Le conseguenze del Covid-19 sul mercato energetico

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L’emergenza sanitaria del Covid-19 ha rivoluzionato le nostre esistenze, influenzando pesantemente non solo la nostra quotidianità ma anche l’economia. Da questo contesto non è stato escluso il settore energetico.



In virtù del ruolo cruciale occupato nelle attività produttive, questo ambito costituisce senza ombra di dubbio un punto di osservazione privilegiato per analizzare il reale impatto che l’epidemia ha avuto e avrà sull’economia. Ma come si configura l’attuale quadro del mercato energetico a seguito degli effetti derivanti dal Covid-19 e quali prospettive si aprono per il futuro del settore?

L’impatto economico e finanziario sulle aziende italiane

A livello globale, come conseguenza della pandemia si è manifestato un crollo dei consumi elettrici. Naturalmente, anche le aziende italiane appartenenti all’ambito energetico sono state duramente colpite da un punto di vista economico, finanziario e gestionale, con molteplici impatti.

Sul fronte economico si è innanzitutto assistito a una drastica riduzione del fatturato. Un’ulteriore conseguenza è stata l’affermarsi di una posizione “lunga”. Con il calo dei consumi, i venditori si sono ritrovati nella situazione di vendere l’energia acquistata con 12/24 mesi di anticipo sul mercato spot ad un prezzo notevolmente più basso. Per fornire un’idea del contesto, è sufficiente pensare che il PUN, ossia il prezzo di acquisto a breve dell’energia, nei mesi di gennaio e di febbraio corrispondeva a 50 euro mentre è sceso al di sotto dei 30 euro nella fase di lockdown. I venditori si sono quindi ritrovati in chiara perdita.

Sotto il profilo finanziario, negli ultimi mesi si sta invece riscontrando un significativo aumento dei tassi di morosità e di insolvenza. Questo genere di difficoltà sta impattando sulla Posizione Finanziaria Netta delle società di vendita, indice a partire dal quale è possibile valutare lo stato di “salute” delle imprese poiché mette in luce il loro indebitamento finanziario complessivo e, in maniera speculare, il saldo finanziario totale delle stesse.

L’impatto commerciale sulle aziende del settore energetico

Dallo scoppio della pandemia di Covid-19 a oggi, la propensione all’acquisto dell’energia è scesa. Il calo è risultato particolarmente intenso in concomitanza con il periodo di lockdown ma gli effetti risultano tuttora evidenti.

Con ogni probabilità l’epidemia ha condotto a un significativo rallentamento nell’acquisto di energia da parte del cliente, che si è trovato a ridefinire le sue priorità. Tale mutamento ha certamente inciso sull’inflessione che si è riscontrata in questi mesi.

I possibili scenari evolutivi del mercato energetico

Malgrado l’attuale quadro sembri a una prima analisi sfavorevole, in realtà gli impatti del Covid-19 possono costituire una spinta determinante sul fronte della transizione energetica già in atto, accelerando importanti modifiche strutturali del mercato.

Presumibilmente, l’epidemia permetterà di realizzare un obiettivo importante su cui l’autorità sta cercando di intervenire da diversi anni, ovvero la selezione dei venditori più affidabili. Tra i possibili scenari evolutivi del mercato energetico si assisterà inoltre con ogni probabilità a una rivisitazione dei modelli di vendita, mettendo progressivamente da parte modalità tradizionali legate al Door to Door o al Teleselling in favore di strategie Omnichannel. Si tratterà di modelli basati su una gestione più strutturata del cliente e in grado di sfruttare tutte le opportunità di contatto in termini di Up Selling, di Cross Selling e di Lead Generation. Il fine ultimo sarà quello di creare una Customer Experience ottimale, utilizzando il driver della digitalizzazione per guidare il processo di cambiamento della relazione tra cliente e operatore ma anche di accesso ai servizi.

Altro scenario più che verosimile sarà infine l’ampliamento del portafoglio di offerta da parte dei venditori, che si trasformeranno da aziende “Pure Commodity” in aziende “Smart” e “Service-Based”. All’atto pratico, la riduzione della domanda energetica conseguente alla pandemia non ha fatto altro che accelerare un trend già in corso, ovvero il calo dei consumi connesso al processo di decarbonizzazione. Negli ultimi anni la transizione energetica ha conosciuto una curva crescente che ha interessato intimamente tutti gli attori coinvolti in tale percorso: dalle Istituzioni alle associazioni, passando per le imprese fino alla clientela finale. Allo stato attuale, i principali trend connessi alla transizione energetica, come l’E-Mobility, l’economia circolare e l’efficienza energetica, appaiono al centro degli investimenti degli operatori del settore energetico che stanno perdendo sempre di più i tratti dei semplici fornitori per assumere le vesti di consulenti energetici a supporto del cliente.

Da questa spinta deriva un cambio di paradigma. Dal prezzo l’asse competitivo degli operatori energetici si sposta su aspetti quali la qualità del servizio, la solidità, l’innovazione, la fiducia e la competenza. Uno slittamento che comporterà nuove tipologie di investimenti per le società coinvolte, a partire dalle tecnologie fino al capitale umano e alla responsabilità sociale.

Le conseguenze sulla catena del valore di mercato

La transizione energetica con tutti i trend ad essa correlati sta modificando radicalmente anche la catena del valore. Gli effetti  più evidenti si leggono in un incremento rilevante dell’uso delle rinnovabili e nella partecipazione sempre  più attiva del cliente. Rispetto al passato il cliente, da soggetto passivo su cui scaricare le inefficienze, assume sempre di più le vesti di co-protagonista all’interno del modello in sviluppo. Diviene cioè un “Active Consumer”, occupando un ruolo decisionale attivo nella piena consapevolezza delle proprie esigenze energetiche e delle possibilità esistenti per soddisfarle.

Per poter sostenere la trasformazione del cliente, un supporto fondamentale sarà fornito dal processo di digitalizzazione, dall’affermazione di nuovi stili di vita e dagli impulsi della Green Generation. Ma affinché il traguardo della transizione energetica sia effettivamente raggiunto, appare cruciale l’adozione di strategie mirate da parte dei protagonisti del mercato energetico per poter così affrontare in maniera adeguata la trasformazione in divenire.

Valerio Marra - ACEA

Valerio Marra, direttore area Industriale Commerciale e Trading di Gruppo Acea e Presidente di Acea

L’esempio di Acea Energia e le trasformazioni in atto

Nell’ambito della transizione energetica in corso, il cliente, come accennato, svolge un ruolo sempre più rilevante nella catena del valore. La sua centralità è destinata a divenire decisiva per lo sviluppo degli smart services, tra cui in primis l’auspicato sviluppo del Piano Nazionale per la Mobilità Elettrica.

Nel novero degli operatori energetici che hanno le carte in regola per affrontare efficacemente le trasformazioni in atto c’è, Acea Energia La sua missione è accompagnare, ampliare e integrare le possibilità offerte ai cittadini, proponendo soluzioni innovative finalizzate a costituire la quotidianità nelle future Smart Cities.

Le attività di business realizzate dall’impresa mettono al centro il valore della sostenibilità, perseguendo gli obiettivi dell’economia circolare e di un uso efficiente e virtuoso delle risorse.

Da oltre 110 anni Acea Energia è la multiutility di riferimento del Centro-Sud Italia e in ragione di ciò è ancora più rilevante il senso di responsabilità nell’agire come abilitatore della trasformazione energetica nei confronti di questo territorio. Favorire una crescita sostenibile in linea con l’evoluzione degli stili di vita dei clienti, questa è la missione di Acea Energia.

Pubblicato da Evelyn Baleani il 16 Novembre 2020