Cibi con la muffa, cosa fare e quali mangiare
In tempi come questi in cui la lotta contro lo spreco alimentare per fortuna è diventata di moda, di fronte a dei cibi con la muffa ci si trova a chiedersi cosa fare e quali mangiare lo stesso, levandola. È importante mantenere un atteggiamento equilibrato, tenendo conto della presenza della muffa ma distinguendo di volta in volta i casi in cui l’alimento interessato ci può fare male o meno.
Cibi con la muffa: cosa fare
Prima ancora di chiedersi quando la muffa è davvero pericolosa e quando invece basta toglierla per poter consumare tranquillamente il cibo sottostante è importante cercare di non farla formare. Certo non possiamo bloccare con le nostre umane forze un processo chimico-fisico ma non siamo impotenti di fronte a questo fenomeno. Se impariamo a fare la spesa in modo misurato e organizzato e, in casa, a conservare gli alimenti in modo corretto, sistemandoli in modo ordinato per data di scadenza nella dispensa e nel frigo, allora abbiamo molte meno probabilità di trovarci con dei cibi ammuffiti da gestire.
La muffa non è altro che un insieme di vari funghi microscopici che si sviluppano sugli alimenti e sui contenitori di cibo come anche in molti altri posti che non hanno nulla a che fare con il mangiare. Possiamo trovare la muffa sui muri, sui vestiti e negli armadi, su pavimenti, superfici varie e oggetti.
Tornando agli alimenti, la possiamo vedere formarsi su frutta, verdura, pane o marmellate e molti altri cibi quando ci sono determinate condizioni in fatto di umidità e temperatura. Di solito si presenta in forma di macchie di colore bianco, grigiastro, giallo-arancio o verde e di dimensione varia. Sicuramente l’aspetto delle muffe non è particolarmente invitante ma questo non ci deve portare a pensare che siano per forza velenose o pericolose per la nostra salute. Pochi sanno che ci sono muffe che ci curano come ad esempio la penicillina, antibiotico potente che salva e ha salvato molte vite. Altre muffe più che salvarci ci deliziano, come quella che rende il gorgonzola, gorgonzola.
Allo stesso tempo altre muffe contengono delle sostanze tossiche nocive per la salute, dette micotossine, che, se ingerite, possono causare dei fastidi a livello gastrointestinali e anche problemi seri agli organi interni come reni e fegato. Altri sintomi da muffe possono essere asma, riniti e allergie. È quindi necessario entrare nel merito a valutare in ogni differente situazione se i cibi con la muffa possono essere mangiati oppure devono essere buttati per evitare di stare male.
Cibi con la muffa: quali mangiare
Scopriamo e memorizziamo quali sono gli alimenti da cui possiamo togliere la muffa che si è sviluppata per poi mangiarli. Sono cibi che salviamo dalla spazzatura e buttarli sarebbe un vero spreco di cibo. In questa categoria non ne troviamo molti ma vedrete che ci sono delle belle sorprese. Tra i salumi ad esempio ci sono sia il salame che il prosciutto, e poi troviamo tutti i vari formaggi a pasta dura e la marmellata. Con grande sorpresa, anche alcune verdure, in particolare quelle come il cavolo e le carote, e anche qualche frutto come mela e pera.
Tra i cibi che invece è necessario assolutamente buttare, anche se si è in prima linea contro lo spreco alimentare, troviamo quelli che hanno un elevato contenuto di umidità oppure dalla consistenza porosa come ad esempio carne, bacon, salsicce e vari avanzi di carne cotta ma anche i cereali cotti, la pasta e i prodotti da forno, pane compreso. I formaggi freschi ricadono purtroppo in questa categoria come anche lo yogurt, il burro e i succhi di frutta. La maggior parte della frutta e della verdura va buttata, soprattutto quella molto acquosa come cetrioli, pesche e pomodori e anche la frutta secca.
Quando scopriamo di avere in cucina uno di questi alimenti con la muffa, isoliamolo in un sacchetto e facciamo in modo di farlo sparire presto, per non rischiare che possa essere consumato da cani, gatti o bambini. Puliamo poi bene la parte del frigorifero o dell’armadietto in cui era riposto e gli eventuali contenitori o accessori da cucina con cui era che entrato in contatto.
Tipi di muffe alimentari
Ora che abbiamo dei criteri per capire cosa farne dei cibi con la muffa, andiamo a comprendere meglio le caratteristiche di questo mix di batteri.
Prima di tutto va precisato che può formarsi anche sugli alimenti freschi e conservati in frigorifero e non significa per forza che sono scaduti o andati a male. La muffa non ha il calendario in mano e non legge la data di scadenza ma semplicemente cresce quando trova le condizioni più giusto per la sua sopravvivenza e proliferazione. Quali sono? A livello di temperatura quella ideale è tra i 15 e i 30°C, con un range ottimale compreso fra i 20 e i 25°C, ma ci vuole anche un tasso di umidità superiore al 65%. Non sono solo le condizioni esterne che possono o meno favorire la formazione delle muffe, anche la natura degli alimenti influisce e quelli più spesso colpiti dai batteri e dai funghi sono quelli ricchi di acqua e proteine, con un pH compreso fra 4 e 8.
Quando le muffe si formano, hanno aspetti molto diversi, colori e consistenza, anche rispetto alla famiglia di muffe cui appartengono e al grado di sviluppo. Tra le più note e comuni c’è la Monilia fructigena/sitophila, di colore bianco o chiaro, che è tipica della frutta.
Quando si forma sul pane prende un colorito arancione. Sempre sulla frutta si può formare anche il Fusarium, tendente al rosa o al rosso, molto amante anche dei carboidrati e dei cereali, dei legumi e dei tuberi. L’Aspergillus può assumere colori molto diversi a seconda del tipo di alimento su cui prolifera, compare sulla frutta secca in primis, frumento, mais, orzo, salumi, crusca e pesce. Di colore verde oliva c’è il Cladosporium herbarium che si forma soprattutto sui cibi conservati in frigo come verdure fresche, uova, carni e poi c’è il Penicillium soprattutto su alimenti essiccati, refrigerati, formaggi, orzo, masi, riso, farine e prodotti da forno, verdure e frutta, specialmente agrumi. Infine abbiamo il Botrytis cinerea, grigio scuro, che compare su frutta e verdura, in particolare su pomodori, aglio, cipolla, uva, fragole, mele e pere.
Per conservare al meglio gli alimenti ed evitare che si creino le condizioni per la creazione delle muffe dobbiamo attrezzarci con dei contenitori che tengano bene la temperatura ed evitino la creazione di un ambiente umido. Ne trovate dei set interi, molto convenienti, sia per cereali e riso, come questi. Sia per verdure e cibi da frigo, come questo
Pubblicato da Marta Abbà il 12 Marzo 2020