Digital Detox: come disintossicarsi dal cellulare
Sapere come disintossicarsi dal cellulare non è così banale al giorno d’oggi anche se si parte con i migliori propositi perché di fatto questo dispositivo non solo contiene tante app per il divertimento e la socialità ma anche tante funzioni che riguardano l’aspetto più lavorativo se non anche organizzativo e domestico. Oggi si può pagare con il cellulare, si può accendere il forno a microonde di casa o spegnere l’allarme. Difficile rinunciarci in toto. Allo stesso tempo possiamo arrivare a desiderare di disconnetterci, almeno per qualche ora o per una intera giornata. La cosa migliore, riconoscendo la effettiva utilità di questi dispositivi, sarebbe quella di imparare ad utilizzarli ogni giorno con misura, se necessari, senza diventarne schiavi e farci risucchiare ogni minuto dai loro schermi.
Questo passa per processo di digital detox perché se non sperimentiamo che senza cellulare, non siamo ko, non riusciremo mai a diventarne indipendenti, anche psicologicamente. Andiamo quindi scoprire qualche utile strategia per disintossicarsi dal cellulare, senza alcun estremismo anacronistico, ma per trovare il giusto equilibrio quotidiano.
Digital Detox: Come disintossicarsi dal cellulare e perché
Le due principali conseguenze negative di uno smodato uso del cellulare portano nomi deliziosamente inglesi. Il “phubbing”, abbreviazione di phone snubbing, è la tendenza a snobbare le persone presenti davanti a noi, perché troppo concentrati sul cellulare. Con il termine Fomo, invece, si intende “fear of missing out”, quindi la paura di essere tagliati fuori, cosa che potrebbe succedere, così noi pensiamo, se non restiamo sempre aggiornati tramite social network e mail, su ciò che sta succedendo. Questa paura, forse un po’ innata, è però generosamente nutrita dalle app stesse che ci inviano tante notifiche e in un certo senso vogliono farci intendere che, senza di esse, noi potremmo ritrovarci con una vita sociale devastata. Sappiamo che non è così, anche perché per secoli e secoli ci siamo relazionati e riprodotti senza alcuno smartphone in mano.
Tutto ciò può indurre in noi un forte senso di ansia o di depressione e può abbattere la nostra capacità di prestare attenzione e di concentrarci su sto che sta accadendo nel qui e ora, attorno a noi. Forti sono le conseguenze anche sulla nostra creatività, oltre che sulla nostra socialità perché per assurdo in mezzo ad una festa potremmo trovarci a sentire il bisogno di controllare le notifiche social per essere certi di non perdere delle belle opportunità quando esse sono attorno a noi, nel luogo fisico in cui ci troviamo.
Andiamo quindi a scoprire non come fare a meno del cellulare ma come non esserne schiavi, cercando con dei piccoli facili trucchi come imbastire un nuovo rapporto con il cellulare che rigeneri la capacità di concentrazione, riduca lo stress e migliori la nostra memoria, a beneficio anche della qualità del sonno, soprattutto se siamo di quelli che dormono con il cellulare ad un palmo dal naso.
Come disintossicarsi dal cellulare: consigli
Non immaginatevi indicazioni da estremisti, vogliamo essere ragionevoli e accettare che oggi i cellulari fanno parte della nostra quotidianità e possono essere molto utili, se utilizzati con intelligenza. Per farlo, è di molto aiuto un’app di gestione del tempo che ci mette di fronte al tempo che impieghiamo a guardare il cellulare ogni giorno e per far cosa. Può essere molto utile anche cercare di collegare ad ogni app lo stato d’animo che associamo ai vari tipi di attività. Se la musica magari ci può anche rilassare, un social network o le email possono metterci ansia, soprattutto se li controlliamo ad ogni passo.
Una volta individuate le app che consultiamo compulsivamente, anche quando non ne abbiamo molto bisogno, mettiamole in un solo box in modo che non compaiano in prima fila nella schermata. Alcuni ritengono sia opportuno cancellarle del tutto, io non penso sia necessario un gesto così drastico, basta posizionarle in modo che non ci mettano in tentazione. Molto importanti per la qualità della nostra vita e per l’attenzione e la concentrazione, sono le notifiche.
Spesso di default sono impostate per essere tutte prioritarie ma noi siamo in grado e dobbiamo decidere quali vogliamo vedere in qualsiasi momento e quali altre invece possiamo anche notare con qualche ora di ritardo, senza che crolli nulla. Ad esempio io per lavoro tengo le notifiche mail in evidenza, e anche quelle di LinkedIn, oltre a Whatsapp, mentre gli altri social non sono così essenziali e non è necessario che io sia sempre informata di tutto ciò che vi accade. Anche perché, quando ricevo troppe notifiche, finisco per rischiare di perderne qualcuna di importante. Se dobbiamo essere sempre connessi durante il giorno, per lavoro, possiamo disattivare le notifiche la sera e nei weekend, sarà già un grande sollievo.
Per chi anche in casa resta incollato al proprio smartphone, ignorando ciò che il resto della famiglia sta facendo, è interessante il trucco delle zone detox. Stanze o postazioni in cui decidiamo di non stare connessi. Potrebbero essere la cucina e la sala, oppure anche la camera da letto, tenendo conto che spesso consultare il telefono prima di andare a dormire può creare dei disturbi del sonno.
Come disintossicarsi dal cellulare grazie al design
Anche l’aspetto e l’impostazione del nostro cellulare possono influire sulla nostra dipendenza. Ci sono delle aziende che hanno compreso la nuova esigenza del digital detox e hanno pensato di creare dei prodotti ad hoc proprio per chi non vuole cadere in tentazione.
Non si sta parlando di aspetto estetico ma di dinamiche di interazione e utilizzo degli oggetti perché il design non è solo bellezza ma anche efficacia di utilizzo. Si può quindi pensare a dei cellulari che disincentivino le persone a consultare continuamente le app e le notifiche, vediamone alcuni. Non tutti sono ad oggi reperibili in Italia ma è lo stesso interessante capire come questi aggeggi siano o meno fatti per creare dipendenza.
Punkt, azienda svizzera presentatasi in Italia in occasione della Design Week, produce un modello molto minimalista, con poche funzioni e comodi tasti meccanici. Così pensato, ha una batteria che garantisce una settimana di autonomia, può fare da hotspot per fornire connettività dati via Wi-Fi a computer e tablet e garantisce una ottima qualità audio delle telefonate.
Halcyon ‘Reality’ Phone si presenta con un aspetto moderno e curato, ha le classiche funzioni telefoniche, è a conchiglia e ha un display esterno per le notifiche e uno interno per accedere alle chiamate, ai messaggi di testo e alla rubrica.
Per i ragazzi a cui viene concesso un cellulare, c’è Konka U18, telefonino con cui si possono chiamare solo i numeri in rubrica. Ha WeChat e due fotocamere: una posteriore per foto e video e una anteriore per le videochiamate, ma anche il tasto Sos si invia una richiesta di assistenza ai numeri predefiniti.
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Pubblicato da Marta Abbà il 31 Maggio 2019