Come germogliano i semi: tutte le informazioni sulla germinazione dei semi, dalle spiegazioni teoriche alle tecniche pratiche per far germogliare i semi in semenzaio o piena terra.
Come germogliano i semi, le condizioni ideali
Per favorire la germinazione si consiglia di inumidire il terriccio appena dopo la semina: il seme ha bisogno di acqua per riattivare il metabolismo. Quando il metabolismo del seme si riattiva può avvenire la crescita della nuova pianta, cioè l’embrione; è con lo sviluppo dell’embrione che i semi germogliano! Le condizioni favorevoli per consentire la germinazione del seme sono:
- terreno umido
- temperatura adeguata (che cambia da specie a specie)
- presenza di ossigeno nel terreno. Il substrato deve garantire un buon ricambio di aria, non devono esserci croste, ne’ deve essere allagato
- assenza di sostanze tossiche come metalli pesanti, erbicidi, metano, acido solfidrico…
Per le istruzioni pratiche, vi rimandiamo all’articolo Come si semina, ora ci concentreremo sullo sviluppo embrionale del seme.
Come germogliano i semi
La struttura del seme
Generalizzando possiamo dire che i semi sono costituiti da alcuni strati protettivi esterni (tegumento), tali strati racchiudono e proteggono l’embrione insieme a sostanze di riserva (provviste, nutrienti che la piantina utilizzerà nella prima fase di sviluppo).
Sulla pianta madre, a seguito della fecondazione dei fiori, si formano i frutti che racchiudono i semi. I semi si originano proprio a seguito della fecondazione degli ovuli contenuti nel fiore; la fecondazione avviene a opera del polline trasportato da vento o insetti impollinatori.
Mentre l’embrione cresce, il seme si ingrossa e inizia ad accumulare le “sostanze di riserva” citate prima: zuccheri, grassi, proteine… completato l’accrescimento dell’embrione e l’accumulo di sostanze nutritive, il seme comincia a disidratarsi. Questa fase avviene quando il seme è ancora nel frutto.
Il seme, una volta maturo è secco, possiede cioè solo il 5-15% di acqua. Contemporaneamente alla perdita di acqua, si verifica un rallentamento del metabolismo: il seme entra in fase di riposo e così riesce a resistere alle condizioni più avverse.
Con la semina, l’embrione racchiuso nel tegumento cessa il suo riposo vegetativo perché entra in un contesto in cui si verificano le condizioni ideali di sviluppo (quelle descritte prima). La presenza di umidità consente al seme di re-idratarsi e riattivare il metabolismo che darà la forza all’embrione di svilupparsi e di formare le prime foglie vere. I semi germogliano grazie allo sviluppo embrionale che avviene solo in condizioni favorevoli e solo se il seme presenta riserve. Nel fagiolo, per esempio, le riserve sono interamente contenute nei cotiledoni, cioè le prime due foglioline che saranno emesse dalla nuova pianta. Le prime foglie vere, che hanno forma e funzioni diverse dai cotiledoni, sono chiamate “foglie vere”. In effetti i cotiledoni non sono foglie ma nel veder germinare una pianta molto spesso si fa questo errore: i cotiledoni sono più ovali.
Maggiori saranno le riserve contenute nel seme e maggiori saranno le possibilità per la piantina di superare le condizioni avverse (sbalzi di temperatura, forti piogge…). Nelle prime fasi di crescita, la piantina dipende interamente dalle riserve di nutrimento contenute nel seme ma in breve tempo diventa autonoma e inizia a prelevare nutrimento dal terreno grazie allo sviluppo di un efficace apparato radicale e di una vegetazione aerea.