Sarà perché la matematica non è un’opinione che tanti bambini e anche tanti adulti, finiscono per detestare la matematica. Non lascia scampo né spazio di discussione, è una certezza schiacciante che può rassicurare ma anche intimorire. Come insegnare i numeri ai bambini? Per aiutare i nostri piccoli a prendere subito confidenza con i numeri e i calcoli, affidiamoci al metodo Montessori che ha il grande pregio di portare tutti alla concretezza. Spesso con la matematica se ne ha un forte bisogno, soprattutto nel primo momento di avvicinamento.
Proprio tenendo i piedi per terra possiamo scoprire degli utili metodi per contare o imparare le tabelline, addirittura per comprendere il teorema di Pitagora. Forse qualche adulto è interessato ed è sempre un bene tenere vivo il ragionamento. Io ricordo bene un mio nonno che per restare lucido il più possibile, nonostante l’età, passava almeno un’oretta della sua giornata a fare divisioni a 4 o 5 cifre sul bordo dei giornali, a mano, con il classico metodo che si insegna alle elementari.
Come insegnare i numeri ai bambini: le basi
Per prima cosa, i numeri. Quello di numero è un concetto astratto, di fatto. Chi ce lo ha detto che tre è tre e che due è due? Per trasmetterlo è molto importante non mettersi a spiegarlo a parole ma mostrarlo. Cosa è tre, cosa è cinque, e così via. Una fila di oggetti davanti, oppure disegnati, per iniziare a familiarizzare con questo concetto astratto che, volenti o nolenti, ci accompagnerà per tutta la vita. A mio parere il disegno è più efficace perché si è attivi e si rappresenta il concetto di numero, da zero, con le proprie mani.
L’idea di numero può essere affiancato a quello di lunghezza e chi ha circa la mia età o qualche anno di più, ricorda certamente il regolo, un gran bel gioco, così colorato. Questo assieme di parallelepipedi colorati di diverse misure ci hanno per anni aiutato a capire il legame tra un numero, segno grafico, e la lunghezza di una certa listarella. Capito quello, possiamo proseguire con le distanze, sempre utili, anche dopo i 18 anni, per la patente. In assenza di regolo, possiamo usare delle aste o dei bastoni e individuando per gioco la più lunga e via via quelle man mano più corte. E’ un modo per applicare il confronto, il concetto di maggiore e minore, e quindi anche di numerazione e di quantità.
Quando si impara il concetto di numero, si è anche pronti per contare. Bastano degli oggetti messi a terra, e un po’ di pazienza nel contare assieme al bambino le unità mettendo gli oggetti uno a uno da parte. Alla fine si mette un cartellino del risultato finale per associare ad un segno astratto, grafico, il cinque, un concetto concreto e certo.
Contando, ci avviciniamo all’idea di somma, ma le divisioni? In questo caso il metodo Montessori suggerisce l’uso di un attrezzo chiamato tavoliere. E’ una base quadrate con 81 fori dove ci sono scritti i numeri da 1 a 9 che sono i bambini a cui dobbiamo distribuire varie quantità di oggetti. Abbiamo a nostra disposizione massimo 81 perline, ne prendiamo ogni volta una certa quantità che sarà da dividere per una certa cifra posizionandole sul tavoliere, in fila. Questo esercizio non è affatto banale e deve essere ripetuto più e più volte. Solo con molta pratica, il concetto di divisione verrà recepito ma vale la pena di insistere perché sappiamo tutti quanto è essenziale.
Come insegnare i numeri ai bambini e la matematica
Le cose si stanno complicando perché ora dobbiamo imparare ad insegnare le tabelline. Anche in questo caso ci vengono in aiuto dei materiali ideati apposta, non da Montessori ma da Dieter Kaul, formatore montessoriano austriaco. Possiamo costruirli anche con le nostre mani, prendendo un cerchio di legno con sul bordo inseriti 10 chiodi e annodando sul primo chiodo un filo.
Partiamo dalla tabellina del due, quindi contiamo due chiodi in senso orario e poi giriamo il filo attorno al chiodo che troviamo, poi altri due e ancora il filo e così via andando da quattro a sei a otto. Si può fare con qualsiasi numero e ogni volta si ottengono delle figure geometriche molto affascinanti che possono aiutare il bambino a non annoiarsi troppo e anticipano l’importanza che la matematica ha nell’arte e nella geometria.
Un altro scoglio molto difficile è quello del teorema di Pitagora. “in ogni triangolo rettangolo l’area del quadrato costruito sull’ipotenusa è uguale alla somma delle aree dei quadrati costruiti sui cateti”. Anche stavolta per trasmettere questo concetto dobbiamo renderlo concreto e si utilizzano delle forme ritagliate con cui si possono comporre aree diverse e capire l’uguaglianza. Incastrando i vari pezzi i cui scomponiamo i quadrati citati, il bambino tocca con mano che i due quadrati diventano l’altro quadrato, quello costruito sull’ipotenusa.
Come insegnare i numeri ai bambini: giochi e libri
La fantasia può tutto ma non è un crimine aiutarsi con libri e giochi, proprio perché ce ne sono parecchi anche molto efficaci e intelligenti. Partiamo da un gioco in legno, perfetto per imparare le tabelline. Ci sono poi scatole magiche piene di giochi matematici e infine un libro con ben 99 giochi matematici, molto colorato e accattivante.