Come coltivare l’Olivagno, pianta da siepe

Olivagno

Le piante da siepe sono spesso trascurate quando si tratta di parlare in generale di vegetazione e di flora ma poi quando si diventa pragmatici e si ha un giardino da sistemare, diventano le prime che cerchiamo. Proprio in quel momento ci si ritrova a chiedersi come coltivare l’olivagno e di conoscerlo meglio. Proviamo a rispondere a queste domande anche per aiutarci a capire se è la pianta da siepe che fa per noi rispetto a ciò che cerchiamo e alla zona in cui viviamo.



Caratteristiche dell’olivagno

Impiegato soprattutto per creare delle siepi oppure delle barriere verdi, utili ma anche gradevoli alla vista, questa pianta ha una forma arbustiva, è sempreverde – caratteristica molto utile per chi cerca una siepe annuale – e ha dimensioni medie. Il suo nome scientifico è Eleagnus, è in verità un genere che comprende al proprio interno almeno una cinquantina di diverse specie, quasi tutte che hanno origine nelle regioni asiatiche. Vediamo come è fatto un arbusto di olivagno.

I suoi fusti arrivano alla massima altezza di 5 metri, sono scuri ed eretti, hanno molte ramificazioni per cui la siepe si presenta molto fitta ma non hanno mai dei diametri grandi. Le foglie possono avere dei colori molto diversi a seconda delle specie e delle varietà, questo ci permette anche di scegliere “i colori” della nostra siepe personalizzando la nostra barriera vegetale.

Di solito hanno una forma lanceolata e piccole dimensioni, possono essere argentate, come nel caso della E. angustifolia, oppure di varie sfumature del verde, vivaci o meno, con fantasie variegate molto gradevoli. In primavera, oppure in autunno, a seconda della specie, spuntano anche i fiori che sono sempre molto piccoli e di un colore bianco sporco. Profumano parecchio ma in modo delicato. Dopo i fiori, arrivano i frutti che sono molto apprezzati dagli uccelli, piccoli e di colore rosso, aciduli.

Olivagno

Terreno adatto per l’olivagno

Prima di segnare sul nostro taccuino da giardinieri tutte le indicazioni su come coltivare l’olivagno, andiamo a capire se abbiamo il terreno giusto per accoglierlo. Solitamente questa pianta da siepe preferisce terreni ben drenati e sciolti, ricchi di materia organica.

Trattandosi di un arbusto piuttosto rustico, risulta adattabile anche a terreni che non mostrano caratteristiche per lui ottimali. Riesce a svilupparsi e trasformarsi in siepe anche quando incontra dei terreni duri e troppo compatti.

Come coltivare l’olivagno

È chiaro che se stiamo piantando una siepe, abbiamo una zona definita in cui serve che cresca e non abbiamo molto spazio di manovra. Ci sono però delle condizioni di esposizione che possono favorire la crescita del nostro olivagno. Questa pianta si trova molto bene in luoghi soleggiati ma anche se è in zone in semi ombra sopravvive degnamente.

Le basse temperature non spaventano una pianta rustica come questa, ben resistente anche al vento e alle intemperie che ogni tanto si abbattono anche in zone mediterranee. Non per nulla è una delle piante da siepe che viene scelta per costruire delle barriere anti vento sia nei giardini che sui balconi ma anche in aiuole o in zone verdi pubbliche.

Nella maggior parte dei casi, non è necessario annaffiare questa siepe che sa sopravvivere con la sola acqua piovana. Dipende dalle stagioni, non diamolo per scontato, può essere che capiti in autunno e in primavera ma in estate sarà certamente meglio controllare il terreno e bagnarlo almeno una volta a settimana. La quantità di acqua che serve fornire per un buon sviluppo dipende molto anche dalla situazione. Se l’olivagno viene coltivato in vaso, avrà in media più bisogno di acqua rispetto a se fosse coltivato nel terreno. In ogni caso è molto importante verificare che non si formino dei ristagni idrici, altrimenti emergono dei problemi di salute anche per una pianta resistente come questa.

A proposito di problemi di salute, diamo un’occhiata ai parassiti e alle malattie che possono mettere in pericolo la crescita di siepi di olivagno. I suoi nemici sono in genere quelli di tutte le piante da siepe e, più in generale, delle specie arboree. Parassiti e malattie che chi ha un giardino conosce ma che comunque considera insidiose. Le cocciniglie sono forse quelle che maggiormente vanno tenute d’occhio perché colpiscono il fogliame e lo danneggiano pesantemente. Un altro frequente problema legato alla presenza di ristagni idrici è il marciume radicale, assieme alla comparsa di funghi, anch’essa favorita dall’umidità.

Come far riprodurre l’olivagno

Il metodo consigliato per la moltiplicazione di questo arbusto di media grandezza è quello via seme. Si deve procedere nella stagione primaverile, con i semi che siamo riusciti a raccogliere l’anno precedente e abbiamo conservato durante l’inverno. Il seme va piantato in vasetti e le piccole piantine spunteranno lì per poi svilupparsi ed essere messe a dimora non prima dei loro due anni di vita. Un tempo così lungo in vaso si giustifica con il fatto che per un trapianto non traumatico è importante che siano già in possesso di un apparato radicale abbastanza forte.

Cosí attecchiscono velocemente e soprattutto senza problemi. Ci sono alcuni giardinieri che preferiscono procedere con il metodo di moltiplicazione con le talee. In questo caso si utilizzano i rami giovani in autunno, li si interra in un vaso aspettando che spuntino i primi germogli.

Olivagno pungente

Cercando notizie sull’olivagno, alcuni si saranno imbattuti nell’Olivagno pungente. In questo caso ci si riferisce ad una pianta coltivata principalmente come bonsai. Esistono varie specie e alcune fanno anche dei piccoli frutti, il Pungente è uno dei più diffusi perché particolarmente robusto, con una corteccia dal colore sempre più scuro man mano che invecchia.

Pubblicato da Marta Abbà il 17 Gennaio 2020