Più diritti per chi coltiva il Cacao
Una vecchia ma saggia pubblicità, recitava “c’è sempre qualcosa dietro”. Voi sapete cosa c’è dietro a tutto quello che ingurgitate? Quando mangiate una barretta di cioccolato o dei biscotti, sapete quali sono gli ingredienti? Forse qualcuno si prende ancora la briga di leggere la composizione degli alimenti ma sono davvero pochi i consumatori che si preoccupano di conoscere la filiera produttiva che vede la trasformazione delle materie prime in una confezione da scaffale.
Prendiamo il caso di una materia prima che fa gola a tutti. Il cacao. Questo viene coltivato principalmente nell’America del Sud, in Africa e in alcune località dell’Asia. Più del 50 per cento del cacao grezzo proviene da regioni di coltivazione situtate in Africa. Conoscete i marchi Nestlè, Mars e Mondelez? O meglio, chi di voi non ha mai mangiato un KiteKat, uno Snickers o una barretta Milka?
Più del 30 per cento del cacao prodotto al mondo è acquistato dalle compagnie Nestlé, Mars e Mondelez. Secondo Oxfam, quel cacao è ricavato in modo poco virtuoso. Dalla coltivazione alla raccolta, dal confezionamento alla vendita, alle donne che lavorano e alle coltivatrici di cacao dovrebbero essere riconosciuti alcuni fondamentali diritti.
“Le coltivatrici di cacao vengono pagate meno degli uomini, SE vengono pagate. Possiedono raramente la terra che coltivano, anche se la lavorano tutta la vita. Spesso non ricevono una formazione adeguata, non possono migliorare la loro posizione lavorativa e hanno difficoltà a ottenere crediti, indipendentemente da quanto lavorano.”
Oxfam non chiede di boicottare la marca del cioccolato che preferite. Piuttosto vi chiede di essere dei consumatori più consapevoli, in che modo? Seguendo tre semplici regole:
- Osservando la condizione delle donne nella loro filiera di produzione
- Ascoltando le loro opinioni sul modo in cui vengono trattate
- Mettendo in atto politiche che tutelino i loro diritti e aumentino le loro competenze
- Ricordarsi che: le più grandi compagnie alimentari del mondo sono potenti ma i consumatori sono più potenti di loro
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Pubblicato da Anna De Simone il 27 Febbraio 2013