Come allevare le oche non è una cosa che sanno tutti, non sono degli animali semplici da gestire come d’altronde non lo sono molti altri, neppure cane o gatto, spesso si rivelano trattabili. E’ questione di entrare in feeling con l’animale, da un lato, ma dall’altro è anche questione di conoscere di cosa hanno bisogno le altre creature e in quali condizioni possono vivere. Si può imparare passo dopo passo come allevare le oche, l’importante è un approccio serio che non sottovaluti nemmeno un piccolo particolare perché quella che per noi è una sfumatura, per un altro essere animale potrebbe essere un elemento di massima importanza.
Come allevare le oche domestiche
Prima di iniziare a comprendere come allevare le oche c’è da scegliere l’oca di nostro gradimento sapendo che questi animali vengono generalmente raggruppati in tre tipologie, in base al peso e alla stazza, ci sono le oche piccole, le oche medie e le oche grandi, taglia XXL, dette anche oche giganti. Queste ultime di solito producono meno uova e sono più ostiche da tenere in un allevamento, paragonate alle cugine di dimensioni più ridotte che si rivelano anche più “generose” nelle loro covate.
Vediamo qualche esempio di oche di queste categorie. Nelle giganti troviamo l’oca di Tolosa e la Embden bianca che arrivano a pesare fino a 11 kg, più che per le uova sono allevate per la carne, non sono difficili da tenere e ne esistono quattro razze diverse che possono essere gestite anche da chi è alla prima esperienza e non ha ben chiaro come allevare le oche.
Ottima per le sue uova è l’oca Saddleback, apprezzata anche per la carne oltre che per il carattere abbastanza accomodante e docile, l’importante è che venga allevata in piccoli gruppetti. Di razza media, fornitrice di carne, gustosa da cucinare al forno, c’è l’oca American Buff con il suo carattere calmo e docile. Un esempio di oca domestica di razza piccola è l’oca cinese, molto intelligente ma non solo. Questa pennuta è decisamente fedele al padrone e molto produttiva: tiene il ritmo di circa sessanta uova l’anno. Assieme a lei tra le piccole c’è l’oca Pilgrim che però depone solo una ventina di uova all’anno e, soprattutto, non è tra le più facili da gestire. Viene consigliata solo a chi è già esperto su come allevare le oche.
Facendo un excursus tra le razze di origine italiana, troviamo tra le più diffuse e apprezzate l’Oca di Lomellina e l’oca Pezzata Veneta, poi c’è anche la Grigia Padovana nota per la carne bianca e magra. Una vera produttrice di uova da record è invece l’oca di Romagna, che ne arriva a deporre anche più di cento in un anno.
Come allevare le oche
Con gli opportuni accorgimenti e mossi da passione, se ci mettiamo ad imparare come allevare le oche, potremo scoprire che si tratta di un’esperienza rilassante e divertente. E’ una attività che dà dei buoni frutti sia in termini di carne e di uova, sia in termini di soddisfazione personale. Avere delle oche significa anche avere degli animali che fungono da allarmi antifurto per come sono in grado di starnazzare quando qualcuno invade il nostro territorio.
Rispetto ad altri animali da cortile sono piuttosto modeste nelle loro richieste di attenzione, sanno badare a loro stesse e non vanno curate 24 ore su 24. Sono un po’ rumorose, quello è vero, ma ci risparmiano di passare il tosaerba in giardino se sono affamate.
Prima di tutto procuriamoci un’oca e un papero, se ci servono come animali da compagnia o per le uova, altrimenti per la carne servono due oche e un papero, e prepariamo il luogo in cui tenerle. Sono animali che si adattano, possiamo preparare un bel recinto dove tenerle e in cui possono muoversi libere, ma non dobbiamo assolutamente fare loro mandare degli elementi che sono vitali.
L’acqua fresca in primis, e poi mais, graniglia ed erba in grande quantità. Se hanno tutto ciò, poi loro se ne stanno serene nel loro spazio senza avanzare troppe richieste. E ‘meglio tenerle in uno spazio ridotto e delimitato se non abbiamo una chiusura a prova di animali nocivi, per lasciare loro più respiro conviene installarla e risolvere il problema ed evitando di doverle tenere rinchiuse fino a notte fonda.
E’ essenziale che le oche abbiano sempre dell’acqua fresca da bere e in cui bagnarsi, nel recinto in cui vivono dobbiamo prevedere anche un piccolo stagno o una pozza in cui possono nuotare in libertà. Il nostro impegno sarà anche quelli di mantenere il loro recinto pulito in tutti gli angoli, anche per una questione di igiene e di odore nostra.
Non facciamo mai mancare il cibo che, come abbiamo accennato, è essenzialmente costituito da mais e da graniglia a cui possiamo aggiungere delle verdure. Poi dipende dal destino delle oche che stiamo allevando, se sono destinate a finire sulla tavola dopo il macello, è meglio dare loro da mangiare anche orzo e frumento come cibo extra.
Come allevare le oche: consigli
Una delle fasi più delicate dell’allevare un’oca è il momento dell’acquisto per non essere fregati e poi restare delusi. Meglio sempre verificare, quando prendiamo un’oca o un papero, la presenza di eventuali sintomi di una qualche malattia. Stiamo all’occhio se per caso ha narici umide, occhi spenti e doloranti, piume sporche e lisce, aspetto malaticcio o aspetto deperito, il posteriore maleodorante, le zampe curve e danneggiate. Facciamo anche attenzione che non sia claudicante.
Altra fase delicata è la raccolta delle uova, vanno prelevate tutti i giorni e conservate in un luogo fresco, lontano da correnti d’aria.
Come allevare le oche: cosa serve
Proviamo a ricapitolare cosa serve se si vuole imparare come allevare le oche. Sicuramente non si può fare a meno dell’acqua dolce nell’abbeveratoio e in uno stagno per fare il bagno, anche il pascolo è essenziale in modo che questi animali possano mangiare liberamente, anche una mangiatoia è utile in modo che le oche non calpestino il loro cibo qualora venisse lasciato sul terreno, sprecandolo.
Per la notte e per i giorni di brutto tempo, o di troppo solo, serve anche un ricovero che deve avere delle dimensioni appropriate, ovvero si deve fare in modo che ogni oca abbia circa 0,4 metri quadrati di spazio. La cassetta che fa da nido deve essere anche sistemata e riempita con paglia e foglie.
Se vi è piaciuto questo articolo continuate a seguirmi anche su Twitter, Facebook, Google+.