Come scegliere cosa comprare per essere green

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Oggi molti di noi, a furia di sentir parlare di allarme e di climate change, stanno passando al setaccio la propria giornata e le proprie abitudini, per cercare di capire come scegliere cosa comprare per essere green. Oggi non è così banale identificare quali sono le azioni che davvero fanno la differenza e quali invece non cambiano nulla o magari quasi danneggiano la nostra Terra.

E’ necessario approfondire, da semplici consumatori, o meglio prosumer, per fare la nostra parte e non disperdere energie illudendoci di fare del bene quando invece non stiamo contribuendo per nulla alla causa.
Per capire meglio come scegliere cosa comprare per essere green davvero.

Come scegliere cosa comprare: consigli

La verità è dura da accettare ma meglio conoscerla e valutare di conseguenza il da farsi. Quello che oggi sarebbe davvero utile per la salute del nostro pianeta, sarebbe una riduzione drastica dei consumi. Un po’ come quando ci mettiamo a dieta: se siamo degli ingordi, dobbiamo semplicemente diminuire la quantità di alimenti che mangiamo, non solo sostituirli con cibi light e con poche calorie. Ecco, noi oggi come consumatori, dobbiamo metterci a stecchetto e imparare a comprare meno, solo l’essenziale. Non è un discorso di ascetismo ma una presa d’atto di quelli che sono gli impatti delle nostre azioni. La scelta di comprare prodotti e servizi che sfoggiano etichette environment friendly non è una grande mossa. Magari ci farà sentire meglio, sì, ma di fatto non serve a molto.

Quindi prima di andare a fare la spesa, o anche quando giriamo per negozi, cerchiamo di selezionare quello che è davvero utile e acquistiamo solo quello. Anche il nostro budget ne sentirà l’effetto.

Come scegliere cosa comprare: gli studi

Questa che abbiamo appena illustrato non è una nostra teoria e nemmeno una opinione ma il risultato di uno studio pubblicato sulla rivista Young Consumers da un’équipe di ricercatori della University of Arizona. Questi scienziati si sono messi ad indagare quali sono i valori radicati nella cultura del consumo e del capitalismo che impattano nelle scelte dei millennial, che rappresentano il gruppo di consumatori più attivo, influente e consistente.

Si è partiti da due approcci al consumismo diversi, per capire che impatto avessero davvero sull’ambiente, chiedendosi: “ma è davvero utile se facciamo così?”. Ci sono persone ad esempio che tentano di limitare l’acquisto soprattutto di oggetti, cercando di ripararli, ad esempio, invece che di sostituirli appena hanno un difettino, evitando di comprare del tutto quelli che non servono. Ci sono anche delle persone che invece si focalizzano maggiormente sulla qualità dell’acquisto, quindi che mirano a prodotti o servizi progettati per limitare l’impatto sull’ambiente e sul consumo di risorse. Un esempio sono gli oggetti che non si rovinano dopo poco, diventando rifiuti ingombranti e nocivi, oppure quegli oggetti fatti con materiali riciclati. Qual è la strategia migliore? Chi vince?

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La risposta l’abbiamo anticipata nel primo paragrafo. Anche se acquistiamo dei prodotti green, se li acquistiamo in modo compulsivo, in quantità esagerata, abbiamo un impatto ambientale negativo. Ciò su cui dobbiamo agire è la quantità soprattutto, razionalizzando i nostri acquisti e chiedendoci ogni volta “ma mi serve davvero?”. Cerchiamo di diventare consapevoli. Questo non significa che non serve a nulla scegliere bene i prodotti che acquistiamo, sicuramente aiuta ma impatta men

Come scegliere cosa comprare: materialismo green

Da considerazioni come queste, associate a questo studio, è nato il termine di materialisti green. Sono proprio coloro che non hanno la benché minima intenzione di diminuire il numero di oggetti acquistati ma che semplicemente si è appassionato a quelli a basso impatto ambientale, sperando che in tal modo la loro responsabilità nei confronti del pianeta diminuisca. Questo atteggiamento non è ambientalista, è un consumismo compulsivo colorato di verde ma consumismo e spreco resta. Se qualcosa non mi serve, anche se è ecologico, continua a non servirmi.

Tornando allo studio americano, emerge un dato curioso. Le persone che si concentrano sulla riduzione dei consumi sembrano godere di un maggior benessere personale e soffrire meno di stress psicologico. Appena si cambia atteggiamento, no, ma pian piano che ci si abitua, a lungo andare avere e comprare meno, ci rende più soddisfatti e felici.

Come scegliere cosa comprare: lista

Ora che sappiamo qual è la strada giusta, come possiamo imboccarla. E’ importante essere organizzati in modo da diventare prima di tutto consapevoli delle nostre scelte per poi modificarle. Se già non lo facciamo per motivi economici, iniziamo a tracciare i nostri acquisti su un’agenda, in modo da vedere con i nostri occhi quanto spendiamo e come. Dividiamo in categorie le nostre spese per accorgerci di quelle in cui più spendiamo inutilmente.

A fine settimana proviamo a dare un’occhiata agli acquisti dei giorni precedenti e, respirando profondamente, proviamo a raccontarci la verità: ne avevo davvero bisogno? Col tempo impareremo a renderci conto che molte cose non ci sono utili non dopo ma prima di comprarle.