Concordia, è allarme ambientale per il Giglio

Sta per scattare l’allarme ambientale per l’Isola del Giglio. La Costa Concordia, il gigante del mare naufragato nella notte del 13 gennaio, rischia di contaminare l’ambiente circostante nonostante le precauzioni prese dai tecnici. Il meraviglioso parco marino toscano potrebbe subire danni irreparabili se i lavori non dovessero andare a buon fine. I lavori di recupero del carburante sono partiti ieri mattina alle ore sei e hanno subito numerose pause a causa di agenti atmosferici e delle ricerche dei dispersi ancora in corso. E’ la ditta olandese Smit Salvage a occuparsi del recupero carburante della nave Concordia. Dopo lunghe giornate di studi e progettazioni, la Costa Concordia ha commissionato la ditta olandese che come primo step ha dovuto preparare la chiatta da utilizzare come base per la raccolta del petrolio rimasto nei serbatoi della nave.

I serbatoi della nave contengono carburante allo stato solido, pertanto gli esperti della Smit Salvage dovranno prima assicurarsi dello stato del carburante. Le operazioni di pompaggio vere e proprie, inizieranno sabato mattina. La Smit Salvage conta di recuperare in un primo mento, il diesel contenuto in sei cassoni così da assicurare il pompaggio del 50% del carburante. In totale, le tonnellate di diesel da recuperare sono 2.400. Intanto stanno continuando le operazioni di ricerca di altri dispersi. Lo scenario è tragico da un piano ambientale che di risorse umane: secondo una famiglia ukraina i dispersi sarebbero più di quelli dichiarati, stando alla loro testimonianza, a bordo della Concordia vi era anche il figlio che lavorava in nero.