Cos’è l’ipnosi
L’ipnosi è definita come uno stato modificato della coscienza che permette una particolare connessione tra la mente e il corpo che abilita il soggetto ad avere, da un punto di vista psicologico, un particolare accesso alla mente inconscia e, dal punto di vista fisico, un maggiore controllo del proprio corpo. Quindi l’ipnosi è, contrariamente a quanto si possa credere, un aumento della capacità di controllo e di gestione delle dinamiche interne e fisiologiche.
L’abilità ipnotica è una caratteristica naturale del nostro cervello per cui la mente entra nello stato ipnotico circa10 minuti ogni ora. Questa abilità neuro-fisiologica è da sempre conosciuta e utilizzata. Il primo a utilizzare la parola ipnosi fu James Braid un medico scozzese del XIX secolo che l’ha chiamata “neuro-ipnosi”, indicando proprio la caratteristica fisiologica ed eminentemente cerebrale di tale fenomeno.
In pratica la trance ipnotica avviene quando la nostra mente si trova in uno stato di sovrappensiero: quando stiamo guidando in un percorso noto e mettiamo “il pilota automatico” e la nostra mente vaga tra mille pensieri, oppure quando siamo assorti in qualche dinamica mentale e il mondo esteriore è come se svanisse. L’immaginazione è la caratteristica, tipica della mente inconscia, che viene attivata durante l’ipnosi e sappiamo che la mente e il cervello non distinguono ciò che immaginiamo da ciò che è reale.
Da questa spiegazione si comprende bene come, durante l’ipnosi, non si possa andare contro i valori del soggetto; anzi, questi vengono a essere più presenti e sistematizzati in una modalità più adattiva. Per cui nessuno potrà fare sotto ipnosi qualcosa che non desidera fare o essere costretto da speciali meccanismi di costrizione con fantomatici comandi a eseguire alcun tipo di reato, a meno che non desideri compierlo!
Per capire bene cosa sia l’ipnosi dobbiamo, quindi, uscire da una concezione che relega l’ipnosi stessa nell’ambito del pregiudizio. In realtà, il fenomeno ipnotico usato in ambito clinico e terapeutico non è una prestazione di spettacolo né, tantomeno, un atto fraudolento.
Chi pratica l’ipnosi?
L’ipnosi gode spesso di cattiva fama perché, nel corso della storia, è stata praticata da chi non era adeguatamente preparato e ha creduto erroneamente di poter compiere atti fraudolenti attraverso l’uso di questa abilità mentale.
L’ordinamento giuridico italiano cita l’ipnosi, chiamandola non con il suo nome, ma con il suo effetto, cioè “ipnotismo”, negli articoli 613 e 728 del Codice Penale, garantendo l’incolumità dei soggetti che si sottopongono a tale pratica e precisando che le persone abilitate a esercitare tale pratica sono gli “operatori sanitari”, cioè il medico, lo psicologo e altri professionisti delle professioni sanitarie.
Abbiamo visto prima che nessuno può far fare a qualcun altro ciò che non desidera o ciò che va contro i propri valori. La nostra legislazione è, quindi, fin troppo scrupolosa e precisa e, da una parte, è giusto che lo sia!
L’induzione ipnotica di per sé non ha carattere terapeutico, ma la sua applicazione sì, per cui è sempre bene rivolgersi a persone preparate iscritte a ordini professionali e che seguano una determinata deontologia. La preparazione ad applicare tale pratica deve essere certificata e accessibile a tutti, proprio come quella che viene rilasciata dalla Scuola di NeuroLinguisticaIpnotica™ dell’Accademia Italiana per la Formazione e la Crescita Personale.
Cosa cura l’ipnosi?
L’induzione ipnotica di per sé non ha un carattere terapeutico, perché si basa su un meccanismo fisiologico del cervello. L’ipnosi, quindi, non cura nulla di per sé stessa: la sua applicazione avviene con un meccanismo che coinvolge il cervello e le dinamiche della mente inconscia e presenta delle potenzialità incredibili! Vengono ampliate, potenziate, le risorse che ognuno di noi ha dentro di sé. Quelle risorse che ci permettono di affrontare le situazioni di difficoltà e di disagio che incontriamo nella nostra vita e che a volte ci dimentichiamo di possedere. L’ipnosi si è dimostrata efficace nel trattamento di tutte quelle condizioni che derivano dai disturbi d’ansia, dei disturbi del sonno e dell’umore come, ad esempio, la depressione; le fobie; i disturbi del comportamento alimentare e ogni forma di disagio relazionale.
Un altro ambito importante di trattamento è rappresentato dalla sintomatologia psichica che si rivela dopo un evento traumatico, permettendo un’elaborazione del trauma e una risoluzione completa e duratura. Anche nella psicoterapia dei gruppi possono essere usate tecniche di comunicazione ipnotica che portano a un coinvolgimento adattivo delle dinamiche gruppali stesse.
L’ipnosi clinica, invece, trova il suo campo di applicazione nel controllo di tutte quelle dinamiche fisiologiche che creano disagio alla persona, come ad esempio il dolore e il dolore procedurale iatrogeno.
Le induzioni ipnotiche, dato che sfruttano un meccanismo fisiologico del cervello e della mente, non presentano controindicazioni e sono rivolte a tutti. Le uniche controindicazioni sono rappresentate dalle diagnosi psichiatriche maggiori, cioè quelle che coinvolgono le abilità cognitive o di percezione come, ad esempio i disturbi dello spettro della schizofrenia.
Dato che l’attività ipnotica si basa sulla caratteristica di potenziare l’immaginazione, le persone che hanno questa caratteristica compromessa, come nei disturbi psichiatrici maggiori, non possono sottoporsi a una seduta di ipnosi. Ancora una volta sottolineiamo l’importanza di rivolgersi a persone altamente preparate e competenti che sappiano riconoscere le eventuali controindicazioni e applicare questa formidabile metodica nel modo corretto.
Come funziona una seduta di ipnosi
La centralità delle sedute di ipnosi è rappresentata dalla relazione che si istaura tra il terapeuta e il soggetto. Questo speciale rapporto di fiducia ed empatia è chiamato “rapport”. Senza il rapport nessuna delle tecniche applicate ha un effetto migliorativo e benefico, anzi non presentano alcuna efficacia.
Le sedute di ipnosi funzionano diversamente a seconda del contesto in cui vengono applicate. L’ipnosi clinica, cioè quel tipo di ipnosi che viene applicata in ospedale, ad esempio, per il controllo del dolore e di altre condizioni che influenzano la nostra fisiologia, il setting è rappresentato dalla relazione tra due persone in cui una, l’operatore sanitario esperto, conduce la persona, con tecniche comunicative a volte rapide, in uno stato modificato di coscienza che gli permette di aumentare il controllo sul suo corpo per permettergli di aumentare l’efficacia delle tecniche mediche a cui deve essere sottoposto.
L’ipnosi terapeutica detta anche psicoterapia ipnotica, ha un setting simile, rappresentato dalla relazione tra due persone, ma che si esplica in un modo totalmente differente. Il soggetto, dopo un colloquio conoscitivo iniziale con il terapeuta, viene posto in uno stato modificato di coscienza che gli permette avere accesso alle dinamiche della mente inconscia dove sono depositate tutte le risorse.
Durante l’ipnosi non sempre si parla, anzi spesso parla solo l’operatore, perché l’importanza del trattamento risiede nella modifica delle dinamiche della mente inconscia.
Ipnosi regressiva
Durante l’ipnosi il soggetto viene reso abile a produrre alcuni fenomeni detti, appunto, fenomeni ipnotici o costellazione ipnotica. I fenomeni ipnotici sono molto vari e riguardano diverse dimensioni del nostro corpo e della nostra personalità. Uno di questi fenomeni è proprio la capacità di rivivere il passato. Questa capacità si chiama regressione.
La regressione non è solo la capacità di ricordare eventi avvenuti nel passato, ma di rivivere il passato con tutta la sua componente cognitiva ed emotiva. Ancora una volta sottolineiamo l’importanza di rivolgersi a persone capaci e formate in questa pratica, perché rivivere eventi del passato non è scevro da rischi per la mente del soggetto.
A questo riguardo vorrei fare una precisazione, perché gli psicologi si occupano di psicologia e non di religione. Ogni forma di spiritualità è ben accetta dalla psicologia che, di fatto, non se ne occupa in modo diretto. Gli psicologi, gli operatori sanitari, quindi, non si occupano di vite precedenti né tantomeno del loro effetto sul presente. Si occupano invece di risolvere i traumi del passato, di ampliare le risorse nel presente. Se i contenuti che emergono durante una seduta di ipnosi vengono interpretati come un linguaggio metaforico, cioè come un sogno, allora assumono un significato tutto particolare per la persona e per il tipo di terapia che sta svolgendo. Ciò che viene comunemente chiamata “vita precedente” assume un significato di elaborazione e di espressione delle dinamiche della mente inconscia che è la cosa di cui si occupa la psicologia.
Ipnosi Ericksoniana
L’ipnosi Ericksoniana, detta anche ipnosi conversazionale, è la tecnica più recente, più moderna di terapia ipnotica e permette al soggetto di entrare in uno stato modificato di coscienza che gli dà pieno accesso alla mente inconscia.
Alla base dell’ipnosi Ericksoniana si trova la caratteristica del cervello di non distinguere ciò che immagina da ciò che è reale. Le più recenti scoperte scientifiche, come quella dei “neuroni specchio” del prof. Rizzolati e della sua equipe dell’università di Parma, ci dicono che alcune aree del cervello vengono attivate solo osservando o immaginando alcuni fenomeni. Capire questo fenomeno ci permette di spiegare che durante lo stato di ipnosi, in cui si attiva l’immaginazione guidata dal terapeuta, la mente razionale, quella della coscienza di tutti i giorni, guarda la mente inconscia. Queste due parti della stessa mente, conscio e inconscio, non si guardano mai, ma durante la modifica della coscienza attraverso le abili parole del terapeuta, queste si mettono una di fronte all’altra e comunicano tra di loro con un linguaggio che non ha le caratteristiche della razionalità e della logicità, ma è un linguaggio analogico, metaforico e fantasioso. È la stessa lingua delle fiabe e dei sogni.
Se, in quello stato particolare di coscienza, il terapeuta parla quella stessa lingua, significa che può parlare con l’inconscio del paziente e condurlo a portare alla luce le sue ricorse, quelle che gli servono per affrontare al meglio le condizioni della sua vita.
Dal punto di vista ericksoniano e neo-ericksoniano, l’inconscio non è un campo di battaglia come lo vedeva Freud, ma è un magazzino di risorse, dove sono depositate le memorie di eventi passati, le caratteristiche profonde della personalità di ognuno di noi.
Quindi, l’ipnosi ericksoniana ha un carattere di gande eticità, perché va a promuovere e portare alla luce quelle stesse caratteristiche e capacità che la persona già possiede.
Ipnosi per dormire
L’ipnosi, pur essendo diversa dal sonno, trova nei disturbi del sonno stesso uno dei suoi campi di applicazione. Infatti lo stato modificato di coscienza corrisponde, da un punto di vista neurofisiologico, a quello stato in cui si è in dormiveglia che coincide ai momenti ipnagogici o ipnopompici.
Dal dormiveglia è quindi naturale, per il soggetto con disturbi del sonno, scegliere di scivolare verso il sonno avendo un beneficio in tutte le patologie dell’insonnia.
Ipnosi per dimagrire
I disturbi del comportamento alimentare sono uno dei campi di applicazione più grande dell’ipnosi. Il razionale che si trova dietro questa applicazione si trova proprio nella slatentizzazione di quelle risorse che servono per aumentare la capacità di volersi bene e avere più contatto con quella parte di noi stessi che è il nostro corpo. Spesso i disturbi del comportamento alimentare non hanno a che fare con il cibo, ma con l’identità delle persone e con l’immagine che questa identità riverbera nella mente. È proprio a questo livello che l’ipnosi agisce, permettendo alla mente inconscia di liberare quelle potenzialità represse nel prendersi carico di una identità che può anche mutare nel tempo.
Conclusione
In conclusione possiamo dire che l’ipnosi, fruttando un meccanismo fisiologico della mente non è un fenomeno pericoloso, né tantomeno serve a ingannare o circuire le persone. Piuttosto, serve a potenziare la nostra mente e a portare alla luce quelle capacità che, a volte, possono essere sepolte nei meandri del nostro inconscio permettendo di ritrovare un equilibrio che non ha il significato di assenza di problematicità, ma di capacità di risolvere qualsiasi situazione.
Dott. Andrea Di Ruvo
Psicologo e psicoterapeuta specialista in Psicoterapia Ipnotica
Vice-Presidente dell’Accademia Italiana per la Formazione e la Crescita Personale