Concimazione organica, consigli utili
Concimazione organica: come e quando praticarla, quali sono i concimi naturali più adatti per la coltivazione dell’orto.
La concimazione organica è una pratica agricola che consiste nel migliorare la struttura e le caratteristiche del terreno, utilizzando esclusivamente concimi organici. La concimazione organica migliora dunque notevolmente le caratteristiche fisiche e biologiche del suolo, apportando tutti i nutrienti e gli elementi di cui hanno bisogno le piante.
Lavorazione per incorporare il concime organico
La concimazione organica è un must nella pratica agricola. Non va praticata da sola ma insieme a una lavorazione profonda del terreno, in genere eseguita tramite vangatura o zappatura. In pratica il concime naturale va interrato smuovendo i primi 30 – 40 cm di terreno o talvolta anche di più.
La concimazione organica, inoltre, si può eseguire al momento della messa a dimora della pianta. Come si fa? In questo caso si procede aggiungendo del concime organico sul fondo della buca praticata per il nuovo impianto. Si aggiunge del concime organico nel buco destinato a ospitare l’apparato radicale della nuova pianta, lo strato di concime dovrà essere coperto da uno strato sottile di terriccio. In questo frangente si possono usare concimi organici solo molto maturi, così da non rischiare di “bruciare” le radici.
Ammendanti
I concimi organici sono anche ammendanti, cioè sono in grado di aumentare la fertilità del suolo (quindi fertilizzare il terreno) e modificarne la composizione fisica.
Nota bene: più il terreno è pesante e argilloso, più la vangatura dovrà essere profonda e la lavorazione del terreno attenta. In caso di concimazione organica operata per migliorare la struttura di un suolo pesante e asfittico, sarà necessario usare fertilizzanti organici con l’aggiunta di sabbia.
Concimazione organica
Sono molti i concimi organici disponibili in commercio. Nella foto in alto è mostrato un concime granulare a base azotato. Si tratta del classico concime chimico a lento rilascio. Tale concime è artificiale e si pone all’antitesi della concimazione organica eseguita con concimi naturali. Quali sono i concimi naturali più usati?
Borlanda essiccata: concime minerale e organico, contenente zolfo
La borlanda è un concime organico che si ottiene dagli scarti delle lavorazioni di barbabietola da zucchero e, in particolar modo, dalla melassa. Il concime, che contiene grandi quantità di potassio e di microelementi, si vende in forma liquida e granulare. Per il suo grosso apporto di minerali è considerato un “concime organo-minerale”.
La quantità di fosforo presente nel concime è minima, mentre l’azoto è presente in quantità moderate. Trattandosi di un concime potassico, trova un largo impiego soprattutto nel campo della frutticoltura. Nel campo dell’orticoltura questo concime viene anche utilizzato in fase di presemina.
La borlanda è un concime naturale molto usato in agricoltura biologica. Apporta molto azoto organico così da sostenere lo sviluppo della pianta e il potassio torna utile per la fioritura e la produzione di frutti. E’ maggiormente consigliato per piante orticole.
Dove comprarlo? Nei vivai o sfruttando la compravendita online. Su Amazon, una confezione da un litro è proposta al prezzo da 8,90 euro con spese di spedizione gratuite. Il concime va diluito in acqua e aggiunto al momento dell’irrigazione. Per tutte le informazioni sul prodotto citato: Compo Bio – confezione da 1 litro.
Cornunghia
La cornunghia è considerata uno dei più antichi concimi naturali. La sua derivazione è data dalla macinazione, essiccazione e sterilizzazione di corna e zoccoli di animali provenienti dai macelli, soprattutto bovini. Si tratta di un concime a lenta cessione, cioè rilascia gradualmente i nutrienti contenuti, rappresentati soprattutto da azoto e fosforo.
Contiene dunque poco potassio ma per ovviare a ciò alcuni produttori integrano la cornunghia con sali potassici per renderla un concime più completo. Questo concime trova largo impiego nelle piante ornamentali, tappeti erbosi, ma anche nell’orto e soprattutto nel frutteto, dal momento che il lento rilascio esclude il dilavamento e la volatilizzazione dell’azoto apportato. La cornunghia inoltre migliora la struttura del terreno favorendo non solo un migliore sviluppo delle piante, ma anche l’insediamento di organismi utili nel suolo. La cornunghia, come gli altri fertilizzanti organici esaminati in questa pagina, è anche un ammendante e agisce sulla grana del terreno, sulla chimica e la componente microbiologica del suolo.
Nota bene: la cornunghia naturale non apporta potassio, anche se in commercio vi sono formulazioni appositamente composte.
Stallatico
Lo stallatico è uno dei fertilizzanti più usati nella concimazione organica, deriva dalle deiezioni degli animali di allevamento e principalmente da bovini, equini, ovini e caprini che vengono sottoposte a particolari lavorazioni rendendolo così un composto facilmente utilizzabile e molto versatile. In commercio ci sono diversi tipi di stallatico: alcuni hanno un apporto azoto e fosforo, altri sono ulteriormente arricchiti di potassio, quindi più completi.
È un concime a lenta cessione, che garantisce apporti prolungati nel tempo e soprattutto evita di “bruciare” le radici delle piante con eccessive concentrazioni di nutrienti. Lo stallatico viene usato in fase di presemina, per fertilizzare il terreno prima che le piante si sviluppino, oppure interrandolo a fine inverno.
Sovescio
La tecnica del sovescio può essere considerata un’opera di concimazione organica. Il sovescio funziona da ammendante e restituisce al suolo una certa fertilità. E’ anche noto come concimazione verde.
Pubblicato da Anna De Simone il 30 Maggio 2019