Coltivare more di rovo
Coltivare more di rovo: istruzioni alla coltivazione della mora selvatica o mora da rovo. Messa a dimora, cure e consigli per il raccolto del rubus ulmifolius.
Rubus ulmifolius, mora da rovo
Il rovo è una pianta spinosa appartenente alla famiglia delle Rosaceae, il suo nome botanico è rubus ulmifolius e in natura cresce spontaneamente.
Il rubus ulmifolius è un arbusto perenne molto resistente. In Italia cresce spontanea nei terreni profondi e leggermente umidi: la si può trovare ai margini di boschi, lungo sentieri, tra le siepi e nelle macchie.
Per la coltivazione in ambiente domestico si possono usare varietà di rubus ulmifolius selezionate per avere un elevato grado di autofertilità, cioè selezionate per essere capaci di produrre frutti anche solo con una singola pianta.
In commercio si trovano varietà di rubus ulmifolius con spine (il classico rovo) e senza spine. Le varietà con spine producono frutti di elevata qualità, dal sapore tipico delle more da rovo. Al momento dell’acquisto, assicuratevi di scegliere una varietà armata (cioè con spine).
Come coltivare le more di rovo
Le more di rovo sono saporitissime e si prestano da gustare fresche o in dolci preparazioni.
Le piante di rubus ulmifolius sono perenni, quindi anche nella coltivazione domestica basterà un’unica prima messa a dimora per raccogliere more stagione dopo stagione.
A essere perenne, è la ceppaia, il piede principale della pianta. Da questo si diramano i polloni che crescono molto velocemente. Possono raggiungere una lunghezza di tre metri solo nel primo anno. Questi getti vanno eliminati ogni due anni così da favorire un rinnovamento della pianta e una produzione di frutti sempre abbondante.
Sui polloni si formano i getti che portano a maturazione fiore e frutto. I polloni basali, però, vanno eliminati ogni anno.
Prima della messa a dimora, lavorate il terreno con una vangatura profonda. Il rovo di more preferisce terreni sciolti, fertili, profondi e con una reazione subacida.
Le piante di more devono essere esposte in pieno sole. Le piante di more di rovo a mezz’ombra, vedranno una fruttificazione molto ridotta e quindi una fioritura sporadica.
Ogni anno, la pianta va ispezionata e da ogni singolo elemento bisognerà allevare solo 4 – 5 polloni. Gli altri andranno tagliati. Dai polloni rimasti, bisogna osservare i rami. Sono i rami che porteranno fiori e frutti.
A inizio primavera, sarà necessario potare il rovo di more accorciando ogni ramo di 25 – 50 cm. Se non eseguite questa operazione, la pianta produrrà più more ma queste saranno più piccole. Se l’eliminazione biannuale dei polloni nasce con l’esigenza di rinnovare la pianta, la potatura di accorciamento dei rami si esegue per favorire la produzione di more più grandi ma dal sapore ugualmente intenso.
Come premesso, nel secondo anno di coltivazione del rovo di more, bisognerà potare i polloni: vi basterà tagliarli alla base. In ogni caso, questi polloni non saranno produttivi e andranno progressivamente a seccarsi.
Raccogliere le more di rovo
Le more si possono raccogliere in modo scalare. Si scelgono solo i frutti neri, lucidi e ancora sodi.
Le more raccolte si possono conservare in frigorifero ma guai a sovrapporle! Nel raccogliere le more, disponetele in contenitori larghi e bassi: le more si possono sovrapporre fino a raggiungere uno spessore non superiore ai 5 cm, altrimenti le more poste alla base inizierebbero a schiacciarsi e rilasciare succo.
Quali sono i frutti di bosco
More e lamponi sono sicuramente i frutti di bosco più popolari. Ma quali sono gli altri frutti di bosco? Insieme a more e lampone, si aggiungono anche ribes, mirtilli e fragoline.
I frutti di bosco sono ricchi di vitamina A e vitamina C, rappresentano un’eccellente fonte di antiossidanti, fibre e preziosi micronutrienti.
Pubblicato da Anna De Simone il 28 Agosto 2017