Alziamo gli occhi al cielo per ammirare il volo del Condor Andino, un uccello planatore a cui sono stati dedicati diversi studi per comprendere a fondo il suo abile modo di sfruttare le correnti di aria e di decidere la sua direzione e la sua velocità con la massima eleganza. Pensate che questi uccelli del Sud America battono le ali pochissimo, solo per per l’1% del tempo che passano in volo eppure raggiungono sempre le altezze e le mete a cui mirano.
Studiarli è un invito forse di madre natura ad ottimizzare le nostre energie, verso un obiettivo, senza troppo agitarsi e muovere aria per nulla?
Condor Andino: caratteristiche
Lungo fino a 130 cm e con una apertura alare di 300-320 centimetri, è un uccello di dimensioni considerevoli, solo l’albatro lo supera ma il nostro condor andino è anche più pesante, arriva fino a 9–12 kg. Si nutre di carcasse, oppure di uova o di piccoli uccelli anche se da sempre è stato odiato perché sospettato di attaccare e mangiare le mandrie e gli animali più o meno domestici.
Il suo piumaggio è tendenzialmente scuro, quasi nero, con le remiganti copritrici bianche ma la testa non è coperta di piume, solo nei maschi ritroviamo una grossa cresta carnosa di circa 10 cm di lunghezza e 4,5 cm di spessore. Tra maschi e femmine ci sono delle differenze, oltre alla cresta anche il colore dell’iride che è rispettivamente bruno pallido o rossastro.
Il becco per entrambi è molto forte, capace di strappare la carne, il collo è lungo e nudo con un collare piumoso e bianco che sembra un accessorio di moda. Le zampe grigie sono munite di unghie non troppo forti, la coda è corta e rettangolare. Il suo ciclo riproduttivo inizia verso dicembre e solitamente depone un solo uovo, che necessita di due mesi di incubazione.
Il piccolo rimane nel nido per 6 mesi almeno ma dipende dai genitori per un certo periodo anche dopo e diventa adulto dopo ben 8 anni. Tutti i piccoli condor delle Ande sono piccoli e di colore uniforme, con un collare lanoso bruno che poi diventa rosso e poi bianco, nella fase finali dell’adolescenza.
Condor Andino: vista
Propedeutica al volo è l’acutissima vista che il condor andino può sfoggiare e che è ovviamente essenziale per questo uccello per comprendere quando planare e perché. La sua grande abilità di volatore infatti è una dote quasi unica nel suo mondo, la sua saggezza nel saper fruttare le correnti ascensionali per minimizzare il dispendio energetico necessario per il volo è unica.
E’ certamente un animale che sa fare i conti e autogestirsi, piuttosto affamato e resistente, riesce a mangiare fino al 50% del suo peso in una sola volta ma è capace anche di digiuni di più settimane. Di solito vive e nidifica solo o in piccoli gruppi, fa famiglia nelle cavità rocciose e di nutre come abbiamo detto principalmente di carogne, come gli avvoltoi.
Condor Andino: volo
Grazie allo studio “Physical limits of flight performance in the heaviest soaring bird”, pubblicato su Proceedings of National Academy of Sciences (PNAS) da un team di ricercatori britannici della Swansea University e argentini dell’Universidad Nacional del Comahue vediamo svelati i misteri del volo di questo uccello molto grande e che sembra non battere mai le ali.
In verità lo fa ma per solo l’1% del tempo che passa in volo. I ricercatori hanno impiegato dei registratori di volo ad alta tecnologia applicati direttamente sui condor andini per registrano ogni battito d’ali e anche le rotazioni e le planate che i condor andini effettuano per cercare del cibo a terra. L’obiettivo dello studio era quello di comprendere meglio le dinamiche del volo di questi uccelli e di come possono variare a seconda delle condizioni ambientali. Ci sono infatti delle situazioni in cui il volo è più faticoso di altre e richiede ancora maggiore energia.
Proprio osservando così da vicino il condor andino in volo, il team di ricerca ha scoperto che oltre il 75% del battito delle ali dei condor era associato al decollo, per il resto del tempo è davvero molto raro e possiamo vedere questi uccelli librarsi nell’aria senza fare nulla se non sfruttare le correnti. E’ un uccello laureto in fisica probabilmente, così abile da riuscire a stare 5 ore senza mai battere le ali, coprendo nel frattempo una distanza di circa 172 km.
Condor Andino: scoperte e studi
Esistono altri uccelli che sembrano non battere mai le ali come nel caso delle aquile e dei nibbi ma uno studio su animali così grandi come il condor era necessario. Hannah Williams, la vera protagonista dello studio, che all’epoca dello studio era alla Swansea University e ora lavora per il Max-Planck-Institut für Verhaltensbiologie, ha spiegato che i risultati mostrano come l’ammontare del battito delle ali non è cambiato sostanzialmente con il tempo.
Ciò significa che i condor andini devono essere particolarmente abili nel decidere quando e dove atterrare per arrivare in un luogo strategico da cui poter decollare di nuovo. Ed è importante centellinare gli atterraggi che aumenterebbero significativamente i loro dispendio complessivo per il volo.
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