Come coltivare l’aglio: dalla semina al raccolto, il periodo migliore e consigli pratici alla coltivazione. Coltivazione dell’aglio in base alla Luna.
Coltivare l’aglio è un’operazione molto semplice ed è poco costosa. In una sola stagione è possibile coltivare un enorme quantità di aglio anche avendo poco spazio a disposizione. Grazie alle sue potenzialità, molte persone mirano alla coltivazione da reddito. Per la coltivazione dell’aglio da reddito vi rimandiamo alla fine della pagina.
Coltivazione dell’aglio rosso
Per coltivare l’aglio rosso, non dovrete fare altro che seguire le stesse indicazioni viste per l’aglio comune. Il trapianto dei bulbilli è effettuato normalmente nella seconda metà di dicembre, con un periodo utile molto ampio che va da novembre a gennaio. Chi è a nord, dovrebbe posticipare la messa a dimora.
Come coltivare l’aglio
Per la coltivazione dell’aglio è bene scegliere una zona in pieno sole. Prima della semina dei bulbilli, è meglio rendere più fertile il terreno aggiungendo del compost o del letame maturo.
Per iniziare, procuratevi dell’aglio fresco proveniente da agricoltura biologica. E’ indispensabile che le “teste d’aglio” siano fresche e di buona qualità in quanto, l’aglio trattato potrebbe non germogliare. Dalla testa d’aglio, scegliete gli spicchi più grossi e scartate quelli molli. Se in casa avete trovato dell’aglio già germogliato, sarà perfetto per la coltivazione. Se proprio non sapete dove procurarvi dell’aglio da coltivare, rivolgetevi a un vivaio che vi fornirà dell’aglio per la semina.
Come coltivare l’aglio, indicazioni utili
- Il terreno deve essere fertile, soffice e ben drenato. La posizione soleggiata.
- Aprite la “testa dell’aglio” per recuperare gli spicchi (bulbilli) più sani e grossi. In questa fase, fate attenzione a non danneggiare la base degli spicchi, ne’ la pellicola che avvolge ogni bulbillo.
- I bulbilli vanno messi a dimora sempre con la punta verso l’alto e a una profondità di 3-5 cm.
- La distanza tra una futura pianta e l’altra (tra i due bulbilli), dovrà essere di almeno 10 cm.
- Coprite gli spicchi piantati con del piaccime (fieno, foglie secche, paglia, compost…).
Come concimare l’aglio
Come premesso, prima della semina sarà necessario fertilizzare il terreno con del compost o del letame maturo. Durante il ciclo di crescita l’aglio dovrà essere coltivato due volte. Chi vive in una zona climatica temperata, può piantare l’aglio in autunno, lasciarlo nel terreno durante l’inverno e raccoglierlo alla fine dell’estate successiva, in tal caso si dovrà provvedere a una seconda concimazione in primavera. Viceversa, chi pianta in primavera dovrà concimare di nuovo in autunno.
Periodo migliore per coltivare l’aglio
Il periodo migliore per coltivare l’agio va dall’autunno alla primavera, tutto dipende dalla zona climatica.
Quando si coltiva l’aglio
Il periodo migliore per coltivare l’aglio va da novembre a marzo in base alla zona climatica d’interesse.
-Chi abita nel meridione d’Italia, in una zona a clima mite, può interrare i bulbilli nel periodo autunnale.
-Chi abita nel settentrione d’Italia, in una zona a clima più freddo, può procedere a interrare i bulbilli nel periodo primaverile.
Coltivazione dell’aglio e luna
Quando si pianta l’aglio in base alla luna? Il periodo migliore per piantare l’aglio cade tra il quinto giorno prima della luna piena e il primo giorno dopo il plenilunio quindi l’aglio andrebbe piantato nella primissima fase della Luna crescente.
Per capire come distinguere la luna vecchia dalla luna nuova, vi consiglio di leggere l’articolo: luna e semina.
Aglio, coltivazione da reddito
Nella rotazione colturale l’aglio deve rispettare un turno di 4-5 anni, allo scopo di ridurre le infestazioni del nematode Ditylenchus Dipsaci.
La densità delle piantagione varia ma non deve mai superare le 25 piante di aglio per ogni metro quadro. In genere, per ogni metro quadro di terreno si coltivano dalle 15 alle 25 piante.
Le piante vanno messe a dimora con distanze tra le file di 40-50 cm e 10 – 20 cm sulla fila. Nella concimazione nelle coltivazioni da reddito vengono distribuiti mediamente 100-120 kg di azoto per ogni ettaro, 60-100 di fosforo e 80-100 di potassio, per ettaro.