Colombaccio: caratteristiche, habitat e caccia
Il colombaccio (Columba Palumbus) è un uccello della famiglia dei Columbidi , una delle specie più grande e diffusa in Europa.
Viene chiamato anche palombo o palombaccio e spesso viene confuso con il piccione e la colombella, ma imparare a riconoscerlo è molto semplice. In questo articolo andremo alla scoperta delle sue principali caratteristiche e di altre curiosità che lo riguardano da vicino.
Come riconoscere un colombaccio
Il colombaccio è un uccello di medie dimensioni, ha un corpo arrotondato con zampe rosa e un becco giallognolo corto e appuntito. La sua lunghezza varia dai 40 ai 42 centimetri e può arrivare a pesare fino a 600 grammi.
L’apertura alare va dai 75 agli 80 centimetri e mentre è in volo, sulla parte superiore delle ali, si possono notare delle fasce bianche trasversali.
Il piumaggio è di colore grigio bluastro, con riflessi verdi e macchie bianche sul collo, mentre il petto presenta sfumature rosso vinaccia che diventano più rosate e chiare nella parte inferiore del corpo.
Habitat del colombaccio
Il colombaccio predilige i boschi ad alto fusto come quelli di latifoglie e conifere ma nell’ultimo decennio, anche a causa del processo di urbanizzazione, si è avvicinato progressivamente alle aree rurali e si è adattato alla città, costruendo il suo nido nei parchi e nelle zone verdi urbane.
Nidifica in Africa nord occidentale, nell’Asia occidentale e meridionale e in tutte le regioni d’Europa tranne nel nord della Scandinavia e in Islanda.
Con l’arrivo dell’autunno, il colombaccio abbandona le zone più settentrionali per poi farvi ritorno in primavera. Nell’Europa meridionale, dove il clima è più mite, la specie è stanziale, ovvero non effettua la migrazione in quanto il cambiamento di clima da una stagione all’altra non influisce sulla qualità e la quantità di cibo.
Potrebbe interessarti il nostro articolo correlato: Barbagianni: caratteristiche, habitat e verso
Dove fanno il nido i colombacci
Sia le femmine che i maschi di colombaccio partecipano alla costruzione del nido, intrecciando paglia, rami e ramoscelli. Il nido viene costruito nella parte alta degli alberi, ad una altezza che varia dai 3 ai 15 metri, preferibilmente nei pressi di corsi d’acqua o campi coltivati e talvolta vengono riutilizzati vecchi nidi costruiti negli anni precedenti.
Richiami per il colombaccio
Il canto del colombaccio è molto caratteristico, assomiglia a quello della tortora ma più vibrante. Il richiamo è costituito da cinque sillabe, con la seconda accentata. Le ultime due sillabe sono leggermente separate dalle prime tre.
Qui di seguito potete apprezzare un video in cui ascoltare il canto del colombaccio.
Riproduzione: quante uova fa il colombaccio
Il colombaccio si riproduce durante tutto l’anno ad eccezione dei mesi più freddi. La specie è monogama e una volta formata, la coppia resterà insieme per tutta la vita. La stagione riproduttiva inizia ad aprile con spettacolari voli d’amore del maschio e sonore battute d’ali.
La femmina depone, per un massimo di due volte l’anno, una o due uova che cova per 17-19 giorni alternandosi con il maschio.
I nascituri verranno poi alimentanti da entrambi i genitori con il “latte di piccione”, una sostanza lattiginosa molto nutriente che si forma nel gozzo.
Cosa mangiano i colombacci
Il colombaccio ha una dieta abbastanza semplice. Si nutre di semi, bacche, radici, fiori, semi di graminacee e talvolta di piccoli invertebrati, come vermi e insetti. In autunno ed in inverno è invece ghiotto anche di ghiande.
Differenza tra colomba e colombaccio
Sia la colomba che il colombaccio sono uccelli che appartengono alla famiglia dei Columbidi. Le caratteristiche principali che differenziano il colombaccio dalla colomba e da altri esemplari della stessa famiglia sono la fascia trasversale bianca sulle ali, le macchie bianche ai lati del collo e una coda squadrata con una banda nera all’estremità.
Inoltre la parte interna delle ali del colombaccio è scura mentre quella della colomba è bianca.
Caccia al colombaccio: cosa prevede la Legge
Il colombaccio, in Italia, è una specie oggetto di caccia dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio come previsto dalla legge nr. 157 dell’11 febbraio 1992, art. 18. L’uccello cacciabile anche in tutti gli stati membri dell’Unione Europea in base alla Direttiva Uccelli 79/409/CEE del 2 aprile 1979.
La caccia viene esercitata prevalentemente con appostamento fisso o temporaneo utilizzando stampi, giostre e volantini. Per ogni giornata di caccia è consentito a ciascun titolare di licenza di abbattere fino a 10 capi.
Perché il colombaccio è una specie da proteggere
Il colombaccio, come tutte le altre specie animali, va protetto e tutelato.
Purtroppo è uno degli uccelli più cacciati in Europa e si stima che ogni anno vengano abbattuti 9,5 milioni di esemplari. Al momento non è una specie a rischio di estinzione ma questa situazione potrebbe cambiare da un momento all’altro a causa di un calo delle nascite, per motivi ad oggi imprevedibili.
Anche se si è adattato a vivere nelle città, il suo habitat naturale è il bosco. Ne consegue che bisognerebbe pensare a ripopolare di alberi alcune zone invece di procedere con la cementificazione selvaggia. Solo così potremmo continuare ad ammirare la sua danza nel cielo e godere del suo canto.
Potrebbe interessarti il nostro articolo correlato dedicato a spiegare come come riconoscere gli uccelli e quello dedicato al Barbagianni.
Pubblicato da Evelyn Baleani il 9 Settembre 2022