Coguaro, detto anche puma concolor e leone di montagna, è un felino, senza dubbio carnivoro che vive in America, sia nella zona settentrionale, sia in quelle centrale e meridionale. Dal punto di vista genetico è molto simile ad un gatto anche se a prima vista non si direbbe, più che altro per via delle dimensioni, perché è un animale di grande taglia anche all’interno dell’ampia famiglia dei felidi. Un po’ come un leopardo.
Se vogliamo trovargli un parente che gli somiglia, dobbiamo cercare un altro felino poco noto quanto lui, per cui la cosa non aiuta molto ad immaginarlo. Mi riferisco allo yagouaroundi, simile al puma ma piccolo come un gatto domestico, di quelli che sonnecchiano sui nostri divani se siamo di quei padroni che tollerano i peli in giro. Ci sono altri felini difficili da immaginare per noi, perché diversi sia dal classico gatto sia dalla nota tigre. Mi riferisco al Leopardo delle nevi, ad esempio, o al leopardo nebuloso, al Coracal o al Gatto Serval
Coguaro o puma concolor
Questo animale è noto da tempo, e non solo noto ma anche venerato. Sia gli Aztechi che i Maya, sia agli Incas, lo consideravano addirittura sacro. In alcune zone è chiamato puma concolor, in altre coguaro, in Brasile si usa il termine “suçuarana” dalla lingua tupi ed è proprio da questo suono che il termine coguaro deriva, dopo una serie di passaparola e traduzioni.
Coguaro: animale
Immaginiamoci un animale simile al ghepardo ma con alcune caratteristiche del gatto, un felino che è però alto molto di più di un micio visto che in media può misurare tra i 90 e i 110 cm al garrese. E’ lungo quasi 130 cm, coda esclusa che da sola misura tra i 65 e gli 80 cm. Non è certo un animale massiccio, come quasi tutti i felini, per cui il peso rientra tra i 50 e i 70 kg, sempre un po’ inferiore per le femmine che difficilmente superano in 56 Kg.
Dichiarate le misure, passiamo al suo aspetto esteriore qualitativo, al suo pelo, corto ma morbido e folto, sempre di colore uniforme ma che varia di volta in volta. Tra le particolarità del coguaro ci sono le zampe anteriori con 5 dita e le posteriori con 4 e l’estrema agilità, ammirabile anche all’interno della stessa categoria dei felini già nota da questo punto di vista. Il leone del deserto può spiccare salti alti 4 metri e lunghi 10. E’ un vero campione di “salto in alto”.
Coguaro estinto
Ad oggi il coguaro estinto è quello orientale che così è stato dichiarato perché dalle parti del Michigan e della Carolina del Sud, dove viveva un tempo, non è stato più avvistato per oltre 80 anni. Funziona così, dopo un po’ di tempo che non si vedono esemplari di un certo animale, infatti nel caso del coguaro lo US Fish and Wildlife Service, agenzia statunitense che monitora la fauna selvatica, lo ha rimosso dalla lista delle specie minacciate di estinzione.
L’ultimo avvistamento di un coguaro orientale risale al 1938, si presume che la sua scomparsa sia legata alle attività di caccia e cattura ma anche ad un continuo deterioramento del suo habitat naturale.
Coguaro nero
Il coguaro nero è piuttosto raro da incontrare, e già è raro incontrare un coguaro in generale. Il suo mantello spazia dal bruno fulvo al biondo rossiccio, se ne trovano anche esemplari grigio argento ma in tutte le sue versioni cromatiche mento e petto sono sempre biancastri.
Questo da adulti, mentre i coguari neonati sono beige, non tinta unica ma con alcuni anelli sulla coda che nei primi anni di vita vanno man mano a scomparire. Sono delle vere rarità sia i coguari bianchi, sia quelli neri o molto scuri chiamati coguari noire da Georges-Louis Leclerc, conte di Buffon.
Di qualunque colore siano, questi felini sanno farsi riconoscere dai loro numerosi richiami, diversi da quelli degli altri felini e che si distinguono anche in base al sesso dell’animale.
Coguaro: cosa mangia
Non sono molto schizzinosi questi felini che cacciano mammiferi di ogni taglia, potendolo fare senza troppe difficoltà. In tal modo a seconda delle zone, le prede cambiano ma non mancano.
Nel Nord America troviamo il coguaro che stermina cervi e renne ma non disdegna topi, ratti, moffette, procioni, castori ed opossum, pecore e giovani bovini. Spesso per sfamarsi questo puma punta anche a catturare e divorare uccelli e, in alcune regioni, di pesci, l’unica cosa che non tocca sono le carogne. E anche i rettili.
Come tecnica di attacco, trattandosi di un felino, agisce avvicinandosi quatto quatto, per poi aggredire la preda sul dorso rompendole il collo con un forte morso. E’ un animale potente e agile, non fa fatica a procurarsi cibo ma al contrario del leopardo non ha l’abitudine – o almeno così pare – di portarsi le prede sugli alberi, probabilmente perché non teme gli attacchi di avversari che potrebbero volergliele rubare.
Pur essendo un divoratore di mammiferi, il coguaro non è particolarmente goloso di uomini. C’è qualche caso di attacco ai bambini che però non si può tacere e che fa di questo puma di fatto l’unico dei “piccoli felini” potenzialmente pericoloso per le persone.
Coguaro: foto
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