Come differenziare il tetrapak
Il tetrapak, materiale più diffuso per la conservazione degli alimenti liquidi, è un rifiuto o è una risorsa? Il tetrapak, composto di carta rivestita in materiale plastico all’esterno e da alluminio all’interno che lo rendono perfetto per conservare gli alimenti grazie alla sua impenetrabilità all’aria , può essere perfettamente riciclato.
La frazione di cellulosa presente nel tetrapak può essere infatti recuperata in cartiera nel processo di riciclo della carta. Una volta che i contenitori vengono immersi in acqua, le fibre di cellulosa si liberano dalla plastica e dall’alluminio, e i materiali cosi separati possono essere trasformati in nuovi prodotti.
All’interno di apposite strutture, il Tetrapak viene sottoposto a un processo di separazione meccanica delle parti che lo compongono. La carta verrà riciclata e le parti in polietilene/alluminio verranno destinate agli impianti di rigenerazione della plastica. Dal recupero del Tetrapak escono due materiali: l’alluminio e il polietilene vengono rielaborati per produrre un composto definito “Ecoallene” che darà vita ad oggetti di varia natura, mentre la carta rientra nel processo di riciclaggio divenendo “Cartafrutta”.
Come differenziare il Tetrapak
La sua triplice composizione lascia dubbi sulla sua corretta destinazione all’interno del ciclo dei rifiuti, non a caso molti si domandano se le confezioni in TetraPak siano da gettare insieme alla carta, insieme alla plastica o altrove.
Bisogna informarsi se nella propria città è attiva la raccolta differenziata del tetrapak visto che non in tutte le città è attivo questo servizio.
Per sapere quali comuni hanno il servizio attivo, basta cliccare su tiriciclo.it e consultare la carta interattiva dell’Italia. L’iniziativa è della stessa Tetrapack in collaborazione con Comieco, il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica.
Come differenziare il tetrapak. Modalità di riciclo
Quante volte abbiamo fatto finta di sbagliare e lo abbiamo buttato nell’indifferenziata?
I cartoni Tetrapak vanno sciacquati, senza esagerare per evitare inutili sprechi, in modo da eliminare qualsiasi residuo impuro, poi schiacciati per ridurne l’ingombro. Infine, gettati all’interno dello stesso contenitore per la raccolta della carta e del cartone. In alternativa, nei contenitori per le varie tipologie di raccolta differenziata multimateriale. Attenzione alla sigla CA sul contenitore, in tal caso non si tratta di tetrapak ma un contenitore di carta da differenziare con i suoi simili
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Pubblicato da Anna De Simone il 2 Settembre 2012