Chiudere un portico: i permessi e le istruzioni per trasformare il porticato in una veranda chiusa. L’iter tecnico e consigli d’arredo.
Per ottenere un buon risultato estetico, per trasformare un portico in una veranda bisognerà rispettare lo stile dell’intera architettura. Grazie alle tante proposte disponibili sul mercato, è possibile scegliere tra molti tipi di verande, differenti materiali, forme e dimensioni. Per quanto riguarda le dimensioni, tutto dipende dalla volumetria disponibile o dalla superficie della casa e dal Piano Casa. Per ciò che concerne i materiali, i più comuni sono l’alluminio, il legno, il pvc e l’acciaio.
Permesso per chiudere il porticato: Dia o permesso di costruire
Si può chiudere un porticato? La trasformazione di un ambiente aperto annesso all’immobile in una struttura chiusa è possibile solo quando è ancora disponibile una volumetria residua da sfruttare. Per sapere se è possibile o meno chiudere un portico sarà necessario eseguire una valutazione di fattibilità verificando cosa dispone il Piano urbanistico vigente. In genere, l’iter tecnico è svolto dal geometra, architetto o ingegnere che si prenderà la briga di eseguire le verifiche preliminari e, in caso di fattibilità effettuerà gli adeguamenti catastali. Nel caso in cui vi sia ancora disponibilità volumetrica sarà necessario effettuare il Permesso di costruire.
E’ possibile chiudere un portico anche qualora non ci fosse più disponibilità volumetrica. In che modo? Grazie al Piano Casa, ogni regione ha recepito specifiche leggi che consentono l’ampliamento del 20% della volumetria esistente dell’edificio. In questo caso, una volta verificato il Piano urbanistico, sarà necessaria una Dia, cioè la semplice denuncia di inizio attività.
Chi abita in un condominio, alla Dia da presentare al Comune, dovrà allegare un certificato di consenso preventivo sottoscritto durante l’ultima assemblea dei condomini.
Per realizzare un ulteriore ambiente chiuso da costruire in corrispondenza del portico, bisogna rispettare dei requisiti stabiliti dal regolamento Comunale nel contesto delle leggi d’igiene quindi di aerazione e illuminazione dei locali. In alcuni comuni vi sono ulteriori vincoli come l’altezza dei soffitti o l’impiego della quantità di materiali da usare in relazione alla superficie vetrata.
Se non volete costruire una veranda ma intendete chiudere il portico per ricavarne un locale tecnico (locale caldaia, deposito…) non sarà necessario rispettare parametri volumetrici ma sarà comunque indispensabile informarsi sui regolamenti locali. Alcuni regolamenti vietano questo tipo di intervento e richiedono altri tipi di autorizzazioni.
Chiudere il porticato, la progettazione della veranda
La forma e le dimensioni della veranda dovranno rispettare i vincoli estetici e funzionali imposti dai regolamenti locali. Il vincolo più incisivo è il rispetto della cubatura concessa per l’ampliamento dell’abitazione che, con il Piano Casa dovrà corrispondere al 20% della superficie totale dell’abitazione.
Nel progettare la veranda non bisogna considerare solo i permessi ma anche la funzionalità di questo ambiente che dovrà garantire la massima protezione contro pioggia e vento. La copertura della veranda potrà essere piana o spiovente, fissa o apribile. Le vetrate potranno sfruttare la tecnologia antisfondamento.
Gli amanti della domotica potranno installare pannelli laterali dotati di automazioni elettriche da comandare a distanza.
Chiudere un balcone
Chi intende chiudere un balcone trasformandolo in veranda, potrà sfruttare le detrazioni irpef previste dal Bonus ristrutturazione. Lo sgravio fiscale ammonta al 50% della spesa sostenuta per eseguire i lavori di allestimento della veranda.
Per poter usufruire del bonus ristrutturazione sarà necessario documentare tutte le spese: i pagamenti dovranno avvenire mediante carta di credito o bonifico bancario e le fatture dovranno essere intestate al contribuente che dovrà poi avvalersi dello sgravio fiscale. Nella causale del bonifico dovranno essere indicati gli estremi normativi di riferimento. Per tutte le informazioni sul bonus appena citato vi rimandiamo all’articolo Detrazioni ristrutturazione, le stesse norme restano valide con la Legge di Stabilità 2016.