Come allevare le tarme della farina
Come allevare le tarme della farina: una guida che vi mostrerà tutte le istruzioni sull’allevamento delle camole, le larve di Tenebrio Molitor da usare per l’alimentazione di uccelli, tartarughe e pesci.
Tenebrio Molitor
Le tarme della farina, comunemente note come camole (nome scientifico Tenbrio Molitor) sono allevati e vendute essiccate, in polvere o vive, come mangime per determinati animali quali rettili, anfibi, uccelli e pesci. Non sono solo un mangime vivo da somministrare a determinati “animali da compagnia” ma sono spesso usate come esche per la pesca.
Gli allevatori più esperti, nell’allevare le camole, somministrano determinate sostanze che ne vanno a inibire il ciclo vitale impedendo la trasformazione della larva in adulto. In questo modo, la larva di camola arriva a crescere “innaturalmente” più di 2 cm di lunghezza e superare i 300 mg di peso.
Se da un lato c’è chi intende allevare le camole, dall’altro c’è chi vuole eliminarle. Questi insetti, infatti, possono fastidiosamente invadere la credenza, dove conserviamo pane, pasta e riso: il Tenbrio Molitor è un insetto molto comune, le sue uova sono spesso introdotte in casa con derrate alimentari contaminate e immagazzinate male.
Camole della farina
Le tarme della farina sono considerate un’ottima fonte fresca di vitamine e proteine per tartarughe carnivore, uccelli, rettili, anfibi e pesci. Si usano sia come mangime vivo che essiccato, in genere le camole vive vengono date per sollecitare quegli animali apatici e di poco appetito.
L’allevamento delle camole della farina consente di avere sempre a disposizione una buona quantità di mangime vivo da dare a uccelli, pesci, tartarughe e altri animali che se ne nutrono.
Come allevare le tarme della farina
Per allevare le tarme della farina avete bisogno di poco e semplici elementi. Ecco cosa serve per allevare camole:
- Contenitore di plastica con coperchio
vanno bene i contenitori del gelato così come quelli che si acquistano al supermercato a scopo alimentare. Le dimensioni dipende dalla vostra ambizione, più grande sarà la vasca, più camole potete allevare. - Uno spillone o un taglierino
- Delle camole allo stadio larvale
i più “fortunati” le troveranno scavando tra i vecchi scatoloni di pasta e di cereali, dimenticati in una vecchia credenza… In alternativa recatevi in un negozio di pesca o di articoli per acquari. - Alimenti per sostenere la riproduzione delle larve
le tarme della farina si nutrono di amido, potete usare farinacei, pangrattato, pane secco, purè in fiocchi, cereali di qualsiasi tipo… - Un setaccio
va bene anche una vecchia zanzariera, basta che sia a maglie strettissime.
Una volta che vi siete procurati questi materiali, siete pronti per iniziare il vostro personalissimo allevamento di camole.
Come allevare camole, tarme della farina
Con un taglierino, provvedete a operare dei piccolissimi buchi sul contenitore di plastica. Dovrete “arieggiare” il locale così da evitare la formazione di muffa durante il vostro allevamento di tarme della farina.
In alternativa al coperchio forato, vi consiglio di usare la retina di una vecchia zanzariera o del tessuto tipo collant.
Sul fondo del contenitore disponete graminacee, farine e cereali come substrato alimentare e poi, sulla superficie, adagiate le vostre camole.
Il contenitore dovrà essere abbastanza profondo da consentirvi di colmarlo a metà con substrato alimentare (farine, cereali, pan grattato, pasta frantumata…) e larve di camole.
A cadenza settimanale, somministrate alle tarme della farina degli alimenti ricchi di liquidi come una patate o una carota. Questi alimenti dovranno rimanere all’interno del box di allevamento solo per 24 – 48 ore per evitare che l’ambiente divenga troppo umido e vadano a svilupparsi delle muffe.
Il vostro allevamento di tarme della farina deve mantenersi ben asciutto, anche per evitare il proliferare di altri microrganismi. Per questo motivo, una volta al mese, setacciate il substrato, recuperate le larve delle tarme della farina e rinnovate il substrato. In pratica cambiate “lettiera”.
Il ciclo di vita delle tarme della farina vi consente un ricambio generazionale frequente ma vi impone anche di prestare attenzione. Quando le larve avranno raggiunto il loro massimo sviluppo, formeranno lo stadio di pupa e da qui, nel giro di 10 – 15 giorni, le pupe muteranno in adulti. L’insetto adulto, nero lucido, dopo pochi giorni potrà riprodursi e deporrà le uova. Le uova, poste nel substrato, schiuderanno dando vita a nuove larve pronte da usare come mangime.
Attenti però! Gli adulti vanno separati dalle larve. Le larve potrebbero divorare le uova depositate dagli adulti nel substrato…. e in realtà potrebbero divorare anche le pupe. Appena le larve formano le pupe, queste andrebbero spostate in una seconda vaschetta dove possono diventare insetto adulto, riprodursi e deporre le uova. L’intero ciclo vitale delle tarme della farina -schiusa, larva, pupa, adulto, riproduzione, deposizione uova- dura circa 6 mesi ma i tempi possono essere accorciati tendo la vaschetta in un luogo caldo.
La vaschetta va collocata in un posto buio.
Pubblicato da Anna De Simone il 7 Febbraio 2018