Contabilizzazione del calore, come funziona
Contabilizzazione del calore, come funziona il sistema che calcola e ripartisce i consumi registrati nelle singole unità abitative.
La contabilizzazione del calore, abbinata a elementi di termoregolazione, consente di gestire automaticamente, la temperatura in ogni unità immobiliare, suddividendo le spese secondo i singoli consumi effettivi.
Esistono diversi sistemi di contabilizzazione del calore con particolari tipi di funzionamento. In questa pagina analizzeremo l’esigenza dell’impiego dei “contabilizzatori di calori” in ambito condominiale per perseguire il risparmio energetico. Molte informazioni sugli obblighi di legge (chi deve installare i sistemi di contabilizzazione di calore, le valvole termostatiche, a quanto ammonta la spesa, chi deve accollarsi i costi…) sono contenute nella pagina “Contabilizzazione del calore per condomini“. Nella presente pagina ci soffermeremo sul funzionamento del sistema di contabilizzazione del calore.
Contabilizzazione del calore, come funziona nei condomini
Da qualche tempo l’adozione di dispositivi per la contabilizzazione del calore è divenuta obbligatoria per i condomini. L’obbligo di adottare dispositivi per la contabilizzazione del calore così da garantire la corretta divisione delle spese di riscaldamento nasce da una serie di considerazioni sulla vita condominiale. E’ stato osservato che, senza una razionale divisione delle spese legate al riscaldamento, gli abitanti del condominio tendono a sprecare un elevato carico di energia termica.
Rispetto al sistema di riscaldamento centralizzato standard, l’adozione di dispositivi di contabilizzazione del calore consentono di risparmiare il 25% di energia. I sistemi di contabilizzazione del calore, in ambito condominiale, sono un obbligo di legge.
Come premesso, non esiste un singolo sistema di contabilizzazione del calore quindi è difficile sintetizzarne il funzionamento. Il meccanismo di contabilizzazione del calore dipende dal tipo di impianto installato nel condominio.
Se il condominio è stato costruito negli anni ’90, vi è una “distribuzione orizzontale” che prevede l’impiego di sistemi di contabilizzazione diretta. Al contrario, i condomini di vecchia costruzione (fino alla fine degli anni ’80), prevedono impianti a colonne o “distribuzione verticale” e necessitano di un sistema di contabilizzazione indiretto.
I sistemi di contabilizzazione del calore diretti prevedono contatori che vanno a misurare l’energia all’ingresso della derivazione dell’impianto di distribuzione di ogni unità immobilare; in altre parole, il sistema “conta” l’energia termica prelevata volontariamente attraverso i sistemi di termoregolazione.
Gli edifici di vecchia costruzione non dispongono di un “ingresso di derivazione” individuale per ogni unità abitativa quindi è necessario adottare un sistema di contabilizzazione del calore indiretto, cioè che va a leggere la quantità di energia emessa da ogni corpo riscaldante. In questo caso il funzionamento è più complesso perché non si va a misurare direttamente il calore consumato come con i sistemi di contabilizzazione del calore diretti, bensì si misura un indice di consumo proporzionale al calore immesso. Il ripartitore di calore è un dispositivo che misura l’emissione termica di ogni corpo scaldante restituendo un valore adimensionale, cioè che non corrisponde ai kWh assorbiti. La lettura dei dati registrati può avvenire con accesso diretto ai dispositivi oppure con soluzioni a distanza che prevedono la trasmissione dei dati rilevati con letture periodiche bimestrali, semestrali… o a cadenza a scelta dal gestore del condominio.
In ogni caso, per il corretto funzionamento, un sistema di contabilizzazione del calore necessita di un ripartitore di consumi (che sia diretto o indiretto) e di valvole termostatiche.
Mentre il ripartitore dei consumi legge solo l’effettivo calore emesso dal radiatore (così il condomino dovrà pagare solo i suoi consumi effettivi), le valvole termostatiche tendono a regolare in modo efficiente la temperatura degli ambienti.
Il funzionamento è semplice: mano a mano che un ambiente inizierà a riscaldarsi, la valvola termostatica inizierà a chiudersi diminuendo la quantità di energia assorbita da quel determinato radiatore. In questo modo, il ripartitore dei consumi registrerà un calo del consumo.
Pubblicato da Anna De Simone il 27 Gennaio 2016