Dove devo buttare gli avanzi di cibo? E tutti gli imballaggi, le lattine e i tetrapack? Ecco una breve guida che vi spiegherà come suddividere i rifiuti in tre semplici mosse.
In molte comunità, il riutilizzo e il riciclaggio sono pratiche standard per ridurre al minimo la quantità di rifiuti destinati alle discariche. Il riciclaggio è fortemente dipendente alle pratiche di raccolta rifiuti della propria città; sebbene le amministrazioni di residenza abbiano rilasciato specifiche istruzioni riguarda la raccolta differenziata, vi sono delle linee guida generali molto utili per imparare come suddividere i rifiuti.
Fino a quanto i consumatori e le aziende non percepiranno l’ecologia come un qualcosa di obbligatorio, tutti noi abbiamo la responsabilità civile e ambientale di agire con saggezza per dare vita a una tendenza che potrebbe migliorare le qualità della Terra. L’avanzamento culturale di una società potrebbe essere riscontrato anche nel modo in cui gestisce i rifiuti. Analizzando l’Italia, cosa si potrebbe pensare? Ma soparttutto, analizzando la condotta di ognuno di noi, cosa si potrebbe dedurre? E’ per questo che è importante capire come suddividere i rifiuti. Una efficace raccolta differenziata con annesso sistema di riciclaggio, potrebbe diminuire i rifiuti destinati alla discarica, del 75%. Una percentuale molto alta. Tutto ciò che dobbiamo fare è suddividere i rifiuti in modo adeguato. I nostri rifiuti possono essere raggruppati principalmente in tre categorie. Rifiuti organici, riciclabili e non riciclabili. Vediamole insieme.
Rifiuti Organici. I rifiuti organici sono costituiti principalmente da scarti alimentari. I cosiddetti “avanzi”. Carni, latticini, cereali, frutta e verdure che non possono più essere consumati. In realtà nulla che deriva da un animale o da una pianta, dovrebbe essere considerato un rifiuti. Il lato positivo di tale spreco è che i rifiuti organici riescono a decomporsi rapidamente, senza danneggiare l’ambiente. Anzi, talvolta, addirittura possono costituire una risorsa fondamentale. Suddividere i rifiuti organici dal resto consentirà un primo passo verso la corretta gestione dei rifiuti.
Rifiuti Riciclabili. E’ a questa categoria che appartengono la grna parte dei rifiuti che dobbiamo suddividere. Una volta esclusi gli avanzi alimentari, cosa resta? Tutto ciò che dopo il primo utilizzo può trovare una seconda vita. Materiali come plastica, carta, vetro e metallo, costituiscono quel tipo di rifiuti che assolutamente non devono arrivare in discarica. A tale proposito vi consigliamo le guide: come differenziare la plastica -per capire cosa va nel cestino della plastica- e come guadagnare dai rifiuti.
Non riciclabile. I rifiuti non riciclabili non possono essere smaltiti con estrema facilità ma possono essere riutilizzati. A tale categoria appartengono gli elettrodomestici, giocattoli, giochi e oggetti realizzati da un mix di materiali. Questi “rifiuti” prima di essere gettati via nelle discariche, possono essere donati a persone, associazioni o enti che potrebbero perpetuare il loro ciclo di vita.
Se ci prendiamo il tempo per suddividere i rifiuti che produciamo, il pianeta potrebbe diventare un luogo molto più pulito. Nell’era consumistica che viviamo, il genere umano deve assumersi le sue responsabilità e guardare con attenzione cosa lascia sul suo cammino. Se prestiamo più attenzione ai nostri rifiuti e non trasformeremo la terra in un enorme bidone della spazzatura.
a cura di Anna De Simone