Come isolare i muri e risparmiare sulle spese di riscaldamento e raffrescamento? I sistemi per coibentare le pareti sono sostanzialmente tre: dall’interno, dall’esterno o nell’intercapedine. Il risultati sono diversi, ma la scelta del tipo di intervento non dipende solo dalla qualità tecnica che si vuole raggiungere. Influiscono anche la situazione dell’edificio e il budget disponibile.
Perché isolare i muri
La prima cosa da mettere a fuoco è il perché si isolano i muri e, nel caso l’isolamento termico sia insufficiente, perché serve aggiungerlo. I motivi sono due:
- evitare o risolvere le dispersioni di calore che fanno lievitare la bolletta energetica;
- evitare o risolvere problemi di muffa sui muri causati dai ponti termici.
Quale che sia il motivo, isolare i muri aumenta il livello di comfort abitativo all’interno dell’abitazione; e di conseguenza aumenta anche il valore immobiliare.
Un dato: l’energia consumata negli edifici residenziali per il riscaldamento e per l’acqua calda sanitaria corrisponde al 30% circa dei consumi energetici nazionali. E al 25% circa delle emissioni inquinanti di anidride carbonica in atmosfera. Isolare i muri di casa aiuta l’economia nazionale e a proteggere l’ambiente.
Come isolare i muri
Isolamento termico dall’esterno. Si chiama anche ‘cappotto isolante’ ed è la soluzione che permette di ottenere i risultati migliori. Di fatto si tratta di incollare uno strato uniforme di materiale isolante alle pareti esterne dell’intero edificio, risolvendo in questo modo (anche se non completamente) il problema dei ponti termici che causano la dispersione di calore verso l’esterno e la proliferazione di muffe all’interno. Il cappotto isolante esterno è un intervento impegnativo e costoso, che diventa particolarmente conveniente quando è comunque previsto un rifacimento della facciata. Difficile provvedere da soli, quasi obbligatorio affidarsi a un’impresa specializzata.
Isolamento termico dall’interno. Sempre di ‘cappotto’ si tratta, ma applicato sulla faccia interna delle pareti perimetrali di una singola unità abitativa o di una singola stanza. Provoca inevitabilmente una diminuzione dello spazio abitabile e risolve solo parzialmente i problemi. In compenso un cappotto termico interno non è molto costoso (anche perché non servono ponteggi) e ci si può provare da soli. Tenendo presente che può rendersi necessario risistemare i radiatori e le prese elettriche.
Isolamento termico in intercapedine. Se i muri presentano un’intercapedine la si può riempire con materiale isolante in granuli. La tecnica è quella dell’insufflaggio con appositi dispositivi. Il risultato non è sempre impeccabile perché è difficile riempire in modo uniforme tutti gli spazi (soprattutto in alto). In compenso la spesa è di solito modesta, il che rende l’intervento nel complesso conveniente.
Con che cosa isolare i muri
La scelta del materiale isolante incide sul costo dell’intervento e sulle prestazioni. Dal punto di vista dell’origine, ci sono isolanti termici di origine organica e isolanti sintetici. Isolanti traspiranti e isolanti non traspiranti. Isolanti con un ciclo di produzione inquinante o meno inquinante. Isolanti facilmente smaltibili e altri meno.
Dal punto di vista della ‘forma’, gli isolanti termici per isolare i muri possono presentarsi come:
- feltri (lana di roccia, lana di vetro, lana di pecora, canapa, cotone…)
- pannelli (fibra di legno, sughero, lana di vetro, lana di roccia, polistirene, poliuretano, fibra di poliestere, polietilene espanso…);
- sfusi (fibra di cellulosa, sughero, argilla espansa, perlite, vermiculite, perle di polisterene…)
- schiumati (poliuretano espanso)
E se il problema sono le finestre: Come isolare le finestre e risparmiare
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