Clerodendrum: varietà e coltivazione
Il Clerodendrum è un nome difficile da pronunciare ma vale la pena di farlo perché sta ad indicare un fiore di gradevole presenza, un arbusto dalle dimensioni contenute che arriva a noi dall’Oriente ma si è saputo adattare al nostro clima.
Possiamo infatti trovarlo anche dalle nostre parti, in giardini, parchi o parchetti dove saprete riconoscerlo con prontezza dopo aver letto questo articolo.
Non supera mai i 3 metri di altezza è solitamente si presenta con un portamento eretto, più tronchi molto ramificati che reggono una chioma dalle forme morbide. Nella parte bassa si sviluppa fino a coprire il tronco con la presenza di foglie verde scuro dalla forma ovali, molto larghe con il margine dentellato e dalla consistenza vellutata.
Clerodendrum: varietà
Esistono due principali e più diffuse varietà di Clerodendrum che a breve andremo a conoscere ma non prima di aver scoperto la bellezza dei suoi fiori. Spuntano a primavera e sono numerosissimi ma di piccole dimensioni, si notano perché sono raggruppati in pompose pannocchie. Hanno un profumo molto delicato e facile da riconoscere. Quando sfioriscono fanno posto alle bacche che sono i frutti del Clerodendrum. Sono di colore blu tendente al nero e possono essere raccolte e utilizzate a scopo decorativo.
Esistono centinaia di specie di Clerodendrum, oltre alle due principali c’è anche l’ugandense che è noto perché particolarmente decorativo grazie alla presenza di una miriade di fiori viola e lilla a forma di farfalla. Un’altra segnalazione dovuta è quella della varietà Thomsonae che è rampicante e spesso utilizzata in appartamento.
Clerodendrum trichotomum
E’ decisamente la varietà più nota. Si presenta come un piccolo alberello che troviamo soprattutto in Pianura Padana dove era molto utilizzato soprattutto negli anni Ottanta per decorare e colorare gli spazi pubblici. Viene dal Giappone ed è molto resistente al freddo, temperature anche di -15 gradi non lo spaventano. E’ un albero che si sviluppa in orizzontale fino a 6 metri con dei rami grigi sviluppati per formare un ombrello ma che può essere coltivato anche come cespuglio fino a 2 m d’altezza.
Le foglie spuntano a primavera e sono molto lunghe, misurano 20 cm e sono a forma di cuore con il margine dentellato in modo irregolare oppure a volte intero. Sono foglie decidue di un bel colore verde scuro che al contrario dei fiori puzzano un po’ ma per fortuna solo se vengono strofinate, meglio evitare di farlo. I fiori spuntano in piena estate e formano dei racemi, sono tutti bianchi i fiorellini di cui sono formati ma a volte possono comparire delle sfumature rosa oppure violastre. Profumano in modo impensabile, provate a coglierli senza toccare le foglie e ve ne accorgerete. Verso settembre i fiori lasciano il posto a delle bacche carnose di un colore rosa molto forte che hanno al proprio centro un seme nero. Esistono due versioni di Clerodendrum trichotomum, la ‘Fargesii’ caratterizzata da foglie con riflessi bronzei, fiori bianchi e frutti abbondante, e la ‘Carnival’ con delle foglie perfino bluastre marginate di giallo-grigio.
Clerodendrum bungei
Resiste molto bene al freddo anche questa specie, più della precedente perché regge addirittura i -10°C. Il Clerodendrum bungei arriva infatti da delle regioni in cui ha saputo abituarsi al gelo come ad esempio Cina, Himalaya, Taiwan e Vietnam. Cresce fino a massimo 2,5 m di altezza e deve il suo nome ad un botanico estone, Alexander von Bunge, che lo ha scoperto. Si presenta come un arbusto con tanti rami ma lo si può far crescere anche come alberello eliminando i polloni basali e lungo il fusto.
Le foglie, sempre a forma di cuore e decidue, spuntano a primavera e sono con i margini dentellati, presentano peli rossastri sulla faccia inferiore ed emettono uno cattivo odore se le si strofina. I piccoli fiori hanno la forma di una stella, sono a calice e spesso di colore rosa molto forte. Spuntano a luglio, al più tardi ad agosto, sempre riuniti in grandi corimbi stavolta ombrelliformi che arrivano anche ad un diametro di 20 cm: decisamente vistosi. Visto da lontano uno di questi cespugli appare come une enorme nuvola rosa
Clerodendurm: coltivazione
Non è semplice coltivare questa specie inizialmente ma una volta che si impara come fare poi tutto procede bene. Si tratta di azzeccare l’esposizione e le prime cure da erogare, anche perché non dimentichiamoci che si tratta pur sempre di una pianta che arriva da luoghi molto lontani e non sempre con caratteristiche climatiche e ambientali uguali a quelle che si trovano ad affrontare in Europa, in Italia.
Esposizione ideale del Clerodendrum
E’ assolutamente necessario sistemare questa pianta in una posizione soleggiata almeno di mezza ombra ma mai privare il Clerodendrum della luce del sole. Questo vale anche se sopporta bene il freddo fino a una decina di gradi sotto zero senza mostrare segni di sofferenza. Gelate persistenti possono danneggiarlo ma dalle nostre parti il clima mediterraneo non dovrebbe rappresentare un problema. Per prudenza per i primi due inverni è meglio proteggere la pianta dopo la messa a dimora. In estate non si sono problemi anche se il sole molto forte può seccare le foglie, un problema potrebbe essere il vento che è meglio non soffi troppo forte .
Terreno per il Clerodendrum
Tutti le tipologie di terreno vanno bene per il Clerodendrum ma se possiamo scegliere meglio optare per dei terreni ricchi di sostanze nutritive, sciolti, freschi e ben drenati. Anche i terreni poveri di calcio possono essere adatti. Quando lo si mette a dimora, aspettando la primavera, si deve scavare una buca molto profonda dove possiamo sistemare un mix di sabbia, torba e terriccio da compostaggio.
Annaffiatura del Clerodendrum
Per mantenere rigoglioso il nostro Clerodendrum è meglio ricordarsi di bagnarlo in modo regolare in modo che il terreno rimanga costantemente umido. Meglio non essere avidi nell’innaffiarlo soprattutto in estate mentre nella stagione più fredda possiamo anche evitare di bagnarlo perché va in riposo vegetativo. Anche seguendo queste indicazioni non dobbiamo assolutamente rischiare di creare dei ristagni d’acqua che costituiscono un grave problema per lo sviluppi e in generale la salute della pianta. Oltre ad annaffiarlo, possiamo anche spruzzare sopra questo cespuglio o albero in modo da farlo sentire a casa, abituato come è ad un microclima umido.
Moltiplicazione del Clerodendum
Per moltiplicare questa pianta c’è solo un metodo, quello che utilizza il seme contenuto nelle sue bacche. Se lo usiamo in primavera possiamo contare sull’avere dopo qualche anno un bel cespuglio di modeste dimensioni ma che già produce i suoi frutti e, soprattutto, i suoi magnifici fiori.
Parassiti e malattie del Clerodendrum
Uno dei pericoli maggiori per il Clerodendrum è il marciume radicale legato soprattutto alla presenza di ristagni idrici, meglio quindi evitare terreni poco drenanti. Un altro problema può essere costituito dalla presenza di acari che possono danneggiare pesantemente le foglie. Stiamo molto attenti anche alla presenza delle cocciniglie che possono essere combattute con opportuni prodotti insetticidi specifici, come questo, da distribuire nell’ambiente intorno alla pianta, prima del periodo di fioritura.
Pubblicato da Marta Abbà il 4 Dicembre 2020