L’inquinamento dell’aria rappresenta un importante fattore di rischio per la salute dell’ambiente e quella umana: i suoi effetti sono ormai documentati da numerosi studi clinici. In Italia il tasso di motorizzazione è molto alto e questo comporta frequenti superamenti degli standard di qualità dell’aria.
L’Istat ha pubblicato i dati sullo stato ambientale delle nostre città: nei capoluoghi di provincia italiani ci sono 614 automobili ogni mille abitanti, di cui oltre la metà sono euro 0, I, II e III, quindi più inquinanti dei modelli euro IV e V che sono, invece, 287,9 sul totale. La densità veicolare (numero di veicoli per km2 di superficie comunale),è di 725,9 veicoli per km2, con un aumento dell’1,1% rispetto al 2010: In 49 comuni si riscontra una densità veicolare superiore alla media, con il valore massimo a Napoli (6.323,2), seguita nell’ordine da Milano (5.313,5), Torino (5.248,0), Aosta14 (4.582,7), Palermo (3.488,0).
Come è l’aria che respiriamo?
L’aria è sempre più inquinata: rispetto al 2010 è aumentato, da 44,6 a 54,4 giorni, il numero medio di giorni in cui si è registrato il superamento del valore limite per la protezione della salute umana del PM10. La situazione migliora nel settore dei rifiuti urbani nonostante gli sprechi siano ancora elevati. Nel 2011 la quantità di rifiuti è diminuita del 3,1%, passando dai 609 Kg pro capite del 2010 a 590. Continua a crescere la percentuale di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani (+1,8% rispetto al 2010), nel 2011 è al 33,4.
Come limitare l’inquinamento dell’aria?
Potrebbe essere una buona e sana norma utilizzare di più i mezzi pubblici e meno le auto private: l’uso dei mezzi pubblici (autobus, tram, metro, treno), della bicicletta o delle proprie gambe è il miglior modo per aiutare l’ambiente. Si potrebbe abbassare la temperatura media delle aule, degli uffici di un solo grado centigrado: si risparmierebbe il 10% delle emissioni di CO2 della scuola e degli uffici pubblici.
Bisognerebbe acquisire delle abitudini più coscienziose, quali spegnere la lampada accesa dove non si ha bisogno di luce artificiale: se spegni una lampada da 60 W per 5 ore al giorno, in un anno permetti il risparmio di circa 80 kg di CO2. Anche riciclando la carta si può diminuire l’emissione di gas pericolosi. Per produrre la carta occorre energia, si abbattono gli alberi e vengono utilizzati prodotti chimici, come leganti, sbiancanti e solventi, che producono inquinamento atmosferico.
Altra nota dolente sono i rifiuti che emettono in atmosfera una grande quantità di gas pericolosi: per ogni chilogrammo di rifiuto organico si producono 0,31 kg di metano, un pericoloso gas serra. Pertanto sarebbe consigliabile scegliere i prodotti confezionati con imballaggi riciclabili: differenziare e riciclare i rifiuti significa produrre meno gas nocivi per l’ambiente.
Fare attenzione quando si fa spesa: preferire le confezioni con meno imballaggi, per esempio detersivi o altro senza astuccio di cartone, maionese idem, maxi taglie per bagnoschiuma e shampoo che hanno meno imballo in proporzione al contenuto, usare saponette al posto dei saponi liquidi. Per fare la spesa, usare le borse di cotone riutilizzabili. Infine, colorare di verde l’ambiente circostante con piante: sono infatti in grado di rimuovere grandissime quantità di alcuni dei principali inquinanti gassosi (CO2, NOx, CO, SO2, O3, ecc.) e le polveri inalabili.