Spesso quelle che noi chiamiamo canne di bambù sono invece delle più comuni canne domestiche, si tratta dell’Arundo donax, una pianta erbacea perenne dal fusto lungo, cavo e robusto che cresce in terreni anche relativamente poveri. La canna Arundo donax contengono silice e per questo sono resistenti e altamente durabili. In passato si usavano per la realizzazioni di canne da pesca, basctoni da passeggio e per la produzione di carta. Con i fusti delle canne comuni si possono ricavare ottimi tutori per piante, infatti i fusti più duri trovano impiego come supporto per piante rampicanti e piante di vite, di pisello, cetriolo o pomodoro.
Piuttosto che vedere come essiccare le canne di bambù (meno comuni sul territorio italiano) vedremo come essiccare le più diffuse canne domestiche.
- Tagliate le canne all’altezza desiderata, si consiglia un paio di metri se prevedete di usarle per la realizzazione di un pergolato.
- Posizionate le canne verticalmente (se c’è abbastanza spazio) oppure stendetele orizzontalmente, appoggiate a terra al riparo delle intemperie. Vi basterà una tettoia che protegga le canne dalla pioggia, aperta sui lati, in modo da consentire il continuo ricambio d’aria impedendo la formazione di ristagni di umidità.
- Se poggiate le canne a terra, cercate di sollevarle dal suolo posizionando, sotto di esse, dei travetti o assi dallo spessore di almeno 10-15 cm. Ponete gli assi, l’uno dall’altro, a una distanza di circa 150 cm, così da favorire la ventilazione delle canne su tutti i lati, anche alla base.
Il tempo di essiccazione può variare molto, si parte dai sei ai dodici mesi a seconda delle condizioni climatiche, del grado di umidità e del periodo di taglio delle canne. In qualsiasi periodo dell’anno si sconsiglia di far essiccare le canne direttamente al sole. Le canne esposte ai raggi diretti del sole potrebbero seccarsi più velocemente ma ne risentirebbero in durevolezza, robustezza e resistenza.
Nell’immagine in alto è mostrato in dettaglio la forma della canna comune domestica mentre in quest’ultima immagine in basso è ripresa una foresta di bambù, foto scattata dalla nostra coordinatrice editoriale Anna De Simone.