Come coltivare il rododendro: tipi e concimazione
Come coltivare il rododendro: dal concime alla messa a dimora. Tutte le informazioni sulle varie specie e sulle cure necessarie.
Rododendro: pianta
Il rododendro, proprio come l’azalea, appartiene alla famiglia delle Ericaceae. E’ un genere originario dell’Eurasia e dell’America e conta più di 500 specie e un’infinità di ibridi selezionati dai botanici di tutto il mondo. Nella foto in alto è mostrata la specie Rhododendron wardii var. puralbum, molto interesse qui in Italia assume il rododendro alpino, anche noto come rosa delle Alpi o Rhododendron ferrugineo.
I rododendri sono piante arbustive, quasi tutte le specie sono sempreverdi e presentano fioriture disparate.
Rododendro velenoso
Alcune specie bonatiche richiamano l’attenzione dei “rimedi naturali” in quanto ricche di sostanze bioattive potenzialmente utili per l’organismo, così, in erboristeria si possono trovare preparati a base di estratti di rododendro. Il fai da te, in questi casi è sempre sconsigliato: nella tossicologia il rododendro è una pianta che può scatenare effetti tossici e così, anche i suoi preparati, sono etichettati come potenzialmente pericolosi.
Il rododendro è velenoso? Come premesso esistono molte specie di rododendro e buona parte contengono sostanze tossiche nelle cellule vegetali. Per esempio, nel Rhododendron maxium (Rododendro massimo, Grande Rododendro) le foglie sono velenose.
Rododendro delle Alpi e Rododendro di Montagna
Due sole specie sono diffuse nelle zone alpine e nelle zone di montagna, il Rhododendron ferrugineum (Rododendro delle Alpi) e il Rhododendron hirsutum (anche noto come Rododendro di montagna). Queste specie hanno un portamento strisciante e tra maggio e giugno si ricoprono completamente di fiori dalle tonalità di un rosa molto vivace. Resiste bene al freddo e si può coltivare su terreni calcarei.
Chi intende coltivare il rododendro delle Alpi o il rododendro di Montagna non deve spostarsi dal suo habitat naturale: in pianura queste piante soffrirebbero le tipiche oscillazioni termiche. Si può coltivare nelle case di montagna regalando alle piante un’esposizione a Nord. In pratica crescono bene dove altre piante non riuscirebbero a portare a termine la fioritura. Non è consigliata la riproduzione a partire dal seme in quanto, anche se la germinazione è rapida, impiegherebbero molto anni per raggiungere la maturità e produrre fiori.
Come coltivare il rododendro
Il Rododendro è una pianta sempreverde che può trovare ampio spazio nei nostri giardini. Quando piantare il rododendro? Si può piantare in primavera oppure verso la fine dell’estate.
Scegliete una zona del giardino molto luminosa ma non in pieno sole. Potete scegliere anche una zona parzialmente esposta al sole (a mezz’ombra) l’importante è che i raggi solari siano filtrati altrimenti la pianta rischia di bruciarsi oppure le fioriture dureranno molto meno.
Si può coltivare in aiuole singole, in vaso oppure parzialmente ombreggiato da un albero o una siepe.
Si può coltivare il rododendro in giardino, all’aperto?
Sì, sono state selezionate varietà particolarmente resistenti al freddo, mentre le varietà più sensibili vanno coltivate in vaso e poi spostate in ambiente riparato durante l’inverno.
Il rododendro vuole irrigazioni frequenti durante l’estate. Nell’ideale, dovreste usare l’acqua piovana per irrigare il rododendro soprattutto se coltivato in vaso. L’acqua calcarea tende ad alcalinizzare il terreno rendendo difficile l’assorbimento -da parte della pianta- di determinati nutrienti.
Rododendro: pianta acidofila
Come premesso, il rododendro -fatta eccezione per poche specie come il rododendro di montagna che tollera terreni calcarei- è una pianta acidofila, per questo il pH del suolo deve essere tendenzialmente basso. Evitate di irrigare con acqua del rubinetto, soprattutto per la coltivazione in vaso, scegliete un terriccio per piante acidofile e povero di calcio.
Rododendro in vaso
Si può coltivare il rododendro in vaso, riuscirete a ottenere dei cespugli dall’aspetto delicato, oppure, con attente potature fin dai primi anni di sviluppo della pianta, potrete coltivare il rododendro in vaso ad alberello. In questo caso le potature mirano a eliminare qualsiasi pollone che cresce sulla parte bassa dei rami e individuare un fusto principale da far accrescere.
Concimare il rododendro
Se in casa avete già un concime per orchidee, aghifoglie o azalee, potete usare quello. Se già avete del guano, occasionalmente potete arricchire il terreno con questo concime. In alternativa a quanto detto, acquistate un concime specifico piante acidofile e arricchito con altri microelementi che generalmente scarseggiano nei concimi per piante da fiore e in altri concimi universali.
Tra i vari concimi da usare, segnalo il concime per piante acidofile con un profilo ben bilanciato Azoto, Fosfato e Potassio (NPK 5 – 3 – 5) e con l’aggiunta di microelementi (+ 2 MGO). Questo concime è perfetto da mescolare al terriccio sia per la coltivazione del rododendro in vaso che in giardino.
Il concime citato si compra su Amazon al prezzo di 11,15 euro e spese di spedizione gratuite. Per tutte le informazioni vi invito a visitare la pagina “Compo- Concime per rododendri“. Se non amate la compravendita online, potete recarvi nei consorzi agrari o garden center e assicurarvi di comprare un concime per piante acidofile ricordando che ciò che è buono per le orchidee o le azalee, si può somministrare anche ai rododendri!
Il concime che ho segnalato è a lenta cessione, personalmente consiglio di somministrarlo a intervalli di due mesi a partire dal mese di marzo fino all’ultima concimazione autunnale.
Rododendro: malattie
Ricordate che una buona concimazione è alla base della coltivazione di qualsiasi pianta, rododendro compreso! E’ vero che aiuta a mantenere lontane le malattie ma da sola non basta: se la pianta è fortemente cespugliosa, ricordate di potare i rami più interni, feriti o secchi così da consentire un buon arieggiamento della pianta. Solo in questo modo avrete la possibilità di prevenire eventuali malattie fungine e attacchi parassitari. Altre malattie come foglie verdi, scolorimenti o rododendro che non fiorisce, sono generalmente imputabili alle carenze nutrizionali del suolo, e quindi saranno necessarie concimazioni extra.
Pubblicato da Anna De Simone il 9 Giugno 2018