Come coltivare le fave
Come coltivare le fave: istruzioni sulla coltivazione delle fave in orto o in vaso. L’uso delle fave come concime. Temperature, raccolto e cure da dedicare alle piante.
Le fave, piante appartenenti alla famiglia delle leguminose, sono originarie dell’Asia e amano il clima temperato. Vediamo nel dettaglio come coltivare le fave seguendo tutte le indicazioni necessarie.
Fave, periodo della semina
Se vi state chiedendo quando seminare le fave, la risposta non è così scontata.
Nel meridione d’Italia si possono sfruttare tre epoche diverse. Quando la semina va effettuata in autunno oppure all’inizio dell’inverno il raccolto potrà iniziare dopo sei mesi. Quindi le fave con semina autunno-invernale si raccolgono in primavera. Questa opzione è possibile solo nelle zone temperate d’Italia.
La terza epoca di semina delle fave, l’unica possibile per chi vuole coltivare fave nel settentrione d’Italia, cade in primavera.
I semi di fave, per germogliare e prosperare, amano temperature comprese tra i 15 e i 20°C. In base alla vostra zona geografica potete scegliere il periodo di semina migliore. Sappiate che le temperature, per potare avanti il raccolto, non dovrebbero mai scendere sotto i 5 °C (ecco perché in alcune località del meridione d’Italia è possibile seminare fave anche a inizio inverno!).
Nelle zone fredde, quindi, è consigliabile seminare in primavera, anche se in questo caso, a causa del brusco aumento delle temperature tipico estivo, la durata del ciclo di produzione sarà dimezzata e il raccolto più breve.
Come coltivare fave in vaso
Chiarito il periodo di semina, passiamo a un’altra domanda molto comune: si possono coltivare le fave in vaso? Sì, ma ne vale la pena? Dipende dalle vostre aspettative. Le fave hanno bisogno di molto spazio e una pianta, se mal tenuta, non darà grossi raccolti. Per aumentare la produzione delle fave in vaso, inoltre, avrete bisogno di dedicare cure extra (concime e cimatura). Ogni singolo frutto contiene 6-8 semi.
Potete coltivare, a livello amatoriale, diverse piante di fave in vaso. Per lo spazio, scegliete vasi profondi e dal diametro di 30 cm per pianta. Nella classica fioriera 70 x 30, potete mettere tre piante. Per aumentare la produzione delle fave coltivate in vaso, potete eseguire la cimatura e somministrare concime specifico così come descritto in seguito.
Per la coltivazione delle fave sono da preferire terreni in parte argillosi, ben drenati che impediscono la formazione di ristagni d’acqua.
Inoltre, per coltivare fave in vaso, scegliete varietà molto produttive. Avrete bisogno di un tutore perché se cimate, le piante superano facilmente i 100 cm di altezza. Quale varietà scegliere? Fatevi consigliare dal consorzio agrario in base alla vostra zona geografica, oppure, tra le varietà più produttive, potete compare le fave acquadolce (semi biologici) che trovate a “questa pagina Amazon“.
Come seminare le fave
Prima di procedere alla semina preparate il terreno con una vangatura più o meno profonda. Le fave hanno un apparato radicale intenso, che non deve avere ostacoli, quindi lavorate bene il terreno.
Fatto ciò, praticare dei buchi profondi 5 cm aiutandovi con un punteruolo di legno, oppure preparate dei solchi profondi tra i 5 e gli 8 cm.
Come coltivare le fave nell’orto? I solchi andranno eseguiti a una distanza di circa 50 – 60 cm tra loro, mentre i semi, sulla stessa fila, vanno distanziati di circa 30 cm.
Con la distanza prescritta, darete modo a ogni singola pianta di avere spazio sufficiente per svilupparsi nel modo ottimale.
Posizionati i semi, procedete a una prima leggera irrigazione.
Provvedete poi ad innaffiare quando il terreno risulterà secco. Le irrigazioni, quindi, saranno commisurate alle situazioni ambientali contingenti delle singole stagioni.
Come coltivare le fave
Le piante di fave temono i periodo prolungati di siccità, quindi, la semina primaverile delle fave, da questo punto di vista, necessita di più cure! Dovete stare attenti sia alla siccità che ai ristagni idrici: la cosiddetta malattia del “carbone della fava” altro non è che un fungo che colpisce le radici delle fave che sono state esposte a un’eccessiva umidità. Tra un’irrigazione e l’altra, attendete che il terreno sia completamente asciutto.
Una volta fiorite, se volete stimolare la crescita della pianta così da aumentare la produzione di fave – soprattutto se volete coltivare fave in vaso – dovrete proseguire alla cimatura.
Coltivazione delle fave: consigli utili
Cimatura delle fave: durante la crescita delle piante, sarà opportuno cimare le piantine, anche per prevenire la minaccia di infestazioni di afidi.
Tutore per le piante: in caso di produzione eccessiva di frutti, potrebbe essere necessario dotare le piante di un tutore, soprattutto se l’area risulta particolarmente ventilata. Scelta obbligata per chi vuole coltivare fave in vaso o in fioriere.
Rincalzatura delle fave: in caso di semina invernale, la fava va rincalzata per proteggerla dal freddo; la rincalzatura consiste nell’accumulare terra attorno al fusto, utilizzando una vanga. Questo processo andrà eseguito appena le piante germogliano, con lo scopo di isolarle dal freddo e anche dal possibile attacco di erbe infestanti.
Sarchiatura delle fave: la pianta necessita di una lavorazione del suolo per garantire una certa ossigenazione al terreno e per avere una migliore permeabilità.
Concimazione delle fave: il concime migliore per la coltivazione delle fave risulta essere il fosfato di ammonio, un sale di ammonio dell’acido cloridrico.
Malattie delle fave: l’afide nero della fava è l’insetto che attacca maggiormente le fave. Tra le malattie più gravi vanno segnalate la micidiale Muffa grigia e l’Antracnosi della fava.
Semina delle fave: per avere una germinazione più celere, basta tenere a bagno i semi per alcuni giorni prima della semina.
Le fave come concime
Le fave come tutte le leguminose, possono essere usate come concimi per il terreno. Le fave coltivate per concimare il terreno non possono essere usate a scopo alimentare. Il motivo? Le piante di fave da usare come concime andrebbero trattate con la tecnica del sovescio, cioè tagliate e mescolate al terreno prima della fioritura.
Le fave che hanno prodotto i frutti, sono comunque utili per il terreno anche se rilasciano quantità di azoto minori. In questo caso, vanno interrati, superficialmente, i residui delle precedenti coltivazioni. Le radici di queste piante assicurano una fertilizzazione della terra per le coltivazioni successive.
A fine coltivazione, quindi, delle fave non si butta via nulla! Mentre i residui di pianta possono essere usati per il sovescio, anche le bucce tornano utili nell’orto e in cucina. Per tutte le informazioni: riciclare le bucce di fave.
Pubblicato da Anna De Simone il 30 Marzo 2018