Colori gatti e genetica

Colori gatti

Colori gatti, da cartolina o meno, non è una questione artistica ma genetica. Senza nulla togliere alla bellezza di questi animali e neanche voler ridurre la magia delle leggende che sono state nella storia costruite attorno al Colori gatti, è interessante conoscere come essi si formano. Chi li decide e se essi influiscono sull’indole dell’animale stesso.

Colore gatti e carattere

Come anticipato, il Colori gatti non ha nulla a che fare con il carattere, è una questione puramente genetica. Il comportamento di un gatto, guardiamoci negli occhi, è ovvio che è il risultato di interazioni mente-corpo-ambiente molto complesse e che man mano possono anche portare a modifiche.

E’ poetico ma non è realista pensare che un felino, se si vede il pelo nero o tigrato, sviluppi delle caratteristiche psicologiche nell’uno o nell’altro modo.

E’ provato che non è possibile attribuire ad un colore o ad un disegno specifici comportamenti. Eppure girano voci tuttora spesso ripetute come attendibili: ad esempio si dice che le gatte nere a striature rosse abbiano un caratteraccio, che i gatti rossi siano particolarmente territoriali e quelli beige con appendici colorate diano un po’ snob. Sono tutte credenze senza basi scientifiche.

I Colori gatti e i pattern dipendono dal suo patrimonio genetico: c’è un insieme di geni che nella fase di crescita del feto inizia ad attivarsi per “colorare” il micio che nascerà. Se non è una questione di carattere, non è neppure una questione di razza: tranne alcune eccezioni, il colore non identifica una razza e la maggior parte delle razze contemplano una vasta gamma di colori possibili.

Tabella accoppiamento colori gatti

Di tabelle di accoppiamento se ne trovano in giro diverse, ma questa è speciale e supera ogni fantasiosa leggenda.

Colori gatti

 

Cambio colore pelo gatti

Che un gatto cambi colore, è cosa strana, se non durante la prima fase della crescita, quando possono iniziare a colorarsi le estremità. I gatti europei hanno di solito un mantello “di base”, wild type, marrone, che viene chiamato brown o black tabby se presenta striature a lisca di pesce nere. Sono Colori gatti molto apprezzati anche se comuni, ma il motivo della loro preponderanza risiede nel fatto che risultano perfetti per mimetizzarsi nell’erba, tra i cespugli o sul ramo di un albero. Poi, sono i geni a decidere.

C’è quello che rende i mantelli grigi tigrati (blue tabby) o completamente grigi (blu solid) e gioca un grande ruolo nel caso del Gatto Certosino andando ad interagire con il gene della diluizione, capace di convertire il nero in una tonalità grigiastra. Oppure, in altre razze, il rosso in una tonalità crema/rosa. Esiste il gene che sostituisce le bande marroni/nere con bande crema/rosse regalandoci lo spettacolo dei gatti rossi, molto ricercati di questi tempi.

Colori gatti

Colore gatti e occhi

Così grandi rispetto alle dimensioni della testa, gli occhi del gatto influiscono più che in altri animali nell’aspetto generale del gatto, a livello estetico e non. Ci sono felini con occhi di color nocciola o rame, addirittura tendenti al giallo, con gli anni e la brutta abitudine di voler creare animali con sembianze che seguono i nostri desideri, giocando con la genetica abbiamo fatto sì che oggi esistano tinte di occhi che spaziano dall’azzurro, al verde, all’arancio.

Nella maggior parte dei casi il colore degli occhi non è correlato a quello del mantello nonostante in alcune razze ci siano degli standard che vogliono fare associazioni semplicistiche che si rivelano veritiere solo in pochi casi.

C’è un caso, uno dei pochi, in cui il colore azzurro è quasi obbligatorio, e mi riferisco ai gatti con pelo in prevalenza bianco. Non è una regola ma la probabilità è alta, ciò si spiega con la presenza di una forma di albinismo che genera una carenza di pigmentazione sia nel pelo che nell’iride. Causa anche la secchezza del fluido presente nei recettori dell’udito, tanto che i gatti bianchi con occhi azzurri sono spesso sordi.

Colori gatti

Gatti di colore bianco e gatti di colore nero

I gatti neri se in Italia portano sfortuna, se attraversano la strada, nel Regno Unito hanno l’effetto contrario, ma solo se stanno fermi sull’uscio. Non è questione di diversa percezione del colore: ogni paese o quasi ha la propria verità sul colore gatti, soprattutto se si tratta del nero, detto anche solid black, risultato di una mutazione genetica che ha trasformato quel che appare come “sfondo” marrone, in nero. Il gatto nero non è nero, se lo si guarda controluce, è marrone scuro con striature “fantasma” che portano informazioni genetiche segrete a chi le sa notare.

Colori gatti

Anche il gatto bianco, come detto, spesso con problemi di udito, è inteso e descritto come un animale speciale. C’è un gene che è ritenuto in particolare il responsabile della produzione di pezzature bianche ed è piuttosto imprevedibile.

Quando vuole, fa spuntare chiazze color neve inibendo l’effetto di qualunque altro gene antagonista, questo carattere lunatico del gene spiega come mai nell’universo dei gatti è difficile cogliere una certa regolarità nelle macchie bianche, anche se si osservano esemplari consanguinei.

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