Comportamento del gatto dominante
Comportamento del gatto dominante, non certo da simpatico animale, ma non così terribile. E soprattutto, ben riconoscibile da subito per cui evitabile. O, testardi come sono i gatti, diciamo che il Comportamento del gatto dominante si può ammorbidire in modo che da piccolo tiranno di casa diventi solo un po’ rompiscatole.
Comportamento del gatto dominante: atteggiamenti
Si capisce fin dai primi mesi se il nostro ha il comportamento del gatto dominante ed è possibile come dicevo, educarlo prontamente alle regole e al rispetto della convivenza. Non per voler marcare la nostra supremazia di bipedi su quadrupedi, ma perché il comportamento del gatto dominante può dare problemi in presenza di altri animali, mici o cani o altri animali domestici, o se in casa ci sono bambini.
Si manifesta soprattutto negli esemplari non sterilizzati, nei maschi non castrati, il comportamento del gatto dominante, ma può essere anche causato da alcuni nostri modi di porci. Sì, a nostra insaputa spesso facciamo gesti che lasciano pensare al gatto di essere dominante. Ovvio che poi il nostro micio assumerà un comportamento del gatto dominante: come perdere l’occasione?
Ecco qualche esempio di ciò che può induce il comportamento del gatto dominante: dare più attenzione maggiore attenzione ad un animale rispetto all’altro, magari se è l’ultimo arrivato, o permettere ad un gatto piccolo di mordicchiare o graffiare mani o piedi. E’ importante poi, al momento della pappa, di servire tutti allo stesso momento, controllando che non ci sia il prepotente di turno.
Comportamento del gatto dominante: cosa fare
Se il nostro gatto già adulto sfodera il classico comportamento del gatto dominante con altri animali, oppure di sfida – attacca, soffia, graffia, morde – portiamolo lontano dagli altri, isolato, faccia a muso con noi. A quel punto possiamo spiegare al micio con fermezza che “”No, non si fa”. La prima volta penserà “sì, okay, io faccio quel che voglio”, da bulletto felino, ma dopo tre o quattro volte capirà che è meglio non avere il comportamento del gatto dominante.
Il comportamento del gatto dominante per marcare il territorio
Quando si nota che il nostro animale ha il comportamento del gatto dominante, aspettiamoci che mostri anche degli atteggiamenti particolari nel voler segnare il territorio. Quali? Ve lo racconto con un video che spiega molto bene cosa accade.
Il comportamento nei gatti
Non c’è “il comportamento del gatto” in generale, ogni gatto ha un po’ il suo ed esso dipende dalla sua individualità ma anche dalla razza e dall’ambiente. Ci sono però dei “tormentoni” felini che possono aiutarci a capire che tipo è il nostro gatto. E’importante, non solo per anticipare le mosse del furbetto, ma anche per impostare una buona convivenza.
Il comportamento dei gatti domestici
I gatti domestici, se non sfoggiano il comportamento del gatto dominante, hanno una serie di gesti classici che li smascherano nei loro pensieri. Certo, non aspettatevi che il micio diventi un libro aperto, è comunque un felino con tutta la malizia della sua collega pantera, ma qualche dritta possiamo tenerla in mente.
Ad esempio lo strofinarsi contro le gambe delle persone per il gatto è un rituale di benvenuto ma nello stesso tempo, ne approfitta per sentire l’ odore e per marchiare l’uomo con il suo, così è più a suo agio con i padroni. Il gesto di impastare con le zampe anteriori il grembo è un lascito indelebile dell’infanzia: si ricorda mamma gatta quando era pronta per la poppata, ridiventa cucciolo e fa ciò che faceva ai tempi. Altro che comportamento del gatto dominante!
Se il nostro amico muove la coda, basta pensare che sia arrabbiato, non attribuiamogli emozioni non sue. La muove così quando vorrebbe fare due cose nello stesso momento, ma una esclude l’altra. Quando invece soffia è perché sa di essere in una situazione pericolosa e imita un serpente arrabbiato per dare l’impressione al suo nemico di essere pericoloso e velenoso. Sempre con il nemico arcua la schiena e drizza il pelo: si sente minacciato. Si mette oltretutto di traverso rispetto all’altro per sembrare più grosso e spaventoso.
Classico vizio del gatto domestico è il farsi le unghie sui divani o sulle poltrone. Okay che è per affilarsi le unghie ma non solo: ne approfitta per allenarsi a sfoderare e ritirare le unghie come per catturare le prede, per combattere o arrampicarsi. Se poi vi siete chiesti come mai molti gstti hanno la fissazione di stare in alto, ecco svelato: non è solo per tenere sotto controllo il territorio ed eventuale preda, ma anche per riposare in tranquillità e attirare coccole e attenzioni.
Il comportamento del gatto dopo la castrazione
Il comportamento del gatto dopo la sterilizzazione non diventa il comportamento del gatto dominante, o meglio, se lo era prima, lo resta, altrimenti nessuna metamorfosi post castrazione. Dopo l’operazione troveremo delle modifiche di comportamento solo per ciò che riguarda la sfera sessuale e dintorni. Il nostro gatto non cercherò più di accoppiarsi disperatamente, miagolerà il giusto, rimarrà più vicino a casa.
E non cominciamo, a due giorni dall’intervento, a borbottare dicendo che è scostante, scorbutico o che ha il comportamento del gatto dominante. Dopo l’operazione siamo tutti un po’ in aria e spesso vogliamo essere lasciati un po’ in pace. Il gatto vuole riadattarsi all’odore di casa e ai ritmi famigliari, dopo la castrazione mi sembra più che lecito.
Il comportamento tra maschi e femmine
Nel protocollo felino c’è tutto un capitolo, vasto e interessante, che riguarda il comportamento tra maschi e femmine. Sarebbe un peccato parlarne perché è molto meglio scoprire cosa accade guardando questo video.
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Pubblicato da Marta Abbà il 29 Maggio 2016