Come lavorare in un parco
Fare volontariato ma dando sempre un occhio alle offerte di lavoro proposte online, aggiornarsi sulle pratiche amministrative dell’Ente Parco per cui si intende lavorare e collozionare il maggior numero di esperienza possibile. Sono questi i primi passi per capire come lavorare in un parco. Quello del guardiaparco è un lavoro troppo idealizzato, purtroppo al contrario delle aspirazioni dei neolaureati, lavorare in un parco non significa solo conoscere i cicli riproduttivi del regno animale o vegetale, piuttosto significa conoscere ogni aspetto amministrativo dell’ente per il quale si intende lavorare. Chi si laurea in una disciplina naturalistica spera di lavorare a stretto contatto con la natura, in un panorama idilliaco, ma presto capirà che dovrà dedicare molto più tempo a svolgere pratiche amministrative piuttosto che stare a osservare fauna e flora. Un passo preliminare da fare, fortemente consigliato, è quello di compilare una richiesta di volontariato. Prima di lavorare in un parco, cercate di capire bene di cosa si occupa questa figura professionale e fatelo mediante il volontariato. Informatevi presso l’ente parco più vicino casa vostra, chiedete se vi sono programmi per il volontariato e accedetevi.
In attesa che una regione proponga il bando di concorso, studiate le procedure di contestazioni amministrative, principi di diritto amministrativi, assicuratevi di conoscere le caratteristiche ambientali del parco ove si fa richiesta; è importante essere a conoscenza della legislazione in materia di aree protette e avere buone conoscenze di ecologia. Per acquisire le conoscenze necessarie, non c’è bisogno di comprare cataste di libri, recatevi all’ente parco regionale in cui volete lavorare e chiedete il materiale di cui avete bisogno. Di solito potete sfogliare i manuale in sede oppure fare delle fotocopie così da studiarlo comodamente a casa. A questo indirizzo si trovano i bandi aggiornati per lavorare nei principali parchi italiani.
Link Utili | Il portale dei parchi italiani
Pubblicato da Anna De Simone il 16 Gennaio 2012