L’emergenza sanitaria legata al Covid-19 ha letteralmente rivoluzionato le vite di tutti noi, comportando cambiamenti radicali nella nostra quotidianità. Dall’oggi al domani ci siamo ritrovati a dover affrontare intere giornate distanti gli uni dagli altri.
I più giovani sono stati costretti a confrontarsi con una nuova modalità scolastica, anch’essa a distanza dai propri compagni. Per numerosi adulti si sono invece palesati problemi professionali che, nel peggiore dei casi, hanno comportato gravi difficoltà economiche.
Da un anno a questa parte, insomma, quasi ognuno di noi, chi per una ragione chi per l’altra, si è ritrovato sottoposto a condizioni di stress emotivo mai sperimentate in precedenza.
Sul lungo termine le conseguenze psicologiche del Covid-19 iniziano non a caso a emergere con crescente evidenza, tanto in chi è stato colpito personalmente dal virus quanto in chi ha subito gli effetti delle ristrettezze comportate dalla pandemia. Il quadro che ne scaturisce è piuttosto allarmante.
Quando può essere utile ricorrere a uno psicologo
In molte persone che hanno vissuto l’esperienza della malattia le conseguenze del Coronavirus continuano tutt’oggi a essere presenti, dando luogo a quella che è stata ormai definita sindrome Long-COVID.
Seppur guarite, diverse persone hanno sviluppato un senso di rifiuto a lasciare la propria casa, per timore di esporsi a possibili minacce. Nel caso specifico, siamo di fronte al cosiddetto fenomeno della “sindrome della capanna”, di cui si è molto parlato negli ultimi mesi.
Tra le conseguenze psicologiche più gravi vissute in prima persona da chi è stato colpito dal Covid-19 va inoltre ricordato un forte senso di solitudine, percepito sia durante il ricovero in ospedale sia durante il periodo di quarantena in casa.
Come testimoniato dagli esperti, nella fase di lockdown si è registrato un aumento di richieste di trattamento dei disturbi d’ansia derivanti dal timore di uscire, dalla paura del contagio o dal terrore di restare isolati. Con il passare dei mesi, il quadro si è ulteriormente aggravato, alimentando i casi di depressione dovuti alla crisi economica.
Allo stato attuale delle cose, preoccupano anche le conseguenze psicologiche del Covid-19 sui giovani e sui bambini. In questo lungo anno, gli esperti hanno rilevato una serie di condizioni non trascurabili in questa fascia della popolazione. Dall’apatia alle crisi di collera, dalle alterazioni nel rapporto con il cibo fino a disturbi comportamentali come attacchi d’ansia, sintomi di regressione e cambiamenti del tono dell’umore ai limiti dello stato depressivo.
Soprattutto nei soggetti emotivamente più fragili, ma non solo, quadri come quelli appena descritti pongono in evidenza l’importanza di ricorrere a un adeguato supporto terapeutico. Prendersi cura della salute psicologica è infatti il primo passo da compiere per cercare di stare meglio, riuscendo a superare gli effetti traumatici provocati dalla triste esperienza del Covid-19.
Come scegliere uno psicologo
Nel momento in cui si sceglie uno psicologo è innanzitutto opportuno accertarsi che il professionista selezionato possieda i titoli necessari per svolgere l’attività terapeutica, tra cui l’iscrizione all’albo preposto.
Accanto all’abilitazione professionale, un buon psicologo deve possedere alcune caratteristiche personali, in primis delle notevoli capacità empatiche. Oltre a rispettare il codice deontologico della sua professione, lo psicologo deve essere capace di creare un clima di interazione positiva con il proprio paziente, al fine di raggiungere tutti gli obiettivi che ci si prefigge nella terapia.
Sullo scegliere un terapeuta donna o un terapeuta uomo, non vi sono invece regole predefinite. Il punto fondamentale per il paziente è sapere di poter contare su un professionista con cui si sente a proprio agio, a prescindere che si tratti di un uomo o di una donna.
Nel momento in cui ci si accorge che il clima instaurato non appare positivo o si avverte qualsiasi forma di disagio, nulla vieta comunque di cambiare professionista. Il paziente deve infatti affrontare la terapia con il massimo della serenità, sapendo di potersi fidare appieno dello psicologo prescelto.
Per avere qualche consiglio aggiuntivo potrebbe esservi utile leggere questo articolo (in lingua inglese) pubblicato sull’autorevole sito web BetterHelp: https://www.betterhelp.com/advice/therapy/searching-for-a-therapist-a-quick-therapist-finder-guide/
Cosa aspettarsi da una terapia
Indipendentemente dall’approccio seguito dallo psicologo, nel momento in cui ricorre a una terapia un paziente deve aspettarsi il raggiungimento di alcuni traguardi importanti. Un buon psicologo deve essere innanzitutto in grado di promuovere il cambiamento nel rispettivo paziente, che desidera prima di ogni altra cosa liberarsi di stati quali ansia, panico, depressione, apatia o insoddisfazione.
Lo psicologo deve inoltre saper favorire condizioni di flessibilità e di apertura nel paziente. Molto spesso, infatti, le problematiche psicologiche nascono proprio dalla rigidità e dall’incapacità di valorizzare le rispettive esperienze, spingendo la persona ad allontanarsi dal “qui e ora”, ovvero dalla possibilità di vivere con pienezza il presente.
Uno psicologo deve del resto essere capace di promuovere la libertà del proprio paziente dai vincoli stringenti del suo passato, aiutandolo a prendere da essi la dovuta distanza critica, così da evitare condizionamenti nei sentimenti, nelle azioni, nei pensieri e nelle scelte.
Gli obiettivi da raggiungere variano poi naturalmente a seconda della problematica psicologica da affrontare.
Vantaggi e limiti delle sedute online
Il Covid-19 ha dato impulso al ricorso a sedute terapeutiche online, come risposta alla necessità di mantenere il distanziamento fisico. In realtà si trattava di una prassi già avviata da almeno un decennio, a cui l’emergenza sanitaria ha, per forza di cose, attribuito un ulteriore incremento.
La psicoterapia online presenta svariati vantaggi. Dimostra di essere molto utile, ad esempio, per contenere l’ansia legata all’emergenza sanitaria, offrendo nel contempo la possibilità di continuare percorsi avviati in precedenza. La videoterapia permette tra l’altro allo psicologo di analizzare il linguaggio non verbale, ovvero quel linguaggio fatto di movimenti e di espressioni del viso che costituisce un punto essenziale nel rapporto terapeutico.
Come ulteriori vantaggi, le sedute online:
- permettono a chi vive lontano o a chi è isolato perché colpito dal Covid-19 di accedere a consulenze psicologiche per le necessità più disparate;
- assicurano assistenza anche ai pazienti con mobilità limitata, come nel caso di persone con disabilità.
L’unica vera criticità che si può manifestare nel ricorso a sedute online riguarda la privacy. Alcuni pazienti non si sentono infatti a proprio agio a parlare con il proprio psicologo in presenza di altri familiari che transitano nelle stanze vicine. Si tratta comunque di un limite facilmente superabile, adottando delle semplici misure organizzative con i membri della famiglia.
Sul fronte dell’efficacia, d’altronde, svariati studi confermano la validità della psicoterapia online.