Colla di fibrina, per “incollare” le ferite e accelerarne la guarigione, la si compra in farmacia con il suo nome commerciale, ne esistono di diversi tipi a seconda della preparazione che prevedono ed è un prodotto considerato da molti chirurghi come il prodotto che più si avvicina “collante” topico ideale
Immaginiamoci quindi la colla di fibrina come un adesivo tissutale per guarire le ferite inducendo una coagulazione istantanea, usato per limitare le perdite ematiche e per ridurre la morbidità indotta dall’accumulo di sangue o altri fluidi nei tessuti limitrofi alla ferita chirurgica.
Colla di fibrina autologa
Si parla di colla di fibrina autologa nel caso si tratti di quella “home made” in cui il fibrinogeno viene ottenuto da singole unità di plasma allogenico o autologo attraverso il processo della crioprecipitazione. Diversamente, nei prodotti commerciali il fibrinogeno é estratto da pool di un elevato numero di unità di plasma prevalentemente utilizzando il processo di frazionamento di Cohn.
Il fibrinogeno è uno dei due componenti della colla di fibrina assieme alla trombina, poi ci sono altri fattori della coagulazione. Per applicare questa “magica” colla si iniettano in successione i due componenti in presenza di ioni calcio contenuti nella soluzione per ricostituire la trombina che converte il fibrinogeno in fibrina anche in 10 secondi, al massimo in un minuto. Il tempo impiegato dipende dalla concentrazione di soluzione utilizzata.
Home made o commerciale che sia, la colla di fibrina non è per nulla tossica e porta alla formazione in pochi secondi di un coagulo che ben aderisce ai tessuti, poi viene completamente riassorbita, in qualche giorno, e stimola i processi riparativi e la crescita dei tessuti lesi su cui è stata applicata. Un’altra sostanza citata quando si tratta di medicare una ferita, ma con altro tipo di applicazione, è la Merbromina.
Colla di fibrina: nome commerciale
Attualmente in Europa troviamo disponibili in commercio numerosi prodotti identificati come colla di fibrina ma presentati con nomi commerciali che forse ci suonano più famigliari. Eccone alcuni: Tissucol/Tisseel, Biocol e Beriplast.
Colla di fibrina: farmacia
In farmacia possiamo presentarci e chiedere il Tiseel, lo troviamo in vari formati con siringa. E’ un farmaco a base di colla di fibrina che appartiene alla categoria degli antiemorragici vitamina K e nello specifico degli emostatici locali. Può essere prescritto con Ricetta OSP, è quindi uno di quei medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile.
Colla di fibrina: costo
L’uso delle colle di fibrina in Italia non è molto diffuso e uno dei fattori fondamentali è il prezzo. Oggi lo si trova a circa 80-100 euro/mL che non è poco, anche se va tenuto conto dell’ambito in cui lo si va ad usare e all’efficacia che ha rispetto ad altri suoi simili.
Colla di fibrina in odontoiatria
Troviamo questa colla utilizzata anche dopo le estrazioni dentali, in particolare se il paziente mostra un a elevato rischio di sanguinamento a seguito di intervento chirurgico. Altro caso in cui la si applica è quello del trapianto di cornea senza l’utilizzo di sutura anche se in generale il suo principale uso riguarda i casi in cui risulta necessario facilitare l’adesione tissutale, coadiuvare le suture chirurgiche e favorire lo “scorrere del sangue”. Siamo quindi in ambiti come la chirurgia cardiovascolare, toracica e neurochirurgica, la chirurgia addominale, epatica e quella maxillofacciale.
Colla di fibrina: ricerca
E se la colla di fibrina fosse ormai superata? Non ancora, ma è ciò che potrebbe accadere se gli studiosi dell’Empa, il Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca nei pressi di Zurigo, ci hanno visto bene individuando l’effetto “collante” di alcune nanoparticelle. Si avrebbe così una nuova colla a base proprio di queste nanoparticelle in grado di chiudere ferite difficili, molto più efficace della colla di fibrina.
Il problema delle complicazioni postoperatorie, in caso di ferite profonde con rischio di sanguinamento, è attuale e sentito e il collante a base di fibrina, pur svolgendo il suo ruolo, può causare reazioni immunitarie sgradite. Se l’effetto scoperto, denominato “nano-bridging“, fosse vero, la nuova colla a base di vetro bio-attivo potrebbe aiutare molti chirurghi facendo coagulare il sangue più velocemente.
Questa colla, tra l’altro, può avere proprietà diverse a seconda del dosaggio di elementi come silicio, calcio, sodio e fosforo e può fissarsi sulle ossa oppure sui tessuti molli. E’ stata pensata soprattutto per ferite della parete intestinale, è stata testata per ora su intestini di maiale e sembra promettere bene. La colla di fibrina resterebbe nella storia della medicina, ma spazio alle novità ricche di benefici.
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