza dei polipi.
Coralli duri, differenza tra LPS e SPS
Ricordo che l’acronimo SPS sta per small polyped stony corals, cioè coralli duri a polipo piccolo. Con l’acronimo LPS si indicano i large poluped stony corals, cioè coralli duri a polipo lungo.
Coralli SPS, quali sono
I coralli SPS sono, per l’acquariofilo, una sorta di affascinante sfida: i coralli a polipo corto, infatti, nella scala di difficoltà si trovano al primo posto! Sono i coralli più difficili da allevare. Quali sono? A questa categoria appartengono i coralli duri delle seguenti famiglie: Acroporidae, Astrocoeniidae, Pocilloporidae e i rappresentanti a polpo piccolo della famiglia Poritidae (genere Porites).
La distinzione tra SPS e LPS è utile per gli acquariofili meno esperti, a riconoscere più facilmente le esigenze di determinati coralli. Esigenze di illuminazione e di movimenti dell’acqua. Per esempio, i coralli duri SPS necessitano di movimenti dell’acqua più elevati quindi sarà necessario allestire l’acquario con un determinato sistema di pompaggio.
Coralli LPS, quali sono
Da un punto di vista tassonomico, gli acronimi LPS e SPS hanno poco significato. Come premesso, la distinzione “a polipo grande” e “a polipo piccolo” è nata tra gli acquariofili quindi le specie che appartengono a questa “categoria” hanno poco in comune l’una tra l’altra se non un’unica caratteristica morfologica, presentano un polipo grande.
Quali sono i coralli LPS? A causa delle dimensioni dei loro polipi fanno parte della categoria “LPS” i generi delle seguenti famiglie di sclerattinie: Euphylliidae (tutti i generi), Mussidae (Lobophyllia, Mussa, Scolymia, Cynaria), Trachyphylliidae, Fungiidae (tutti i generi ad eccezione di Zoopilus, Lithophyllon e Podabacia).
Altri coralli duri
Dato che la suddivisione tra SPS e LPS non ha alcuna base tassonomica, da un punto di vista puramente morfologico restano fuori da questa classificazione tutta acquariofila alcune famiglie dell’ordine Scleractinia. In particolare: Oculinidae, Meandrinidae, Siderastreidae, Agariciidae, Pectiniidae, Merulinidae, Dendrophyliidae e Faviidae. Stesso discorspo per i rimanenti generi della famiglia Poritidae (per esempio Goniopora e Alveopora) e Mussidae (Micromussa, Blastomussa, Acanthastrea ecc.).
Coralli duri e coralli molli, possono coesistere nell’acquario marino?
Generalmente sì, anche se si complicano la vita a vicenda perché hanno esigenze diverse e perché rilasciano sostanze che danneggiano gli altri coralli.
Pubblicato da Anna De Simone il 19 Ottobre 2017