Come coltivare il porro
Il porro, la cui pianta è formata da un bulbo che è il completamento naturale delle sue foglie strette e piatte, viene coltivato nel corso dell’intero anno, pertanto è sempre reperibile fresco, ma la raccolta principale avviene dal mese di ottobre in avanti. Il porro è un vegetale con un sapore che sta fra l’aglio e la cipolla ma con l’aroma meno intenso rispetto a queste ultime, dato che contiene in minor quantità quella sostanza volatile che fa lacrimare gli occhi. Coltivare il porro non richiede cure particolari, dato che non ha le stesse esigenze della cipolla inoltre può sopravvivere anche ai geli prolungati dell’inverno. Per il raccolto principale, i porri vanno seminati in un semenzaio all’aperto intorno alla fine di marzo, inizi di aprile per poter godere del raccolto da settembre fino alla primavera dell’anno successivo.
Coltivare il porro, la semina
I porri possono essere seminati come abbiamo detto in qualsiasi periodo pertanto dipende dal periodo in cui volete fare la raccolta.
Una prima semina è consigliabile a gennaio per avere una raccolto la fine di agosto, dopo averli trapiantati ad aprile. In questo caso la semina va fatta sotto vetro senza dimenticare di preparare un cassone freddo con un composto per semi miscelato con un pò di gesso o calce: non è necessario prevedere un riscaldamento del semenzaio.
Per la procedura è sufficiente distanziare i semi di circa tre centimetri gli uni dagli altri poi setacciare un pò di terriccio sopra i semi e comprimerlo lievemente. Infine inumidite il terreno con un nebulizzatore, chiudere la cassa di germinazione con un vetro e porre sopra al vetro un foglio di giornale.
Verso la metà di marzo metà di marzo potrete iniziare ad alzare la lastra di vetro posta sopra la cassa di germinazione in modo che l’aria possa iniziare a circolare liberamente e le piantine possano progressivamente acclimatarsi: nei periodi più caldi del giorno potete rimuovere la copertura per poi riposizionarla dopo qualche ora.
Coltivare il porro, il trapianto
Una volta che le piantine saranno cresciute sarà possibile passare trapianto all’aperto: il trapianto può essere fatto quando hanno raggiunto un’altezza di circa 15 centimetri ma bisogna accorciare l’ultimo quarto delle foglie con le cesoie.
Preparate con cura il terreno, creando dei fori profondi circa 15 centimetri distanziati di circa 25 centimetri sulla stessa fila: le file poi devono essere distanziate di 40 centimetri.
Le piantine di porro vanno disposte nei fori in modo tale che la parte superiore delle foglie sia appena visibile: questo agevolerà l’imbiancamento del fusto dei porri.
Attenzione anon riempire le buche di terra in quanto questa comprimerebbe il fusto delle giovani piantine limitandone lo sviluppo.
Dopo aver posizionato le piantine nelle buca, aggiungete solo un poco di acqua che sarà sufficiente a sciogliere la terra quanto basta per mantenere in posizione la piantina: col tempo e con le successive piogge o annaffiature la buca tenderà a chiudersi naturalmente.
Quindi se volete un ortaggio fresco di stagione tutto l’anno dedicatevi alla coltivazione dei porri.
Pubblicato da Anna De Simone il 2 Settembre 2013