Commercio etico Made in Europe
In difesa dei prodotti europei nasce CompriamoMadeinEurope, il portale contro le contraffazioni extra-UE che (cosa fa?) aiuta i cittadini a scegliere i prodotti con un’informazione corretta e la tracciabilità delle merci. CompriamoMadeinEurope significa infatti commercio eticamente corretto, e prodotti garantiti che siano liberi di circolare (in Europa) senza la scorta di un certificato di autenticità.
L’idea, tutta italiana, è di Eleonora Piazzolla e Andrea Parise, amministratori di due diverse società operanti nel settore creativo e della fotografia. Subito gli avalli, a cominciare dal Patrocinio della Commissione Europea perché, si è detto, CompriamoMadeinEurope aiuta a mettere in pratica la linea d’azione UE: rafforzare la competitività delle imprese europee difendendole dalle contraffazioni, ma anche dare un indirizzo etico al commercio in Europa. La presentazione al pubblico è prevista giovedì 6 giugno a Milano.
Il portale si rivolge in primis alle aziende produttrici di beni e servizi di tutti i settori (dall’abbigliamento alle macchine utensili, dagli alimentari all’editoria, dall’arredamento ai prodotti per l’agricoltura) che operano nella UE. Le imprese aderenti dichiarano che i loro prodotti tutelano i cittadini/consumatori; in particolare indicano la percentuale del loro processo produttivo (suddiviso in 5 fasi: confezione/fabbricazione, produzione, trasformazione o lavorazione, materie prime, packaging) effettuata all’interno dell’Unione Europea.
Solo il commercio tutelato da frodi e contraffazioni può essere etico. Il portale compriamomadeineurope.eu, tutelando l’origine europea delle merci, non intende screditare l’indicazione del Paese di origine di una merce, ma semplicemente aiutare il consumatore a scegliere, chiedendogli nel contempo un atto di responsabilità. Acquistare un prodotto realizzato in un Paese UE, potendone verificare l’origine, significa difendere la qualità del lavoro in Europa.
Dall’altra parte i consumatori, accedendo www.compriamomadeineurope.eu, potranno verificare la tracciabilità dei prodotti e quindi (se vogliono) mappare le aziende che fabbricano all’interno del territorio europeo. Gli stessi consumatori troveranno le informazioni necessarie per orientare consapevolmente le scelte di acquisto verso prodotti, beni e servizi contraddistinti dall’unicità di essere stati realizzati prevalentemente in Italia (per esempio), Francia, Spagna o Germania; e di conseguenza sostenere l’economia europea, promuoverne la crescita, contribuire alla conservazione dei posti di lavoro.
Pubblicato da Michele Ciceri il 4 Giugno 2013