Come parlare del più e del meno: consigli e benefici
Ci sono dei momenti in cui è inevitabile parlare del più e del meno e non è detto che sia qualcosa di sgradevole o inutile. A volte si affianca questa pratica a sensazioni negative o la si giudica qualcosa che fa perdere tempo, che ruba tempo a conversazioni profonde, sui massimi sistemi, qualsiasi essi siano. È invece importante sapere come parlare del più e del meno per affrontare la vita quotidiana, lavorativa e sociale, e anche durante le feste di Natale vi tornerà utile se incontrate zie e cugini lontani e non avete per nulla voglia di raccontare loro i fatti vostri degli ultimi 12 mesi.
Vedremo ora come evitare di cadere in preda all’imbarazzo oppure prigionieri da una sgradevole insofferenza quando ci troviamo in situazioni in cui si deve conversare di temi in generale. Per far passare il tempo dell’attesa, per gentilezza, per lavoro, per caso. Quel tanto necessario per non apparire scortesi o totalmente disinteressati, poi sta a noi se attaccare bottone e entrare in confidenza con tutti oppure scambiare due parole di cortesia e poi proseguire per la nostra strada senza troppo tardare.
Come parlare del più e del meno: consigli
Argomenti passpartout. I jolly da giocarci sempre e con chiunque, teniamoceli in tasca, in modo da non farci trovare impreparati e magari, presi di sorpresa, finire a scegliere dei temi critici che possono imprigionarci in discussioni evitabili e sgradite. Mai la politica e neppure le grandi questioni su cui l’opinione pubblica generalmente si divide in due tifoserie avversarie pronte a scannarsi violentemente. Mai il denaro che può essere un tema delicato, può imbarazzare e mettere in difficoltà, ed è anche considerato un tema intimo. Da evitare anche il sesso e la religione, spaziamo invece in quelli che sono temi su cui si può disquisire senza dover avere o meno ragione e senza per forza dover parlare di sé. Viaggi e posti che si desidererebbe vedere una volta nella vita. Cucina: il cibo più strano mangiato e quello che si deve ancora assaggiare. Musica, cinema o arte, se capiamo che anche l’altra persona nutre un po’ di interesse in questi campi. C’è sempre il clima su cui disquisire come ci insegnano gli inglesi, anche se oggi per certi versi questo può essere considerato un tema politico.
Linguaggio non verbale. Che sia interessante e gradevole o meno la persona che ci sta davanti, nel minimo tempo in cui ci tocca conversare dobbiamo cercare di controllare i nostri gesti in modo che non si percepisca uno stato d’animo scontroso o frettoloso. Non guardiamo con insistenza l’orologio e neppure il cellulare, non sfuggiamo con lo sguardo altrove ma guardiamo negli occhi il nostro interlocutore, in modo che si senta considerato. Evitiamo di tamburellare e assumiamo una postura che non sia quella di una persona che non vede l’ora di fuggire. Seduti o in piedi, teniamo le braccia non incrociate sul petto, ma sciolte ai fianchi o in grembo, e le gambe non intrecciate, al massimo incrociate ma in modo rilassato.
Osservazione. Mentre dialoghiamo più o meno amabilmente con l’altro, oltre che ascoltarlo dovremmo anche cercare di percepire cosa sta provando. Non si tratta di psicanalizzarlo ma di capire ad esempio se ha fretta, ad esempio. In questo caso possiamo limitarci a uno scambio di battute cortesi per poi liberarci. Magari è un tipo introverso e non gradisce parlare, a quel punto possiamo anche scambiare un sorriso cortese e goderci il silenzio con reciproco rispetto. A volte si capisce subito che una persona ha proprio voglia di fare un monologo. Possiamo cercare di impedirglielo oppure lasciare fare, annuendo ogni tanto ma felici del fatto che non abbiamo il compito di trovare noi dei temi di conversazione.
Come parlare del più e del meno: benefici
Vada come vada, il parlare del più e del meno porta dei benefici per la nostra psiche e a volte anche per la nostra vita se ci capita il colpo di fortuna. Da un certo punto di vista ci obbliga a conversare di temi generali in modo cortese e oggi questo non è affatto banale né scontato. Inoltre ci fa uscire per qualche minuto dalla nostra confort zone e possiamo approfittarne per cercare di vederci dall’esterno. Mentre parliamo del più e del meno, inoltre, a volte incappiamo in persone interessanti con cui condividiamo un interesse e magari possiamo trarre dallo scambio di battute, dei consigli o delle “recensioni gratis” di libri, viaggi, ristoranti o film. Da conversazioni banali possono nascere anche legami di amicizia forte, capita di rado ed è necessario che da entrambe le parti ci sia voglia di approfondire ma, mai dire mai.
Concludiamo con qualche frase più o meno scoraggiante su incontri ravvicinati con estranei ma magari futuri amici.
- Non ci sono estranei, solo amici che non hai ancora incontrato.
(William Butler Yeats) - A volte è più facile confidarsi con un estraneo. Chissà perché. Forse perché un estraneo ci vede come siamo realmente, e non come vogliamo far credere di essere.
(Carlos Ruiz Zafón) - Parlando con uno sconosciuto, sotto anonimato, si possono dire cose che non si direbbero forse neanche alle migliori amiche, aprendosi e raccontando i propri pensieri e le proprie fantasie.
(Piero Angela) - Gli sconosciuti sono lì apposta per essere conosciuti, prima o poi.
(Dylan Dog) - Capitano a volte incontri con persone a noi assolutamente estranee, per le quali proviamo interesse fin dal primo sguardo, all’improvviso, in maniera inaspettata, prima che una sola parola venga pronunciata.
(Fëdor Dostoevskij)
Pubblicato da Marta Abbà il 23 Dicembre 2019