La pianta dei cachi non ha origini italiane ma è facile da coltivare anche dalle nostre parti, ciò che è più difficile imparare è come far maturare i cachi. La tempistica va azzeccata per non finire a mangiare dei frutti con un sapore acidulo o in ogni caso sgradevole.
Originaria della Cina, anche se alcuni la descrivono come giapponese, la pianta che ci regala i cachi è molto diffusa nel nostro paese, non solo per i suoi frutti ma anche perché decorativa. Una classica protagonista del frutteto nel periodo autunnale, quando altre piante non contribuiscono nemmeno dal punto di vista estetico.
E’ piuttosto semplice coltivare questa pianta che, tra l’altro, è particolarmente produttiva. Immaginatevi che a volte i rami sono così carichi di frutti da rischiare di spezzarsi se non li si raccoglie in tempo. Vedere un albero di cachi carico di frutti, senza foglie, è uno spettacolo, sembra uno scheletro addobbato da grandi sfere di colore arancio acceso.
Se è facile coltivare la pianta di cachi, non è allo stesso modo semplice coglierne i frutti individuando il momento opportuno. Anche per conservarli è importante sapere come procedere per non sprecare il raccolto. Nulla di grave se si sbaglia il tempo e non si sa far maturare i cachi ma si rischia di trovarsi tra le mani un frutto leggermente acerbo e dal gusto meno dolce e sugoso. In questo caso ci si sente allappare la bocca invece che leccarsi i baffi
Come far maturare i cachi: tempi
Non bisogna mai raccogliere i cachi quando sono verdi, anche se è nostra intenzione farli maturare in cassetta. Questa è una delle prime cose da sapere per cogliere i cachi al momento giusto. Almeno aspettiamo che la buccia da verde cominci ad assumere un colore giallo in modo che il caco sia comunque ancora acerbo ma ben formato e, al tatto, molto duro.
Per capire quando il frutto è maturo, senza tastarlo con il rischio di danneggiarlo, possiamo guardare di nuovo la sua buccia, controllando quando diventa di un colore generalmente arancione acceso. In questo caso sarò un frutto morbido al tatto, con una polpa zuccherina in cui si può rischiare di affondare le dita, se lo si tocca con poca delicatezza.
Come far maturare i cachi: raccolta
A seconda del clima e della varietà, il periodo indicato per la raccolta può variare ma in generale quello indicato è il mese di ottobre, quando l’albero dei cachi comincia a produrre i suoi frutti, cosa che prosegue a fare anche a novembre. In alcune aree e in alcune stagioni, la raccolta dei cachi può avvenire anche nel mese di dicembre, non stupitevi se accade.
A seconda delle varietà con cui abbiamo a che fare possiamo decidere di cogliere i cachi maturi direttamente dai rami della pianta, oppure di agire d’anticipo prendendoli acerbi e lasciandoli poi proseguire nella maturazione sistemati in cassette. Di solito accade che le varietà meno delicate sono adatte per la raccolta diretta dalla pianta, come nel caso del caco mela, altre volte si sceglie di procedere con la maturazione in cassetta, raccogliendo i frutti acerbi, per evitare il rischio che si spappolino. Questo può capitare con alcune varietà particolarmente delicate che, prima di diventare arancioni, sono al tatto molto molli.
Proprio per questo motivo, è bene procedere con la raccolta dei frutti armati di una cesoia, per non bistrattarli e romperli ma staccarli dal ramo con tutta la loro attaccatura. Un altro metodo può essere quello di ruotare i cachi torcendo il peduncolo fino a provocarne la rottura, un’operazione da eseguire con attenzione e delicatezza, ma anche con decisione per non restare a mani vuote.
Come conservare i cachi
Una volta raccolti i cachi, acerbi o maturi che siano, devono essere sistemati e conservati in cassette simili a quelle che si usano per altri frutta. E’ meglio che stiano in un luogo in cui vi è poca luce e un clima fresco ma asciutto.
E’ di primaria importanza che non siano sovrapposti, altrimenti si rischia di ottenere direttamente una marmellata tanto i frutti diventano morbidi. Sarebbe il massimo poterli addirittura lasciare a riposare ciascuno isolato dagli altri, in modo che non si “feriscano” a vicenda ma mi rendo conto che così verrebbe occupato molto spazio.
Quando si raccolgono i cachi in anticipo per farli poi maturare in cassetta si vanno a posizionare delle mele in mezzo ai frutti per poi coprire le cassette con un tessuto che le ripara dalla luce. Le mele rilasciano etilene, che ha ruolo di ormone di maturazione, questo trucco serve per far maturare i cachi nel giro di una settimana, chi ha un frutteto può utilizzare anche le mele che ha scartato, ottimizzando il processo.
Chi non è alle prime armi ma ormai un esperto nel come far maturare i cachi può sperimentare la maturazione scalare, in modo che i cachi siano pronti da mangiare a scaglioni e non tutti in una volta. Questo risultato si ottiene dosando la quantità di mele che mettiamo nelle cassette di cachi acerbi. Se lo si fa calcolando bene, si riescono a mangiare cachi da novembre a gennaio.
Cachi: nemici
Quando coltiviamo i cachi dobbiamo stare in guardia da alcuni nemici che minacciano la sua maturazione. In prima fila ci sono gli uccelli che amano tremendamente questi frutti e vanno a beccarne la polpa zuccherina. Anche gli insetti ne apprezzano le dolcezza, soprattutto la drosophila suzukii o la mosca della frutta. Anche le intemperie possono minacciare i cachi: il vento, la pioggia e anche il gelo.
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