Come coltivare il mirtillo nero: consigli e indicazioni sulla coltivazione del mirtillo, dalla messa a dimora al raccolto. Soluzioni e prodotti per prevenire e trattare le malattie del mirtillo nero.
Coltivazione del mirtillo: differenze tra mirtillo nero e mirtillo rosso
I mirtilli sono i frutti del genere Vaccinium della famiglia delle Ericacee; il mirtillo nero, Vaccinium myrtillus, fiorisce in maggio e fruttifica tra luglio e agosto, le foglie sono ovali e i frutti bluastri. I frutti del mirtillo sono apprezzati per le proprietà nutrizionali e i benefici che apportano all’organismo umano. In particolari, i frutticini del mirtillo nero sono particolarmente ricchi di antociani e altre sostanze dal forte potere antiossidanti e dalle potenziali proprietà antitumorali.
Il mirtillo rosso, botanicamente Vaccinium vitis-idaea, ha foglie coriacee sempreverdi, con fiori bianchi o rosa riuniti in grappoli terminali. Il Vaccinium vitis-idaea produce bacche rosse commestibili ma dal sapore più amaro rispetto al mirtillo nero. Anche il mirtillo rosso è molto apprezzato per le sue proprietà benefiche ma molto meno per il sapore.
Per le proprietà del mirtillo rosso e del mirtillo nero, vi consigliamo la lettura dell’articolo dedicato ai benefici del succo di mirtilli.
Nella presente pagina ci soffermeremo su quelle che sono le modalità di coltivazione del mirtillo nero, in giardino oppure in vaso, così da poter coltivare mirtillo nero anche sul balcone di casa o in terrazza.
Come coltivare il mirtillo nero
Chi vuole coltivare il mirtillo nero dovrà assicurarsi di reperire ottime piante. Nei vivai è possibile comprare piante di mirtillo di 9 – 15 mesi di età. Le piante di mirtillo si trovano in vasi di plastica o a radice nuda.
Piante di mirtillo in vaso
Chi compra le piantine di mirtillo in vaso, dato le ridotte dimensioni dei contenitori, si troverà con arbusti dall’apparato radicale estremamente condensato. In questo caso, per favorire l’impianto, prima di procedere alla messa a dimora, è opportuno intervenire sul pane di terra che ospita le radici. In che modo?
Sollevate la pianta e rimuovete il pane di terra dal contenitore in plastica. Se questa operazione risulta difficile, irrigate copiosamente la pianta, bagnando solo il terreno. Il pane di terra, zuppo d’acqua, sarà più facile da rimuovere dal contenitore in plastica.
Rimuovete qualche centimetro del pane di terra fino a raggiungere le radici e, con estrema delicatezza, provate a districarle e distenderle. Appena dopo il trapianto, se la chioma è eccessiva, si consiglia di tagliare via i rami deboli e sottili.
Nella fase di irrigazione, dovete evitare (come la peste!) l’acqua calcarea, quindi… se sul vostro territorio l’acqua che fluisce dal rubinetto è calcarea, usate acqua piovana o acqua demineralizzata. Il mirtillo è una pianta acidofila, per maggiori informazioni vi rimandiamo alla guida su come irrigare piante acidofile.
Quando coltivare il mirtillo, il periodo giusto
Il trapianto del mirtillo va eseguito in primavera al nord o alla fine dell’autunno al sud. Quindi, il periodo migliore per la messa a dimora cade tra:
- Marzo e maggio, nelle regioni Settentrionali e nel Centro Nord.
- Novembre e dicembre, nelle regioni Meridionali e nel Centro Sud.
Vi abbiamo detto che il mirtillo è una pianta acidofila, quindi dovete prestare attenzione non solo all’acqua irrigua ma soprattutto alla reazione di pH del suolo.
Terreno e coltivazione del mirtillo in vaso
Per quanto riguarda il terreno è necessario che abbia una buona dotazione organica (3 – 4% di sostanza organica) e una costante disponibilità irrigua. Il mirtillo preferisce terreni sciolti, permeabili e a reazione acida.
Il pH del terreno per coltivare mirtilli
La reazione del terreno vede parametri ottimali con valori di pH compresi tra 4,5 e 5,5. Prima di iniziare a coltivare il mirtillo dovete eseguire un’analisi chimica per determinare il pH del terreno. Se il pH del terreno supera il 6.5, è del tutto sconsigliato avviare la coltivazione del mirtillo. Per tutte le informazioni su come rilevare il pH del suolo e come correggerlo vi rimandiamo agli articoli:
Se rilevate un pH del suolo intorno al 6.5, per la correzione potete usare della torba acida di sfagno che presenta valori di pH compresi tra 3 – 3.5. Sono richiesti 1.000 litri di torba ogni 50 metri lineari, per una fascia larga un metro lungo il filare che ospiterà le piante. La torba acida va distribuita sulla superficie del terreno in modo uniforme e solo a seguito di una lavorazione a fondo del suolo.
Prestate attenzione soprattutto se intendete coltivare mirtilli in vaso: i terreni a reazione neutra o calcarea vanno esclusi dalla coltivazione di questa specie. Una guida specifica per la coltivazione del mirtillo in vaso è disponibile alla pagina: coltivare mirtilli in vaso.
Concimazione e preparazione del terreno
Prima di avviare la coltivazione del mirtillo è necessario concimare il terreno impiegando fertilizzanti minerali e organici. Per una superficie di coltivazione di 100 metri quadrati sono consigliati i dosaggi e i fertilizzanti elencati di seguito. I concimi suggeriti fungono anche da ammendanti acidificanti, cioè hanno la capacità di abbassare il pH del terreno.
Come premesso, il pH ottimale per la coltivazione del mirtillo è compreso tra i 4.5 e i 5.5. Se avete un terreno dal pH leggermente superiore a questo intervallo (quindi da 5.6 a 5.8), non sarà necessario aggiungere la torba acida se vi attenete alle seguenti concimazioni:
- 200 – 300 kg di letame bovino o equino, ben maturo
- 6 – 7 kg di perfosfato minerale-19
- 5 kg di solfato di potassio-50
- 7-8 kg di solfato ammonico-20
I dosaggi indicati sono consigliati per concimare una superficie di 100 mq
Per la preparazione del terreno, eseguite un’aratura ben profonda, possibilmente operata con una motozappa. Per coltivazioni piccole, vi basterà vangare a una profondità di 35 – 40 cm nei terreni sabbiosi e ghiaiosi. Se il terreno è a medio impasto, l’aratura dovrà essere profonda fino a 50 – 60 cm e ancora più profonda (65-70 cm) nei suoli compatti.
Solo dopo aver eseguito questi lavori sarà possibile aggiungere gli ammendanti per modificare il pH del terreno e aggiungere i concimi indicati in precedenza.
Preparazione del filare per coltivare mirtilli
Il filare che ospiterà i mirtilli dovrà essere rialzato da terra a un’altezza di 20-30 cm rispetto al piano del campo. Questo accorgimento consentirà una più facile gestione della pacciamatura ma si esegue soprattutto per rendere più rapido lo sgrondo delle acque superficiali (evita i ristagni).
Per la pacciamatura, in caso di grandi coltivazioni di mirtilli è consigliato l’acquisto di teli antialga a fibre intrecciate. Il telo dovrà essere largo 105 – 155 cm, in modo da coprire tutto il filare. La pacciamatura con questo telo vi eviterà molti lavori di manutenzione perché il telo impedirà la formazione delle erbe infestanti.
Prima di stendere il telo sarà necessario predisporre l’impianto di irrigazione a goccia con un ala gocciolante prevista in corrispondenza della pianta.
Messa a dimora del mirtillo nero
Riguardo la messa a dimora delle piantine di mirtillo, per garantire uno sviluppo ottimale e consentire i lavori di manutenzione e raccolta, bisognerà lasciare circa 3 metri di spazio tra le file.
Una tempestiva irrigazione, appena dopo il trapianto delle giovani piante di mirtillo, risulta molto utile per favorire un buon successo dell’impianto.
Dove comprare piante di mirtillo
Potete acquistare piantine di mirtillo nero presso un buon vivaio o potete ordinarle online. Tra le diverse varietà vi segnaliamo il Mirtillo Gigante Precoce per le grandi dimensioni e per l’ottimo sapore delle bacche che potete acquistare.
Malattie della pianta del mirtillo
Se desiderate avviare una coltivazione di mirtilli dovete anche conoscere le malattie che possono colpire le piantine così da essere preparati per prevenirle e curarle.
Iniziamo con le malattie fungine per poi passare ai parassiti più diffusi che infestano le coltivazioni di mirtillo.
Malattie fungine del Mirtillo
Per prevenire la comparsa di malattie fungine sulla coltivazione di mirtillo è opportuno seguire alcune semplici strategie. Le malattie fungine si propagano meglio in ambienti umidi, quando gli impianti sono molto ravvicinati l’uno all’altro, non c’è un buon ricambio d’aria e il clima è caldo umido.
Il primo importante accorgimento da eseguire nella coltivazione di mirtillo in ambiente protetto consiste nel regolare al meglio le aperture per abbassare l’umidità dell’aria. Il secondo è quello di lasciare la giusta distanza tra gli impianti.
Tra le malattie fungine che attaccano più comunemente i mirtilli figura la muffa grigia. Questo fungo sverna nei rametti e nelle piccole fessure del fusto. Quando la pianta inizia a vegetare, in presenza di umidità, questo fungo infetta i fiori e i piccoli frutti che iniziano la maturazione. Tale malattia fungina si riconosce facilmente perché i frutti si ricoprono di una tipica muffa e marciscono prematuramente cadendo al suolo.
Per il trattamento della muffa fungina vi consigliamo di acquistare del bicarbonato di potassio, adatto anche per agricoltura bio.
Il bicarbonato di potassio è efficace anche per contrastare altre malattie che colpiscono altre coltivazioni come: Oidio, Peronospora, Monilia, Ticchiolatura e Bolla del Pesco.
In questa pagina potete ordinare un barattolo da 250 grammi di bicarbonato di potassio a 17,9 euro iva inclusa.
Importante: Durante le infestazioni, raccogliete e allontanate i frutti colpiti, anche quelli caduti al suolo così da limitare la propagazione delle spore.
Parassiti che colpiscono la pianta di mirtillo
La cocciniglia è un insetto che può danneggiare fortemente le coltivazioni di mirtillo. Questo parassita compie due generazioni all’anno con nascite nel mese di giungo e verso la fine di agosto. Le forti infestazioni vanno a innescare diverse malattie fungine. Per eliminare la cocciniglia dalle coltivazioni di mirtillo è consigliato l’intervento con olio bianco-80 (ammesso in agricoltura biologica) con una dose di 100 grammi di prodotto per ogni 10 litri di acqua. Il trattamento va eseguito dopo la caduta autunnale delle foglie o poco prima dell’ingrossamento delle gemme.
Un flacone di olio bianco come quello che vedete nell’immagine qui di seguito può essere ordinato in questa pagina.
Altra infestazione molto comune, soprattutto nelle coltivazioni di mirtilli in ambito del frutteto domestico, è quella del moscerino della frutta. Questo insetto arriva a deporre 200-350 uova al giorno al ritmo di 6 -7 deposizioni al giorno! L’insetto danneggia i frutti alla schiusa delle nuove larve che distruggono i frutti.
Per la prevenzione è possibile coprire le coltivazioni di mirtillo con delle reti protettivi a maglie fini (la rete deve presentare maglie di 0,8 mm per evitare che il moscerino della frutta possa raggiungere i mirtilli per depositare le uova).
Una buona alternativa è costituita dalle trappole cromotropiche: si tratta di fogli di carta moschicida di colore giallo che attraggono e catturano i moscerini.
Qui di seguito un collage di foto di queste utili trappole adatte per le piante di mirtillo, per altri frutti di bosco e anche per piante da frutto. Le potete ordinare seguendo questo link.
Le trappole vanno posizionate tra le coltivazioni di mirtilli prima dell’inizio della maturazione dei frutti. E’ consigliato di appenderle a un supporto all’altezza delle piante e ai bordi esterni della coltivazione.