Il complesso di Telemaco riguarda padri e figli e deve la sua fama ad un libro del noto Massimo Recalcati. Senza crearci dei complessi ove non sia necessario ma è interessante conoscere i meccanismi che indaga per approfondire il valore e l’eterogeneità dei tipi di legame che possono crearsi e svilupparsi con gli anni tra due persone che sono padre e figlio. Figlio maschio, si intende, nel preciso caso del complesso di Telemaco. Questo complesso si va ad aggiungere al complesso di Edipo e al complesso di Elettra ma è il meno noto dei tre.
Complesso di Telemaco: cosa è
Leggendo il testo e le teorie dello psicanalista Massimo Recalcati si comprende subito a grandi linee di cosa si tratta quando si apprende che è da intendere come “il rovescio di quello di Edipo”. Nel caso di Edipo si ha una figura di figlio che vede come rivale il proprio padre, nel complesso di Telemaco non è affatto così.
Non c’è rivalità, non c’è competizione, anzi, il Telemaco della situazione, ovvero il figlio, attende il padre, attende sue indicazioni, lo ritiene un punto di riferimento e si aspetta che dal padre arrivino delle linee guida da seguire per crescere e diventare adulto. Forse, a sua volta, anche un padre. Si vedrà!
C’è un chiaro richiamo all’Odissea in cui appunto vediamo descritto Telemaco che “aspetta la nave” di Ulisse non per affrontare il padre di petto e con aggressiva rivalità, come farebbe il suo collega Edipo, bensì con il proposito di accogliere indicazioni e consigli. L’isola da cui Ulisse se ne era andato, nel frattempo era caduta in mano ai Proci e Telemaco non vedeva l’ora che il padre tornasse per capire come muoversi e liberarla. Non abbiamo un padre padrone, nel complesso di Telemaco, ma un figlio che gli attribuisce una netta responsabilità educativa.
Complesso di Telemaco: Massimo Recalcati
Nel libro dal titolo molto esplicito “Il complesso di Telemaco. Genitori e figli dopo il tramonto del padre” lo psicanalista riprende le figure di Edipo e Narciso prima di dedicarsi a Telemaco e racconta come, in entrambi i casi, si tratta di personaggi che ben rappresentano degli atteggiamenti umani che sono tuttora riscontrabili in noi o nella nostra cerchia di conoscenze.
Chi non ha in mente una persona che ha un rapporto con il padre in stile Edipo, chi non può vantare di aver incontrato un narcisista? Il paragone con Telemaco non è così noto ed utilizzato, non si sente dire oggi in giro che qualcuno ha un comportamento da Telemaco, eppure a ben guardare il mondo è pieno di figli che vedono nel padre un riferimento, ed è anche corretto che così sia, se non si sta troppo con le mani in mano ad attendere “la nave del padre”.
Recalcati ci racconta di Telemaco, il figlio di Ulisse, che attende il ritorno del padre e prega affinché sia ristabilita nella sua casa invasa dai Proci la Legge della parola. Con la sua condotta, Telemaco indica a tutti noi, abitanti della Terra nel XXI secolo, un modo di essere erede e figlio che è tendenzialmente positivo e costruttivo. Telemaco, spiega Recalcati, è una figura esemplare, è “il giusto erede” da cui come figli dovremmo prendere esempio.
L’idea di erede, non solo di beni materiali, è al centro del libro dello psicanalista, assieme al concetto di padre/figlio, e questo porta a riflettere su come oggi poco si tramandi di padre in figlio, sia per quanto riguarda le esperienze pratiche, sia per quelle più affettive o culturali. Un peccato ma si è sempre in tempo per rimediare leggendo con attenzione il libro di Recalcati, pubblicato da Feltrinelli, che potete acquistare con molta comodità anche su Amazon
Complesso di Telemaco: psicologia
Vediamo meglio la tesi di Recalcati che, da psicanalista, va a fondo nel rapporto che descrive e non si ferma a raccontare una favoletta chiedendoci di prendere Telemaco da esempio.
“Prega affinché il padre ritorni dal mare e pone in questo ritorno la speranza che vi sia ancora giustizia per Itaca”, scrive, mettendo in luce come oggi i figli non cercano più dei modelli cui ispirarsi e che impongano dogmi ma dei padri con cui confrontarsi e che siano dei riferimenti anche per un confronto maturo. Ulisse quando torna, non da ordini a Telemaco ma attraverso la propria esperienza gli mostra che l’esistenza di tutti noi può avere un senso. E’ un livello diverso di tramandare, di ereditare, di rapportarsi, molto moderno, oserei dire.
Oggi più che mai, con tutto ciò che si dice sui padri, sui figli, sui NEET e sui figli della crisi e della disoccupazione, accusati spesso di individualismo, è interessante conoscere il complesso di Telemaco e ciò che ci può insegnare a partire da Ulisse. Secondo Recalcati, prima di concludere con questo libro, “Telemaco rappresenta il modo giusto di ereditare perché non indica cosa ereditare”.
Complesso di Telemaco: spiegazione
Non è banale la vicenda di Telemaco e va ammesso che se è speciale il suo insegnamento, è particolare anche la sua storia, fin dalla sua nascita o quasi.
Telemaco, che significa “che combatte da lontano”, è nato già senza padre, o quasi, perché Ulisse era partito per raggiungere Troia e combattere al fianco di Agamennone e Menelao. Non è quindi cresciuto con il padre al suo fianco, giorno dopo giorno, e questo senza dubbio condiziona il suo atteggiamento nei confronti dell’Ulisse che torna e il suo aspettare la sua nave. Vive quindi una vita, fino alla sua adolescenza, sempre in attesa di questa figura di riferimento da cui ereditare.
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