Coltivare Daikon, tutti i consigli
Coltivare Daikon: consigli sulla coltivazione in vaso o nell’orto. Dal periodo alle cure da destinare alla radice giapponese nota come daikon.
Daikon, cos’è
In giapponese, il termine daikon, significa letteralmente “grossa radice”. Il daikon, infatti è una radice di origine asiatica, molto comune anche dalle nostre parti dove, però, è più diffuso un suo parente strettissimo, il ramolaccio.
Il nome botanico del daikon è Raphanus sativus (var. longipinnatus o niger, i due termini sono sinonimi). E’ una varietà del ravanello comune tanto che viene anche chiamata come:
- ravanello cinese
- ravanello giapponese
- ravanello invernale
Questa radice è originaria dell’Asia orientale. In realtà, ci sono molte varietà di daikon, tutte estremamente carnose.
Ravanello giapponese o aokubi daikon
La varietà più comune in Giappone, che quindi viene definita propriamente ravanello giapponese, è la aokubi daikon. La aokubi daikon ha la forma di una grossa carota. E’ lunga dai 20 ai 30 cm e presenta un diametro dai 5 ai 10 cm.
Daikon, come si mangia
In Giappone, il daikon riveste un ruolo di grande importanza: parliamo di un ingrediente molto usato in cucina. E’ fortemente impiegato anche in altre cucine orientali come quella coreana, cinese, vietnamita o indiana.
Se vi state chiedendo come mangiarlo, avete solo l’imbarazzo della scelta. Questo ingrediente è molto versatile, lo potete cucinare al forno o usarlo crudo.
Il daikon crudo può essere impiegato per la preparazione di insalate o come guarnizioni per piatti di sashimi. Si può anche marinare in olio e aceto.
Il daikon crudo si può anche grattugiare: il daikon grattugiato in Giappone è noto come daikon oroshi ed è una popolarissima guarnizione per piatti come il natto (alimento a base di fagioli fermentati) o lo yakizakana (letteralmente pesce grigliato).
Ancora, si può aggiungere, al pari di una carota, in zuppe e minestre. Tipicamente è servito con zuppe di miso e stufati come l’oden (una sorta di minestra in brodo di pesce o alghe).
Coltivare il daikon
Dopo aver visto come mangiarlo, vediamo come coltivarlo! Il ravanello giapponese è facile da coltivare e la coltivazione è possibile su tutto il territorio italiano.
Necessitano di un terreno con reazione di pH 6.5 – 7.5 (tendenzialmente neutra). Preferisce substrati calcarei o silicei. Il terreno deve essere mediamente umido e fertile.
Daikon, periodo semina
Se vi state chiedendo quando coltivare il daikon, sappiate che per la semina avete un lungo lasso di tempo a disposizione. Il periodo in cui è possibile seminare il ravanello giapponese va da marzo a settembre.
Chi semina a marzo avrà il suo primo raccolto di radici daikon a giugno. Potete seminare a scaglioni così da assicurarvi di raccogliere la radice daikon fino a novembre inoltrato.
Il periodo di semina è così esteso perché la pianta di daikon resiste sia alle alte che alle basse temperature. Nel Meridione d’Italia, dove le temperature sono particolarmente miti, si può coltivare tutto l’anno.
Il daikon, infatti, può sopportare e prosperare con temperature comprese tra i 4 e i 30 °C.
Daikon, coltivazione in vaso o nell’orto
Le piante preferiscono posizione soleggiate o solo poco ombreggiate. L’esposizione a mezz’ombra è utile solo nelle coltivazioni estive e nel meridione d’Italia dove il caldo fa salire di molto la temperatura.
Chi vuole coltivare il daikon in vaso dovrà scegliere contenitori molto profondi, almeno 40 – 50 cm. Al terriccio dovrete aggiungere del compost o scegliere un terreno molto fertile e ricco di materia organica.
Sul fondo del vaso, predisponete un sottile strato di argilla espansa per evitare ristagni idrici.
Chi vuole coltivare il daikon nell’orto, può partire direttamente dalla semina. I semi vanno distribuiti a una distanza di 15 cm sulla stessa fila. La distanza tra le file dovrà essere di circa 30 cm.
Pubblicato da Anna De Simone il 2 Giugno 2017