Tra i tanti centauri che conosciamo, dedichiamo un articolo al più gentile, Chirone. Questa creatura è nata da Filira e da Crono, lui per conquistarla si trasformò in un cavallo, ed è questo il semplice motivo per cui il nostro centauro si è ritrovato fin dalla nascita con un corpo metà da cavallo e metà da uomo. Oltre a questo segno di distinzione, Chirone ha anche la gentilezza. Il suo è un animo mite, amante della cultura e delle scienze. E’ ben diverso da tutti gli altri centauri che, nella mitologia greca, si sono sempre contraddistinti per i loro modi di fare grezzi e rozzi, a tratti violenti.
Il nome di Chirone in greco antico è “Χείρων”, Chéirōn, ed è proprio dalla mitologia greca che arriva a noi. Si legge che sposò la ninfa Cariclo, unione da cui nacque Ociroe, che visse sul monte Pelion. Nella sua vita fece anche altri figli: Endeide, Melanippe, nota anche come Hippe, e Caristo.
Per quasi tutta la sua vita, Chirone ha vissuto in una casa, situata presso il monte Pelio, in Tessaglia, ma non certo in isolamento. La sua dimora è presto diventata infatti una sorta di scuola frequentata da molti di coloro che poi divennero dei personaggi importanti per la loro saggezza nella storia dell’antichità. Ecco qualche nome: Asclepio, Nestore, Macaone, Enea, Eracle, Castore e Polluce, Ulisse, Teseo, Achille, Anfiarao, Peleo, Meleagro, Cefalo, Telamone, Ippolito.
Proprio grazie alla sua grande preparazione nel campo della medicina, Chirone, fu chiamato quando Achille si ustionò la caviglia mentre la madre Teti cercava di renderlo immortale con le sue magie. Il centauro gentile riuscì a sistemare la situazione non proprio guarendo la caviglia ma sostituendola quella danneggiata con quella di Damiso, un gigante ormai morto ma che si era fatto riconoscere le la sua grande abilità nella corsa. Non è infatti un caso se poi Achille diventò “piè veloce”.
Chirone: caratteristiche
Una grande bontà d’animo, una autentica saggezza, una forte conoscenza delle scienze, in particolare di quella medica: sono queste che rendono Chirone un centauro davvero speciale, ben diverso dai suoi fratelli, sempre rozzi e violenti e senza dubbio anche ignoranti.
Se il dio della medicina nella mitologia greca è Asclepio, Chirone ne ha tutto il merito visto che è colui che gli ha fatto da silenzioso e umile maestro, ma non era esperto solo di medicina, le sue conoscenze riguardavano per esempio anche le scienze erboristiche. C’è perfino uno storico tedesco Giustino Febrònio che ha raccontato di un “Orto del Centauro” situato nel territorio di Collepardo.
Si legge che Chirone è stato anche un grande astrologo, secondo alcune antiche scritture, e perfino Isaac Newton sembra che lo considerasse un “astronomo pratico”, riconoscendolo come uno dei primi a delineare le costellazioni in Grecia. Questa idea viene da una interpretazione, un po’ tirata, di un passo degli Stromateis di Clemente Alessandrino.
Chirone: costellazione
Alcuni di noi possono conoscere questo centauro per via della costellazione che porta il suo nome ma pochi sanno la storia che si cela dietro il suo splendore. Vediamola, è affascinante come molte delle vicende che possiamo trovare nella mitologia greca.
Quando Eracle iniziò a lottare con i Centauri, riuscì a ucciderne alcuni mentre i superstiti scapparono rifugiandosi presso la grotta dove viveva Chirone, amico dell’eroe. In questo contrasto ci fu anche uno scambio d’archi e una freccia, scagliata proprio da Eracle, colpì al ginocchio Chirone causandogli una ferita molto grave, visto che la freccia era avvelenata. Impossibile guarire la ferita, da un lato, ma dall’altro, impossibile uccidere Chirone che era immortale. La conseguenza non fu altro che un forte stato di sofferenza senza fine per il povero centauro che era disperato, così disperato da desiderare di morire, anche se non tecnicamente possibile.
“Contrattando” con Prometeo, che era diventato mortale per i suoi contrasti con Zeus, Chirone riuscì a regalargli l’immortalità pur di poter smettere di soffrire, e a questo punto il padre degli Dei pur di averlo ancora al suo fianco, in cielo, diede origine alla costellazione del Centauro.
Possiamo leggere dalla parole di Ovidio un passaggio della vicenda che abbiamo appena appreso.
“ (…) Mentre il vecchio maneggiava le frecce orribili, per il veleno, una cadde e gli si infisse nel piede sinistro. Urlò Chirone, ed estrasse il ferro dall’arto; Alcide ed il fanciullo Emonio (Achille) gemettero. Il centauro, intanto, rimestava (in un recipiente) delle erbe colte sui monti Pegasei; poi con quei medicamenti tentò di lenire la ferita; ma il veleno era più forte del medicamento, e il male si diffondeva profondamente nelle ossa e in tutto il corpo; il sangue dell’idra Learnea, misto a quello del centauro, non lasciava tempo a nessun aiuto. Come davanti al proprio genitore, Achille rimaneva immobile, col viso rigato dalle lacrime; proprio così avrebbe dovuto piangere, se fosse morto Peleo. Spesso con mani affettuose carezzava le mani del ferito; – il maestro riceve il premio dei costumi che diede – spesso lo baciava, spesso diceva anche al morente: “Vivi, o caro padre, te ne scongiuro; non abbandonarmi!”
Il finale, lo conosciamo già, possiamo andare ora ad osservare dove è posizionata questa costellazione e se è possibile osservarla dalla Terra.
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