Come depurare l’acqua del rubinetto
Come depurare l’acqua del rubinetto. I metodi per depurare l’acqua del nostro rubinetto sono molteplici, con costi ben diversi e raccomandazioni che variano a seconda dei singoli casi e delle esigenze. Vediamo una panoramica e i nostri consigli.
La prima importante premessa è che la qualità dell’acqua erogata dagli acquedotti italiani è controllata in base a quanto disposto dal Decreto Legislativo 31/01, emanato in attuazione della Direttiva 98/83/CE, che definisce i punti di prelievo, i parametri da determinare e i limiti di legge.
L’art. 7 del decreto stabilisce che i controlli sull’acqua debbano essere di due tipologie:
- Controlli interni, a carico del gestore dell’acquedotto, per monitorare il processo di potabilizzazione e la sicurezza igienica dell’acqua
- Controlli esterni, a carico dai Servizi di Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN) delle ASL (Aziende Sanitarie Locali) territorialmente competenti
Questi controlli garantiscono che l’acqua erogata dall’acquedotto sia di buona qualità e quindi bevibile senza la necessità di utilizzare alcun depuratore.
Quello che però i controlli appena citati NON possono garantire è la qualità dell’acqua erogata dai singoli rubinetti in quanto questa viene influenzata dalla qualità delle tubature condominiali.
Il principale rischio è quello relativo alle tubature di edifici vecchi che possono rilasciare piombo proprio in quanto realizzate con questo materiale. Il piombo è un materiale tossico e la normativa europea del 2013 ne fissa il limite massimo tollerabile nell’acqua potabile in 10 microgrammi per litro.
Un altro contaminante pericoloso dell’acqua in quanto cancerogeno è l’amianto che può essere presente nell’acqua sotto forma di particelle in sospensione di ridottissime dimensioni (< di 1 micron).
La presenza di questi agenti contaminanti in Italia è estremamente rara ma comunque alcuni casi sono stati riscontrati.
Impianti di purificazione a osmosi inversa
I depuratori che danno maggiori garanzie al fine di rimuovere i residui tossici come piombo e amianto sono gli impianti di purificazione a osmosi inversa, utilizzati negli Ospedali, in caso di interventi in zone colpite da disastri naturali che hanno inquinato l’acqua e dalle aziende che producono bevande su scala industriale: Coca Cosa, birra, Fanta, Gatorade, ecc.
Alcune acque naturali a basso costo in vendita nei supermercati altro non sono che “acque di rubinetto” trattate con impianti di purificazione a osmosi inversa!
Non è però detto che acquistare un’impianto a osmosi inversa sia la strada migliore per i consumatori finali.
Innanzitutto per il fattore prezzo, in quanto il costo di un impianto di purificazione a osmosi inversa è di almeno 250 Euro, a cui bisogna aggiungere la spesa periodica per l’acquisto dei filtri.
In aggiunta gli impianti a osmosi inversa potrebbero impoverire l’acqua di importanti sali minerali, come calcio e potassio, che hanno invece un effetto benefico per la salute con un effetto controproducente, soprattutto a lungo andare.
Alcuni produttori di impianti domestici a osmosi inversa ribattono però a entrambe le critiche con due risposte:
1) per evitare di dover spendere cifre considerevoli per l’acquisto dell’impianto sono disponibili offerte in cui l’impianto viene installato gratuitamente a fronte del pagamento di un canone di manutenzione.
2) gli impianti domestici a osmosi inversa più moderni hanno filtri regolabili che permettono di regolare a piacimento “l’incisività dell’azione di depurazione”.
Filtri per rubinetto a carboni attivi
Un’altra possibilità per “depurare” l’acqua del nostro rubinetto è costituita dai filtri a carboni attivi. E’ questa la tecnologia utilizzata dalle caraffe che stanno riscuotendo un successo crescente.
Tra le più vendute e apprezzate conoscerete sicuramente la caraffa Brita, acquistabile online a meno di 20 Euro.
Questo tipo di filtri a carbone attivo, assorbono in modo permanente metalli come piombo e rame e agiscono sulla qualità dell’acqua a livello di gusto e percezione, rendendola più limpida, riducendo la quantità di calcare e migliorandone il sapore.
Si tratta di una soluzione pratica e che permette di risparmiare sull’acquisto di bottiglie di acqua minerale, pur dovendo sempre tener presente che anche in questo caso i filtri devono essere sostituiti periodicamente e che la caraffa deve essere tenuta pulita.
Come riportato nell’istruzioni d’uso, per garantire il corretto funzionamento della caraffa Brita è necessario sostituire il filtro ogni quattro settimane, o al raggiungimento di 100 litri d’acqua filtrati.
Ipotizzando il consumo di 1 litro d’acqua a testa al giorno, in una famiglia di 4 persone (il consumo di acqua consigliato per persona è superiore ma nella maggior parte dei casi la si assume anche fuori casa, in ufficio o a scuola ad esempio), un filtro ha quindi una durata utile di circa 1 mese.
Considerando che una confezione di 12 filtri è venduta a 49,9 Euro e che 12 filtri bastano per soddisfare le esigenze di una famiglia di 4 persone per un anno intero, il risparmio rispetto all’acquisto di bottiglie di acqua minerale è confermato e reale.
I filtri a carbone attivo possono anche essere installati direttamente sul rubinetto anziché all’interno di una caraffa. E’ questa ad esempio la soluzione proposta da Acquasan: un filtro + 3 cartucce in vendita online a 31 Euro.
Filtri aeratori
I filtri aeratori sono la soluzione più semplice e meno costosa per trattenere le impurità di dimensioni più rilevanti e in particolar modo il calcare.
La loro azione è esclusivamente “passiva” (non incorporano quindi alcun filtro attivo) ma il loro utilizzo è comunque utile e soprattutto estremamente economico: 4 filtri si possono acquistare online a meno di 10 Euro.
Spero di avervi dato una panoramica esaustiva sulle diverse opzioni per depurare l’acqua del rubinetto di casa vostra e rimando chi è interessato ad avere acqua gasata a questi altri due articoli:
– Acqua gassata gratis a Milano
Pubblicato da Matteo Di Felice, Imprenditore e Managing Director di IdeeGreen.it, Istruttore di corsa RunTrainer e Mental Coach CSEN certificato, Istruttore Divulgativo Federazione Scacchi Italiana e appassionato di Sostenibilità, il 27 Aprile 2015