La fertirrigazione consiste nel concimare il terreno con fertilizzanti liquidi disciolti in acqua ed è l’alternativa standard alla concimazione solida per le piante in vaso sul terrazzo e sul balcone. La fertirrigazione ha anche il vantaggio di distribuire in modo uniforme il concime nel terreno, favorendone l’assorbimento da parte delle radici.
Siamo talmente abituati che non ci facciamo più caso, ma a pensarci bene concimare irrigando non è così scontato perché non è che il concime nasce liquido in flacone o in polvere nel sacchetto. La fertirrigazione dunque è un processo elaborato e un po’ ‘artificiale’ (il che non significa che sia un male) e merita qualche riflessione.
Poiché tutti gli elementi nutritivi (eccetto l’anidride carbonica contenuta nell’aria) possono essere assimilati dalle radici solo in soluzione acquosa, i concimi apportati con la fertirrigazione sono assimilati immediatamente dalle piante e non permangono sul terreno, che nei vasi sul balcone e sul terrazzo non è un bello spettacolo.
A differenza della concimazione solida, però, nella fertirrigazione i concimi non sono usati nella forma originaria (letame) e sono sottoposti a processi industriali. Rispetto al buon vecchio letame Niente paura: esistono in commercio anche concimi liquidi naturali adatti alla coltivazione biologica. Detto questo, la fertirrigazione segue gli stessi principi della concimazione solida, con alcune avvertenze.
Innanzitutto la fertirrigazione va effettuata a terriccio umido e mai asciutto, per evitare possibili ustioni alle radici: meglio bagnare la pianta il giorno prima con sola acqua e poi dare il concime sempre diluito in acqua. Le applicazioni devono essere fatte nelle ore più fresche della giornata, facendo attenzione a non bagnare i fiori (mettereste letame solido sui fiori?).
Nel fare la fertirrigazione bisogna attenersi alle dosi indicate sulle etichette o eventualmente sulle schede tecniche delle singole piante, ma tenete presente che: invece di applicare la dose massima (per es. 30g decalitro o un tappo-misurino) è preferibile effettuare due applicazioni distanziate di 4-5 giorni (15g decalitro o mezzo tappo-misurino).
Se si usa fertilizzante in polvere per la fertirrigazione è buona regola pesare o misurare la quantità necessaria e poi diluirla in un secchio con posa acqua. Solo una volta disciolta la polvere va aggiunta l’acqua che serve per arrivare al volume desiderato. Evitate di aggiungere la polvere al volume finale di acqua direttamente nell’innaffiatoio, perché il concime potrebbe non sciogliersi bene e precipitare sul fondo. Questo problema ovviamente non esiste con i concimi liquidi e le emulsioni.
Quando si sceglie un concime per la fertirrigazione bisogna assicurarsi che oltre ad azoto, fosforo e potassio vi siano contenuti anche i microelementi. In commercio si trovano prodotti specifici per piante verdi, fiorite, gerani, rose, azalee ecc… Ve ne sono di ottimi compatibili con la coltivazione biologica.