Oltre 10 anni fa uno studio sui nutrienti presenti negli alimenti ha concluso che dovremmo mangiare 8 arance per ottenere la stessa quantità di vitamina A che i nostri nonni ricavavano da uno solo di questi frutti.
Sorpresi? Dove sono andate a finire tutte queste sostanze benefiche per il nostro organismo? Avete sentito parlare dell’estinzione dei dinosauri e dei dodo, si paventa anche la possibile scomparsa di panda e orsi polari, ma purtroppo non finisce qui: ora dobbiamo confrontarci anche con “l’estinzione del suolo”.
La Cop27 è ormai alle porte ed è fondamentale che il suolo sia al centro della discussione.
Cambiamenti climatici, perdita di biodiversità, scarsità di cibo, sono solo alcuni dei problemi che possiamo mitigare prevenendone il degrado.
Già in occasione della Cop15, il fondatore del movimento Salva il Suolo, Sadhguru, aveva delineato una strategia che è ancora oggi del tutto attuale al fine di invertire il degrado dei terreni agricoli e allontanare l’umanità dal baratro dell’estinzione del suolo.
Per salvare il soprassuolo su larga scala dobbiamo dare forma a un movimento popolare profondamente radicato. Nonostante la natura complessa del problema ecologico che stiamo affrontando, si può dare vita a un’iniziativa di successo solo se riusciamo a indirizzare l’azione correttiva, in modo succinto e semplice, verso un unico obiettivo.
La nostra storia mostra scarsi successi in ambito ambientale, un limite dovuto in gran parte proprio all’incapacità di convertire complessi argomenti scientifici in concetti di facile comprensione.
L’importanza di puntare a un solo obiettivo
Il protocollo di Montreal del 1987 è spesso acclamato come l’accordo internazionale di maggior successo, ciò grazie al fatto che si è focalizzata l’attenzione su un solo obiettivo: fermare il deterioramento dello strato di ozono.
È vero, nella risposta che la scienza può dare al problema del degrado del suolo, sussistono innumerevoli sfumature derivanti dalle diverse condizioni in cui versano i terreni su scala planetaria, legate quindi alle differenti aree agro-climatiche e ai mutevoli contesti tradizionali, culturali ed economici.
È tuttavia possibile individuare un obiettivo generale, che consiste nell’assicurare che ci sia un contenuto organico minimo del 3-6% nei terreni agricoli di tutto il pianeta, così da assicurare che siano ricchi di vita e prosperi dal punto di vista della potenziale resa agricola.
Tale obiettivo può essere perseguito con una strategia riassumibile in tre punti:
- Fornire incentivi interessanti affinché il raggiungimento della soglia minima del 3-6% di contenuto organico sia economicamente conveniente per gli agricoltori. Tali facilitazioni genererebbero, in sostanza, una corsa al miglioramento. A tal fine dovrebbe essere pianificato un programma di alcuni anni, suddiviso in tre fasi: una prima per fornire ispirazione, una seconda di incentivi e infine una terza con alcuni disincentivi.
- È necessario facilitare l’accesso ai crediti di carbonio da parte degli agricoltori a compensazione del contenimento delle loro emissioni. La procedura per avvalersi di tali benefici è attualmente troppo complessa e necessita di una significativa semplificazione.
- Dobbiamo sviluppare un marchio di qualità superiore per il cibo coltivato su terreni con un contenuto organico minimo del 3-6%.
Oltre a ciò è necessario illustrare chiaramente i benefici per la salute, nutrizionali e preventivi, associati al consumo di tali prodotti. Come risultato di questa iniziativa, le persone sarebbero più sane, più produttive e più resistenti, con un guadagno in giorni lavorativi e meno stress sui nostri sistemi sanitari.
Tale certificazione per il cibo di qualità superiore avrebbe molto più senso dell’attuale sistema che si limita a distinguere semplicemente i prodotti cosiddetti “biologici” da quelli “non biologici”.
Il tempo sta per scadere, ma le azioni da compiere sono definite. Con lo sviluppo di politiche governative adeguate, possiamo riportare indietro l’orologio dell’imminente estinzione del suolo.
Il movimento Salva il Suolo ha creato un manuale di raccomandazioni per facilitare in ogni paese lo sviluppo di politiche governative adeguate. Ulteriori dettagli sono disponibili sul sito web https://consciousplanet.org/
Che cosa è il Movimento Conscious Planet – Salva il Suolo
“Conscious Planet – Salva il Suolo” è un movimento che intende ispirare un approccio consapevole alla salvaguardia del suolo e del pianeta. L’obiettivo è ottenere il sostegno di oltre 3,5 miliardi di persone (oltre il 60% dell’elettorato mondiale) e fornire ai governi strumenti per avviare azioni politiche attive ed efficaci che rendano l’attività agricola più amica del suolo.
La raccomandazione primaria di Salva il Suolo è che i governi di tutti i Paesi legiferino su politiche che impongano un minimo del 3-6% di contenuto organico nei suoli agricoli del proprio paese.
Leader mondiali, influencer, artisti, esperti, agricoltori, leader spirituali, Ong e cittadini sostengono a gran voce il movimento per ristabilire il rapporto dell’umanità con il suolo.
Chi è Sadhguru
Sadhguru è uno yogi, un visionario e tra le 50 persone più popolari di tutta l’India, dove è stato per altro insignito di importanti riconoscimenti per il suo impegno nei confronti della collettività, incluso il Padma Vibhushan, la seconda più alta onorificenza civile indiana.
Negli anni, il fondatore di Isha Foundation, ha lanciato progetti ecologici pionieristici delineando a più livelli strategie di sviluppo economico ecologicamente sostenibile. Ha tenuto conferenze all’Onu, al World Economic Forum, alla Banca Mondiale, alla Camera dei Lord del Regno Unito, al TED e in svariate aziende in tutto il mondo. È stato anche invitato a esporre le sue teorie in diversi atenei tra cui le università di Oxford, Stanford, Harvard, Yale, Wharton e al MIT.