Come insegnare la gentilezza ai bambini

Come insegnare la gentilezza ai bambini

Non è mai troppo tardi per iniziare a trattare bene le altre persone e l’ambiente in cui viviamo ma se sappiamo come insegnare la gentilezza ai bambini in un certo senso ci garantiamo una generazione futura di persone attente a qualsiasi cosa respiri, e anche no. Come spesso si dice che è meglio e anche più facile imparare le lingue da piccoli, lo stesso vale anche per la gentilezza che, in fondo in fondo, se ci facciamo caso, è una sorta di linguaggio. Non ha regole, ma comunica molto ed è forse il più internazionale in assoluto, altro che inglese o cinese o spagnolo.

In questo articolo, basta filosofeggiare sulla gentilezza, andiamo ad imparare alcuni giochi per bambini che li stimolano ad essere gentili. Si tratta di giochi divertenti e che allo stesso tempo educano all’attenzione per l’altro, che sia un albero, un animale o una persona. Abbiamo scelto dei giochi di movimento, possibilmente da poter fare anche all’aperto, perché più amati e anche più sani, oggi che c’è a volte la tendenza a preferire i video game, chiusi in camera. Il movimento, quello vero e non virtuale, è un elemento essenziale per permettere al bambino di relazionarsi con l’altro e anche con sé stesso, di prendere le misure dei propri gesti e delle loro conseguenze.

Come insegnare la gentilezza ai bambini ovunque

Partiamo da degli spunti di gioco che possono andare bene ovunque, basta avere un po’ di spazio, semplici oggetti che troviamo in ogni casa, e i bambini pronti a giocare. Anche in una giornata di pioggia, che può innervosire, noi sapremo come insegnare la gentilezza ai bambini facendoli anche divertire.

Iniziamo con una nota di colore, grazie al gioco dei coriandoli da preparare con fogli di carta di giornale e di rivista. Ogni bambino potrà strappare il proprio foglio creando un mucchio di coriandoli di misure diverse, il divertimento sta nel lanciarli per aria assieme ai propri amici. Sembra un gioco banale, e lo è, ma è perfetto per rompere il ghiaccio e far divertire i piccoli con poco, permettendo loro di utilizzare il corpo, scambiarsi sguardi complici e ridere assieme.

Proseguiamo con giochi in cui si lancia ma stavolta lanciamo un tappo. Prendiamone una serie, di plastica, da bottiglia, uno per bambino. Dovranno essere lanciati il più lontano possibile, da ciascuno, una volta messi tutti i partecipanti in fila su una linea. Assieme si decide qual è il più lontano tra tutti e in tal modo si impara a relazionarsi con la distanza e anche con la realtà dei fatti che non è sempre a nostro favore ed è necessario ammetterlo per restare nel gruppo e continuare a giocare.

Più complesso ma interessante, il gioco della padella per cui dobbiamo procurarci un foglio e due mollette per ogni partecipante. E’ stato studiato per allenare la precisione dei movimenti e il loro controllo. Ogni bambino riceve due mollette e un piatto di carta, le due mollette servono da manici per il piatto di carta. Il bambino le aggancia al piatto e se lo porta in giro fino a quando il direttore di gioco, un adulto, non dice: “a terra”. Tutti devono lasciare le mollette e far cadere il piatto e poi riprenderlo solo con le mollette. Oltre alla gentilezza questo gioco allena anche la pazienza e la precisione.

Sempre in casa, possiamo trasformare in gioco una merenda mimandola e imparando così a mangiare lentamente facendo attenzione ai sapori. E’ anche questa una forma di gentilezza. Prendiamo un tovagliolo per ogni bambino, un adulto dirige il gioco e fa sedere tutti in cerchio e mimare un pranzo con il tovagliolo davanti. Si mastica piano ogni alimento, si taglia una bistecca, si arrotolano gli spaghetti, si beve, si inseguono i piselli nel piatto e si morsica una mela. Si può fare in modo buffo ed esagerato, facendosi imitare, divertendo ma ricordando quanto ogni gesto debba essere fatto con calma e gentilezza.

Come insegnare la gentilezza ai bambini

Come insegnare la gentilezza ai bambini all’aperto

Finalmente i giochi all’aperto: se avete la possibilità di farli, sono i migliori. Iniziamo ad abbracciare un albero. Si parte con un tamburello che suona e i bambini che vagano, appena il suono smette, tutti devono correre ad abbracciare un tronco e l’ultimo perde un punto. Sempre più veloci, sempre più attenti, i bambini prenderanno contatto con la natura nel vero senso della parola.

Grazie alla lotta con il cuscino, i bambini imparano invece a dosare la propria forza, cosa affatto facile. Prendiamo un cuscino ben imbottito per bambino e invitiamo i bambini a lanciarlo in alto, per terra, saltargli sopra, spingerlo, colpirlo con mani e piedi, in modo libero per massimo 5 minuti. Questo risulta molto divertente per un bambino e gli permette di sfogare la tanta energia accumulata nella giornata.

Con il gioco della palla presa di allena l’attenzione e la capacità di accettare positivamente le piccole sconfitte. E’ necessario avere un bel gruppo di bambini da dividere in due quadre, ciascuno con uno spazio nel campo da gioco. Parte chi ha la palla in mano e la deve lanciare nell’altro campo cercando di colpire un giocatore. Se il bersaglio prende la palla al volo, chi l’ha lanciata passa alla sua squadra, se invece il bersaglio viene colpito, deve passare nell’altro campo. La partita finisce quando tutti sono nello stesso spazio.