Smaltire l’Eternit è una pratica molto pericolosa che per primo luogo vede l’individuazione dell’amianto nella propria abitazione e la progettazione di operazioni atte alla sua rimozione. Dopo la progettazione si può decidere se cimentarsi autonomamente nell’impresa o rivolgersi a una ditta specializzata. Prima di proseguire con il presente Articolo, potrebbe essere utile leggere la guida “Come bonificare Amianto“.
La Storia
La parola “Eternit” deriva dal latino aeternitas, eternità; fu ideato nel 1901 da Ludwig Hatschek, ma solo nel 1903 con l’apertura della fabbrica SCHWEIZEREISCHE ETERNITWERKE AG presso Nierderurnen si iniziò la produzione su larga scala. Da quando la legge 27 marzo 1992, n. 257 ha messo al bando l’amianto, come smaltire l’Eternit (nome commerciale dell’amianto) è diventata una preoccupazione per aziende e cittadini. Visto la pericolosità ambientale dell’eternit e i rischi per la salute delle persone, la legge ha previsto procedure specifiche e rigide per lo smaltimento dell’Eternit che non può essere realizzato da chiunque ma solo da aziende iscritte all’Albo nazionale delle imprese esercenti servizi di smaltimento dei rifiuti.
Come smaltire l’Eternit
L’amianto può essere rimosso solo da parte di personale specializzato secondo le modalità vigenti dalla legge. E’ necessaria l’autorizzazione del comune ed il controllo preventivo dell’azienda sanitaria locale. Esso finchè è inglobato nel cemento rimane innocuo diventa invece pericoloso per la salute nel caso in cui le fibre vengono liberate nell’aria. A questo punto è fondamentale adottare delle procedure di sicurezza per rimuoverlo.
Procedure per lo smaltimento dell’eternit
Le lastre devoino essere preventivamente bagnate con prodotti collanti o vernicianti al fine di impedire alle fibre cancerogene di staccarsi dal cementoe quindi liberarsi nell’aria.le lastre devono rimanere integre pertanto è vietato l’uso di attrezzature meccaniche quali il trapano, martello elettrico ecc. Lo spostamento tassativamente viene effettuato manualmente con utensili specifici dotati di sistema di aspirazione. Il personale deve indossare una tuta “usa e getta” con copricapo, una maschera per polveri , guanti usa e getta e scarpe antiscivolo.
Smaltire l’eternit
Le lastre e gli altri materiali in amianto devono essere rinchiusi in imballaggi non deteriorabili, quindi sacchi o altri contenitori. (assolutamente vietato usare il bidone della spazzatura!!) Per i pezzi di amianto con superficie inferiore a 30/40 mq e con un peso al di sotto dei 450 kg, si può procedere alla rimozione da soli, e conferire il materiale all’azienda locale che gestisce lo smaltimento. Le lastre grandi, accatastate in attesa di essere trasferite in discarica, devono essere protette con teli di plastica sigillati. Tutti i materiali devono etichettati a norma di legge e portati nelle discariche autorizzate allo smaltimento dell’eternit.
Per evitare la dispersione di residui e polveri contenenti amianto, anche i teli di plastica utilizzati durante i lavori andranno irrorati con le stesse sostanze impregnanti prima di essere rimossi, dopodiché, dovranno essere ripiegati, insaccati ed uniti al materiale da smaltire.
Tutte le superfici dell’area di lavoro, compresi i mobili e gli attrezzi utilizzati, andranno accuratamente pulite ad umido.
Nel caso di lavori in esterno, il terreno dovrà essere pulito accuratamente da eventuali residui di cemento-eternit.
Durante tutte le operazioni non si deve fumare né mangiare.
Inoltre, nel caso in cui i materiali friabili abbiano portato alla creazione di cumuli di fibre o residui filamentosi di amianto nelle grondaie o su altre superfici, è necessario rimuoverli, inumidendoli con acqua fino ad ottenere una poltiglia, che deve essere raccolta con delle spatole all’interno di contenitori a perdere o insaccata in sacchi di plastica a doppio telo (e fermato con nastro adesivo resistente).