“I rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione” è la descrizione generica a cui corrisponde la sigla CER numero 17.09.04 (Codice Europeo dei Rifiuti) che incorpora i residui derivabili dalle attività di costruzione e di demolizione non pericolosi (C&D).
Una gestione coefficiente di questi rifiuti non pericolosi comporta grossi vantaggi: riduzione del consumo delle risorse naturali e meno flusso dei rifiuti destinati allo smaltimento sia nelle discariche che negli inceneritori. Con la Direttiva 2008/98/CE, entro il 2020 almeno il 70% dei rifiuti deve essere recuperato. Secondo i dati pubblicati dal progetto di ricerca Life Ambiente APPRICOD9 la media europea, dei paesi più industrializzati, rappresenta il 30% della produzione totale di rifiuti da costruzione e demolizione.
Per gestire correttamente i materiali e i componenti da recuperare o riciclare è opportuno prima di tutto selezionarli in frazioni omogenee mediante una demolizione progettata nei minimi dettagli. Successivamente, è necessario classificare i componenti in base al codice CER, per consentirne lo scambio in modo corretto all’interno della UE.
Come gestire i materiali edili da costruzione e demolizione?
Le imprese edili dovranno:
- Demolire in modo selettivo gli edifici e le infrastrutture
- Differenziare i rifiuti C&D all’origine della produzione in cantiere
- Conferire solo ai centri di recupero e raccolta autorizzati
- Non mescolare i rifiuti pericolosi o non riciclabili con quelli riciclabili
- Conferire ciascuna categoria di rifiuto ai centri più appropriati
- Utilizzare materiali e componenti recuperati o riciclati