Il cibo perfetto: come riconoscerlo

cibo perfetto

Il cibo perfetto: esiste? E se esiste è uno solo, è commestibile, è disponibile per tutti? Sono tante le domande che girano attorno al cibo e il libro di Massimo Marino e Carlo Alberto Pratesi pubblicato da Edizioni Ambiente ne affronta una parte. La parte sostanziale, quella che attraversa le menti della maggior parte di noi. Di noi che mangiamo, ma non solo, di noi che facciamo la spesa ogni giorno e che ci troviamo davanti a dilemmi come quello dell’insalata: inquina di più in busta o fresca?

Sembra uno scherzo, una farsa, ma più si vuole fare meglio, più si guarda meglio, e meno chiare risultano le cose. Ecco che arrivano in aiuto questi due esperti che unendo le reciproche competenze riescono a “cucinare” bene le informazioni a disposizione e servire in tavola non la soluzione, nessuno lo pretende, ma una serie di osservazioni che nutrono la mente.

Nel mio caso ci sono riusciti, mi hanno chiarito molte questioni, di altre, invece, mi hanno reso consapevole mentre io bel bella me ne giravo per gli scaffali dei supermercati o per le bancarelle dei mercatini bio ignara di tutto. Sono bravi, chiari e non cattedratici.

Massimo Marino, ingegnere ambientale, è uno dei fondatori di Life Cycle Engineering e da anni, nome nomen, si occupa dell’applicazione della metodologia del Life Cycle Assessment ai prodotti del settore agroalimentare. E’ l’autore de “Il cibo perfetto” assieme a Carlo Alberto Pratesi, docente di “Marketing, innovazione e sostenibilità” all’Università Roma Tre, collabora con il Barilla Center for Food and Nutrition ed è tra i fondatori dell’InnovAction Lab. Entrambi non sono al primo libro, “Il cibo perfetto” è il loro primo a 4 mani, e si vede che ne hanno da dire, mi auguro che ne scriveranno ancora sia per il tono sia per i temi trattati.

E’ raro imparare e riflettere con un libro davanti senza sbadigliare, anzi, curiosamente voltando le pagine. D’aiuto, nelle pagine de “Il cibo perfetto” ci sono anche i grafici, le infografiche, che io adoro, e i riquadri di approfondimento che, con il loro grigio, per me sono state oasi e finestra sul mondo. Pillole di realtà in numeri e parole. Tornando ai contenuti del libro, per accedervi bisogna leggerlo ed è inutile che io sia qui a farvi da bigino. Se la ricerca – utopistica – del cibo perfetto vi interessa va letto da cima a fondo e non farete fatica, anzi.

Il titolo “Il cibo perfetto” subito suggerisce la questione al centro. La spiega bene nella prefazione Alessandro Cecchi Paone. “Siamo circondati da legioni di esperti veri o presunti, in perenne guerra gli uni contro gli altri, che giurano di conoscerla davvero la formula magica del ‘cibo perfetto’. Peccato che la ricetta cambi in continuazione, in base a mode, interessi, ideologie, o a vere e proprie guerre sante alimentari. E che quindi non esista in realtà, cioè valida ovunque e per tutti”

Non è un libro di ricette, “Il cibo perfetto” e neanche un libro con la ricetta magica per affrontare le sfide che la crescita di popolazione e la mancanza di risorse ci propongono. Anche con Expo che le ribadisce. No, “Il cibo perfetto” è un ottimo modo per approcciarsi al problema in modo consapevole e, nel proprio piccolo, fare scelte consapevoli e sostenibili. Ma nel vero senso della parola e non per preso partito o per pregiudizi o per passaparola di chi pensa di aver trovato la soluzione negli estremismi del divieto. “No” a questo, “no” a quello.

La soluzione non sta in un “no”, né in tanti “no”, ma in una ampia strategia che parte dal presupposto di conoscere e rispettare le diversità. E andare a fondo dei problemi senza fermarsi alla risposta più scontata. Meglio le galline allevate all’aperto o quelle in gabbia? I prodotti a Km 0 sono sempre a basso impatto ambientale? La carne è cattiva? Il cibo biologico è “bravo”? Sempre sempre?

“Il cibo perfetto” analizza, racconta e spazia dal marketing alle scienze ambientali, dalla comunicazione alla scienza, non preconfeziona una risposta, non inquina con un imballaggio di idee imposte, ma ci lascia decidere e valutare, una libertà preziosa quanto “il cibo perfetto” del titolo.

Il libro è questo: Il cibo perfetto. Aziende, consumatori e impatto ambientale del ciboA me non resta che dirvi buona lettura ! E buon appetito.