La ciclosporina è un farmaco che può essere utilizzato da chi ha subito un trapianto di organo ma anche da chi soffre di disturbi della delle come la psoriasi e la dermatite. Dipende dal dosaggio e dagli effetti che si vogliono ottenere, l’importante è ascoltare le indicazioni del medico e avvertirlo se si sentono degli effetti indesiderati, anche se non è un farmaco in generale mal tollerato.
Ciclosporina farmaco
La ciclosporina, quando agisce sul nostro organismo, va a far diminuire l’attività del sistema immunitario, sistema incaricato di difendere l’organismo da tutto ciò che gli è estraneo. E’ per questo che viene usato da chi ha subito un trapianto di un organo, per fare in modo che l’organismo non lo rigetti, che sia un cuore, un fegato, un rene o quant’altro. Lo stesso farmaco, per differenti ragioni, viene impiegato anche per trattare delle altre malattie che poco centrano con i trapianti, come ad esempio la psoriasi, alcune forme di dermatite, l’uveite e la sindrome nefrosica.
Ciclosporina: dosaggio
Questo farmaco può essere venduto e assunto come soluzione o in capsule molli, esiste anche in fiale per infusione endovenosa ma viene utilizzata solo da personale qualificato. E’ molto importante, con la ciclosporina, seguire le dosi indicate dal medico senza modificarle e nemmeno interrompere la cura, la cosa migliore è fissare un orario durante la giornata e sempre a quello prendere la dose giornaliera per non dimenticarsene.
Può capitare di dimenticare una dose, cerchiamo di recuperare al più presto ma se è già ora della dose successiva meglio proseguire con quella e non prenderne una doppia dose nel giro di poche ore.
Quando dobbiamo assumere la soluzione orale possiamo trovare il modo di rendere più gradevole il suo sapore mescolandola con latte, latte e cioccolato o succo d’arancia a temperatura ambiente, in un bicchiere di vetro e non di plastica. Evitiamo il succo di pompelmo e beviamo subito dopo aver mescolato sciacquando il bicchiere con un po’ d’acqua e bevendo anche questa. Se invece abbiamo scelto la versione in capsule, non rompiamole e mastichiamole, vanno assunte tutte intere, meglio se dopo i pasti per ridurre al minimo il rischio dell’insorgenza di disturbi di stomaco.
Quando il medico ci prescrive questo farmaco deve essere assolutamente al corrente di tutti i farmaci che stiamo assumendo perché la ciclosporina può interagirvi. E’ importante segnalare anche se si hanno malattie gravi ai reni o al fegato, se si soffre di pressione alta del sangue, se si soffre di convulsioni, se abbiamo avuto delle “allergie” ai farmaci o a qualche altra sostanza. Anche in fase di gravidanza e di allattamento è bene avvisare il medico che valuterà il da farsi.
Ciclosporina: psoriasi
La ciclosporina può essere ben utilizzata anche per curare la psoriasi come anche altre malattie immunitarie come uveite, artrite reumatoide e rettocolite ulcerosa. Ci sono dei casi in cui è stata impiegata con grande successo anche da chi soffriva di gravi forme di asma o di dermatite atopica.
La principale indicazione della ciclosporina è e resta la prevenzione del rigetto nel trapianto d’organo, viene usata in particolare nei trapianti di rene, pancreas, fegato e cuore. E’ un’alternativa al tacrolimus, i due farmaci hanno infatti un meccanismo d’azione simile e possono essere utilizzati sia singolarmente sia in associazione con altri farmaci immunosoppressivi.
Ciclosporina: disturbi
Di norma la ciclosporina è un farmaco ben tollerato ma ciò non annulla le probabilità di insorgenza di alcuni disturbi, i famosi effetti collaterali che quasi ogni farmaco presenta. In questo caso si può notare una crescita eccessiva di peli e capelli, tremori, l’aumento della pressione del sangue, un senso di stanchezza e una maggiore suscettibilità alle infezioni.
Tra gli effetti indesiderati non possono mancare nausea, vomito, mal di stomaco ma anche confusione mentale, convulsioni, allucinazioni, ansietà, debolezza, mal di testa. E’ vero che la ciclosporina cura alcuni disturbi della pelle ma li può anche causare, possono infatti comparire arrossamenti, prurito, sanguinamenti o lividi inusuali. Un disturbo da farmaco può essere anche il gonfiore e il sanguinamento delle gengive.
Ciclosporina: come funziona
Sia la ciclosporina che il tacrolimus sono definiti entrambi come inibitori della calcineurina. Vediamo perché. Entrambi vanno a bloccare la trascrizione dei geni delle citochine nei linfociti T, previa interazione con una proteina citoplasmatica nota come ciclofilina A. Questo meccanismo inibisce la proteina fosfatasi 2B chiamata anche calcineurina (PP2B), che defosforila il fattore di trascrizione NF-AT (fattore nucleare dei linfociti T attivati) permettendone l’entrata nel nucleo. Se l’NF-AT non viene defosforilato, non può entrare nel nucleo e innescare l’espressione genica di certe citochine come l’interleuchina 2 (IL-2).
Secondo un recente studio, la ciclosporina va ad interferire anche con un altro fattore di trascrizione chiamato NF-κB (Fattore Nucleare delle catene leggere anticorpali κ), sempre implicato nell’espressione genica di proteine infiammatorie ed immunitarie.
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